Fine di una storia

Ringrazio in anticipo chiunque voglia aiutarmi. Sono una ragazzaHo 26 anni. 1 mese e mezzo fa il mio ragazzo con cui stavo da 7 anni mi ha detto (un po' di sorpresa) che aveva dei dubbi e si sentiva confuso. Non ho concesso pause di riflessione ne niete di simile, perchè credo che servano solo a ritardare qualcosa di inevitabile. Dopo un paio di giorni senza sentirci, l'ho chiamato e spinto a vederci per fare quello che dovevamo fare (lui non voleva diceva che era ancora presto ma poi ha capito che era la cosa giusta). Ci siamo visti e nonostante abbia cercato di parlargli e di fargli vedere con occhi diversi la storia, lui mi ha detto che non si sente innamorato. In 7 anni io sono stata ogni cosa potevo umanamente essere, fedele, sempe presente, sempre lì. Ero ormai scontata, e forse, la mia paura di essere lasciata (sempre avuta con tutti) mi ha spinta ad un certo punto a cercare di essere perfetta per come credevo lui volesse una ragazza perfetta...non proprio me stessa. Temevo che non gli sarei piaciuta così come sono, perchè in precedenza ci eravamo già lasciati (per 3 giorni circa) e pensai che dovevo cambiare ed essere più perfetta. Credo che, malgrado la sempre presente passione fisica (che fino all'ultimo giorno era presente, dormivamo insieme ogni fine settimana) io ormai fossi diventata troppo scontata, sempre pronta a perdonarlo per ogni ******* che faceva, sempre a difenderlo con chiunque. Lui è un ragazzo dal carattere molto difficile, scontroso, presuntuoso e un po' arrogante, e peggio del peggio, è un po' arido.....Ma che devo fare, io l'ho sempre amato così com'era, sempre, e credevo che lui si sentisse fortunato e fiero di avere una ragazza come me (visto che si dice ce ne siano poche), credevo che nonostante il suo carattere un po' freddo e chiuso, lui mi amasse, io ero felice con lui (magari non sempre visto che ci sono alti e bassi in storie così longeve), ma credevo che le mie premure anche a volte un po' ridicole (come lasciargli i biglietti sul tavolo al mattino prima di uscire o correre da lui quando meno se lo aspettava) lo rendessero felice. Non lo so. è dura abbiamo gli stessi amici molto cari in comune da almeno 13 anni, che ora si dividono tra me e lui, e i suoi parenti mi scrivono spesso per sapere come sto, erano davvero molto affezionati a me, e anche io, avevamo tutto un mondo in comune. L'amore nasce, e finisce, anche se non mi è ancora mai successo, so che è vero. Vorrei aggiungere che lui quest'anno ha iniziato un nuovo lavoro, che lo porta ad andare tutte le settimane in calabria (noi siamo di roma), e per questo ci vedevamo solo il fine settimana. In più è andato a vivere da solo. Ho il grande assurdo desiderio di poter vederlo tornare dicendomi semplicemente che sono quella giusta, che per una volta sia io ad avere la scelta e di vederlo insistere per stare con me (sono pazza). Lui è chiuso, orgoglioso, e vede tutto o bianco o nero, è un calcolatore umano. Vi chiedo un parere su questa situazione
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Dr. Daniela Benedetto Psicologo, Psicoterapeuta 204 5 12
Cara ragazza lei ci dice : "Lui è chiuso, orgoglioso, e vede tutto o bianco o nero, è un calcolatore umano"., "dal carattere molto difficile, scontroso, presuntuoso e un po' arrogante, e peggio del peggio, è un po' arido.", questa la descrizione di lui mentre di se stessa dichiara di avere tentato di fare di tutto per ".. cercare di essere perfetta per come credevo lui volesse una ragazza perfetta...".
Le chiedo semplicemente: ma lei è felice? Si è mai chiesta cosa lei desideri da un uomo? Cosa desidera per se stessa e soprattutto in che modo sente desiderabile un uomo?
Lei dice di essere innamorata. E' amore o bisogno di conferme e di riconoscimenti salvo poi confermarsi di essere non all'altezza perchè si sceglie un uomo "orgoglioso e calcolatore..."?
Dalle sue parole sembra che lei si sia "inutilmente" annullata per quest'uomo che di fatto non le ha chiesto niente. Un uomo che nel tempo l'ha vista progressivamente buttarsi via per lui e nel tempo l ' ha sentita meno desiderabile...proprio perchè è stata lei stessa a buttarsi via. Ora lui lavora, viaggia ecc..la sua vita sta cambiando, vede altri orizzonti più sfidanti..

