Il ritmo che avrei dovuto sostenere

Salve sono una ragazza di 21 anni e vi scrivo perchè mi sento un pochino confusa su ciò che voglio fare realmente. Dall'età di 15 anni ho capito che la professione che volevo fare era il medico perchè io non ho nessun interesse, non attira niente la mia attenzione se non quando si parla del corpo umano, degli apparati e del loro funzionamento nonchè di cosa porta a scatenare tutte quelle patologie di cui l'uomo può essere affetto e mi sarebbe piaciuto poter aiutare delle persone che hanno problemi di salute. Non so se è un motivo valido per fare il medico fatto sta che nonostante questo quando ho finito il liceo ho fatto tutt'altro che prepararmi per il test d'ammissione nonostante io volessi fare il medico. Ho dedotto che avevo paura di affrontare quel test così difficile, forse per timore di scoprire che se mi fossi impegnata davvero e non l'avessi passato mi sarei sentita una fallita. Per questo mi sono iscritta a farmacia perchè avendo un voto alto sarei entrata sicuramente e tra l'altro avrei studiato materie che mi interessano e sarei rimasta comunque nell'ambiente sanitario. In questi due anni mi sono successe delle cose brutte. Il mio ragazzo si è ammalato e io ci sto male da morire ogni giorno e si è spenta un pò la voglia di studiare soprattutto a causa dello stress e dell'ansia che questi eventi mi procurano e per questo ho pensato che tanto se fossi entrata a medicina non ce l'avrei fatta a studiare per il carico di studio e il ritmo che avrei dovuto sostenere e poi avrei perso gli esami di due anni per ricominciare di nuovo da zero. Però in fondo al cuore non ho mai voluto fare la farmacista per questo quest'anno, dopo due anni di farmacia, ho rifatto il test. Non sono passata neanche quast'anno e ci sono rimasta malissimo e il fatto di esserci rimasta così male mi ha fatto capire quanto veramente ci tenevo. Ultimamente con lo scorrimento della graduatoria ho visto che forse c'è la possibilità di entrare anche per me ma non è niente di sicuro e si è accesa una speranza. Al contempo però mi pervadono tante paure: il fatto di non farcela a sostenere il ritmo di studio a causa degli eventi della mia vita e di questa maledetta ansia, il fatto di dover rinunciare a due anni di farmacia e perdere tutti gli esami per ricominciare da zero senza avere la certezza di farcela, il fatto che ho poca stima e fiducia di me stessa e malgrado adori la professione del medico ho paura di essere incompetente e di fare del male a qualcuno invece di curarlo. So che è un pò stupido, che mi contraddico da sola e che in teoria se uno sa di volere davvero una cosa non dovrebbe avere questi dubbi, quindi penso che in realtà non voglio veramente fare il medico. Eppure se penso di dover fare la farmacista non mi sento soddisfatta, so che non è quello che voglio fare. Perchè faccio così? Non capisco cosa voglio realmente, so che è stupido ma purtroppo sono gli stati d'animo che provo aggravati dalla vita che sto facendo. Grazie a chiunque mi risponderà.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
Dallo storico dei suoi consulti,mi sembra, ma questo e' solo un mio parere, che lei voglia fare il medico per curare se stessa.
Ha risolto tutte le varie problematiche per cui ci ha scritto in passato?
Cosa la spinge a voler fare il medico?
Sembra che la malattia del suo ragazzo, lei l' abbia fatta diventare sua, rallentando il suo percorso.
Le difficolta' oggettive di cui scrive, come il carico di studi, le trovera' ovunque, rifletta invece se si tratta invece di unnpossibile evitamento del suo percorso da futuro medico.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Ragazza,

penso che il tuo problema possa derivare dall'ansia che manifesti e dalla scarsa sicurezza che dimostri di avere nelle tue capacità

Questa insicurezza non è peraltro del tutto negativa, perchè per esere un buon professionista (in qualunque campo) è sempre necessario sapersi mettere in discussione e non pensare di essere infallibili.

Ovviamente adesso sei incompetente in Medicina, ma qualora entrassi in questo corso di laurea e lo portassi a termine avresti compiuto un lungo cammino che ti avrebbe preparata a svolgere la professione di medico.

Hai mai pensato di parlare con uno psicologo (intendo di persona) di tutti questi dubbi e insicurezze?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 626 6 1
Cara ragazza,

come giustamente dice la mia collega, lei è solo all'inizio di un lungo percorso. L'università trasforma, cambia molte cose, fa maturare. Tutto ciò che imparerebbe l'aiuterebbe ad acquisire metodo, bravura e sicurezza. Poi anche i tirocini pratici aiutano in maniera sostanziosa.
In effetti lei penso abbia deciso da sola quale sia la cosa giusta, o vuole continuare a chiedersi cosa ha perso? Magari può iniziare (qualora rientrasse in graduatoria) e vedrà che si renderà conto da sola se è il corso di studi che fa per lei.

Per qualsiasi dubbio potrebbe comunque contattare uno psicologo che l'aiuti a capire cosa la frena, che l'aiuti a superare brutti momenti e insicurezze.

Un abbraccio

Dr.ssa Laura Mirona

dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it