Mancanza di volontà nello studio

buongiorno a tutti.
ho un problema che a mio modo di vedere è fortemente delibitante: sono pieno di volontà nel fare mille cose, ma quando è il momento di studiare, la cosa diventa difficile perchè proprio non ce la faccio. considerando che sono uno studente di ingegneria la cosa si complica ancora di più.
dopo una prima fase di entusiamo sui libri, dopo poco tempo entro in uno stato depressivo che si risolve se faccio altro che per me in quel momento diventa impellente (lavoretti a casa, ecc...). non ho problemi a socializzare, gioco a calcio, ecc... ma il punto è che arrivo sempre ad un certo punto che mi "colpevolizzo" che non ho studiato, divento ansioso dalla mole di pagine che ho e tutti gli altri aspetti della mia vita ne escono danneggiati (divento scontroso, litigo, divento triste, mi dimentico le cose...). il punto è che sono sempre stato dipinto come "quello bravo a scuola"; la cosa non mi disturba, anzi, sono contento del fatto di passare per quello che prende bei voti senza studiare. ma adesso che DOVREI studiare anche solo per passare gli esami (non per prendere 30) sono in crisi. inoltre, pur comprendendo l'utilità della formazione, mi sento inutile in quanto per ogni cosa che voglio fare, devo chiedere fondi ai miei genitori, quindi è anche in questo senso una questione limitante. ho una vita splendida, sono sano, ho una ragazza anch'essa splendida (di cui però sono geloso di quando studia tutto il giorno e poi prende bei voti, forse perchè è quello che vorrei fare anche io), atleticamente sono più che buono, ecc...

la cosa per me è più seria di quel che può sembrare perchè va avanti da una vita (ora ho 22 anni). nei tempi in cui andavo bene senza studiare non c'erano problemi; ora che invece dovrei, mi sento sull'orlo del baratro. ho sempre imputato la cosa alla troppa apprensione che mi ha messo mia madre sullo studio e all'impressione che "devo" fare sugli altri.

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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazzo,
capita a molti "bravi" prima o poi di arenarsi e, d'altro canto, è comprensibile che se fino ad ora abbia preso sempre bei voti senza necessità di studiare, ora questo non sia più possibile.
Probabilmente la sua difficoltà sta proprio nell'incapacità di organizzare e pianificare il lavoro in vista dell'esame, unito all'esigenza di mantenere l'immagine di "quello che riesce bene negli studi".
Il fatto di trovare sempre pretesti per non studiare può avere per Lei un' utilità: in caso di fallimento, questo può essere imputato al poco tempo speso per studiare e non ad una sua incapacità nel superare l'esame. Un po' come se evitasse di mettersi alla prova.
Si faccia aiutare dalla sua ragazza (a quanto dice più metodica e più abituata a stare sui libri) ad impostare la preparazione del prossimo esame e cerchi di rispettarne i tempi e le modalità: vedrà che i successi non tarderanno a presentarsi.


Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Dr.ssa Sara Ronchi Psicologo 559 8 14
Gentilissimo,

il metodo di studio universitario è molto diverso e forse lei non ha ancora trovato il suo.
occorre come dice giustamente la collega Dr. Scalco, pianificare e programmare ogni esame e rispettarne soprattutto i tempi, senza lasciarsi distrarre dalla mille altre cose.
ha provato ad andare in biblioteca per studiare?
cosi' non trova mille lavoretti in casa da fare come dice lei;

Chi si è laureato ha passato tutte le crisi di studio che lei descrive, ma vedrà che col tempo e con la buona volontà e una giusta dose di concentrazione, partirà a studiare come un treno!

Auguri

Dr. Sara  Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it









[#3]
dopo
Utente
Utente
"Un po' come se evitasse di mettersi alla prova." esatto. è proprio questo il punto.
il punto è che non sono al primo anno, avrei dovuto iniziare il quarto ma mi mancano pochi esami alla fine e quindi sono ancora in laurea breve. questo per dire che oltre ai problemi citati sopra, c'è anche una certa componente di "crisi da prestazione"
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Se ravvisa alla base delle sue attuali difficoltà un problema di questo tipo, le suggerirei di approfondirne le motivazioni e cercare una soluzione individualizzata rivolgendosi ad uno psicologo di persona (se è previsto, all'interno dell'Università, oppure -sempre gratuitamente- presso lo Spazio Giovani del Consultorio dell'Asl, o, se preferisce, privatamente).
Si tratta probabilmente di rivedere i suoi standard di prestazione, eventuali tendenze al perfezionismo, l'interferenza che può causare un livello di ansia eccessivo.....
Questo perché, trascurando il problema, potrebbe rischiare di avere ripercussioni negative (oltre che sul percorso di studi) anche sul suo umore, così come nella stima di sé.

Cordiali saluti.