Dr.ssa Daniela Benedetto
Psicologa e Psicoterapeuta EMDR Roma
tel. 3396306112 www.danielabenedetto.it
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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Io purtroppo ho il terrore dell'abbandono....ed ho paura di non piacere per come sono. Quindi ogni volta invece di arrabbiarmi e difendermi (come per mio vero carattere con chiunque altro faccio) decidevo di comprenderlo e risolvere la cosa parlando. Si io cercavo sempre conferme, per questa mia paura. Lui è esattamente come ho descritto, e anzi c'è chi di lui ha un'opinione anche peggiore( ma io lo difendevo e giustificavo sempre), compreso lui di se stesso. Vede dottoressa, se lei mi chiede se ero felice io le rispondo con sincerità, si lo ero, lui era l'uomo che avrei voluto sposare....ma la mia paura e insicurezza di poter sempre e comunque perderlo da un momento all'altro mi frenevano dall'essere me stessa al 100%. il mio malessere veniva da me e si ripercuoteva su di noi. Ma io cmq sono una persona molto attiva, e piena di interessi, sono laureata lavoro nel mondo del turismo, e viaggio molto. Lui al contrario di quello che apparentemente sembra è molto pantofolaro, raramente lo staccavo dal suo unico forte interesse: il calcio. E il più delle volte le domeniche le passa a casa a dormire fino all'ora di pranzo e il pomeriggio gioca per ore alla playstation. In teoria tutti si aspettavano che sarei stata io a lasciarlo, proprio perché io sono viva e solare, lui un po' cupo e chiuso. Il mio per lui è sempre stato amore, sin dall'inizio, da subito l'ho capito, proprio perché è così diverso da me, lo vedevo come l'altra parte che mi ricorda sempre che non devo stare tra le nuvole, e io tutto il contrario, mi piaceva anche quando mi prendeva in giro perché sono sbadata e mi dimentico sempre le cose. Lei ha ragione, lui non mi aveva chiesto certo di annullarmi. io l'ho fatto per paura, la prego di credermi, io ho sempre avuto il terrore che quando sono felice succeda qualcosa da un momento all'altro e faccio sforzi disumani per evitarlo. è andata così, senza accorgermi che non gli o ho nemmeno dato l'opportunità di vedere tutti quei lati del mio carattere che con lui ho soppresso. Ero sempre buona dolce e comprensiva....ma sono anche lunatica isterica e irascibile....molto.
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Dr. Daniela Benedetto Psicologo, Psicoterapeuta 204 5 12
Cara ragazza alla luce di tutta questa esperienza non crede che valga la pena approfondire le dinamiche che la portano alla paura dell'abbandono? Le conseguenze mi sembrano piuttosto pesanti.
l'annullamento di se stessa, dei suoi desideri, della libertà di scegliere, di mettere i confini ed i limiti all'arragonza dell'altro, la svalutazione delle sue qualità, il riconoscimento delle stesse con se stessa, la gioia di viversi felice e di godere. Riguardo quest'ultimo punto credo che ci siano anche sensi di colpa che vanno ad appesantire la questione. Quest'ultima però è solo una ipotesi da validare eventualmente.
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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Io senza dubbio, ho diciamo "colto" questa rottura come un sorta di possibilità per riuscire a capirmi, e a non aver paura di non essere accettata e amata. Forse perché io in primis mi chiedevo come faccia qualcuno in generale ad amarmi...perchè lo dovrebbe fare? In un mese ho già lavorato molto su me stessa e già il fatto che io abbia capito e ammesso tutto questo, vuol dire molto. La mia fragilità ha sempre riguardato solo l'amore, nel resto dei miei affetti sono sempre stata tranquilla e sicura di me, perchè un loro rifiuto non mi farebbe male come nell'amore. In ogni caso, il mio orgoglio represso da anni è venuto fuori tutto insieme, e, con un po' di fatica, io non l'ho assolutamente più cercato, mai neanche una volta. Non so come ma ci sono riuscita e ci sto riuscendo. Ho preso atto di quel poco che mi ha detto quando ci siamo lasciati e l'ho lasciato stare. Io lavorerò molto su me stessa, ho tanti piani e tanti impegni, non mi sono affatto fermata, proprio perché ho deciso che voglio cambiare ed essere reattiva e forte come so che in fondo sono. Quello che ho detto però cara dottoressa non me lo rimangio, io vorrei tanto tornare con lui, e fargli vedere per una volta...chi sono io...in tutti i sensi. L'unica volta che esplosi a seguito di una sua sfuriata per una stupidaggine, io gli parlai a brutto muso, dicendogli che per quanto mi raguardava poteva andare a quel paese e non tornre più....lui rimase in silenzio per 5 minuti, mi guardò venne da me e mi chiese di perdonarlo, che avevo ragione su tutto, che io sono meravigliosa e non dovrei accettare il suo essere fatto così, che mi amava e che gli dispiaceva avermi detto cose brutte. Capisce??? forse siamo un po' malati tutti e 2, e forse stare un attimo lontani ci servirà. Ma io vorrei tanto che malgrado sia stata detta la parola fine, sia solo una fine apparente. Solo un'altro metro della strada che ci riporterà insieme, più forti e maturi. Perché con tutte le nostre "psicosi" io e lui eravamo felici...eravamo io e lui sempre. Non so se mi capisce. Io la ringrazio di cuore di avermi risposto anche a quest'ora tarda.
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Dr. Daniela Benedetto Psicologo, Psicoterapeuta 204 5 12
Gentile ragazza le auguro che possa raggiungere il suo obiettivo. Tenga conto però che la forza d'animo e le buone intenzioni sono si alla base del cambiamento ma la condizione per stare bene davvero e sentirsi libera di esprimere se stessa senza condizionamenti emotivi, significa entrare in contatto con le emozioni più represse dalle quali ci si difende adattandosi alle richieste e ai desideri altrui. Imparare ad ascoltarsi e a soddisfare i propri desideri, a rispettarsi e a farsi rispettare, non dipende solo dalla forza di volontà ma significa "lavorare" sugli aspetti emotivi rimossi in modo tale che "la risposta" sia poi "sentita" e spontanea.
In bocca al lupo e non esiti a scrivere ed aggiornarci.