Un continuo stato d'ansia

Gentili dottori, scrivo perchè sto attraversando un periodo piuttosto difficile della mia vita dal quale non riesco ad uscire. Da ormai 4 mesi vivo in un continuo stato d'ansia e di agitazione che mi causa stanchezza e depressione e che mi sta facendo chiudere sempre di più in me stessa. Il fattore scatenante credo sia l'università, anche se ho sempre sofferto d'ansia e di sbalzi d'umore fin dai tempi del liceo. Mi spiego meglio: sono al quarto anno di giurisprudenza, dovrei essere ormai vicina al traguardo laurea ma sono indietro di numerosi esami che non so proprio come recuperare. In questi anni mi sono concentrata molto di più sulla qualità che sulla quantità, cosa che mi ha permesso di ottenere ottimi risultati a livello di voti e di avere oggi una media molto alta ma che ha fatto anche sì che per preparare un esame mi occorressero mesi, rimanendo così sempre più indietro rispetto ai miei compagni. Sono molto puntigliosa e perfezionista nello studio ma sono arrivata a un punto in cui non posso più permettermelo perchè rischio di laurearmi con 2 anni di ritardo a spese dei miei genitori. Al tempo stesso però ho paura di non riuscire più a laurearmi con il massimo dei voti, che è sempre stato il mio obiettivo primario. Mi accorgo tuttavia di durare sempre più fatica nello studio, non riesco a concentrarmi come dovrei e passo le giornate a piangermi addosso, a lamentarmi, a reprimere i sensi di colpa perchè mi sento un'incapace e una buona a nulla, cosa che mi fa perdere solo tempo e mi costringe a chiudermi in casa settimane intere per recuperare. La cosa si sta ripercuotendo negativamente non solo su di me ma anche sul mio ragazzo perchè essendo io sempre di malumore, lamentandomi di continuo e avendo perfino meno voglia di rapporti intimi, anche lui è sempre più nervoso e non sa più come aiutarmi. Oltre a sentirmi profondamente insoddisfatta di me stessa, della mia vita, della scelta universitaria fatta, a volte mi capita di avere degli impeti di rabbia che sinceramente mi spaventano. Me la prendo con gli oggetti intorno a me oppure con me stessa e una volta sono arrivata perfino a farmi del male. Sono annoiata da ciò che studio, non ho la benchè minima idea della materia in cui laurerarmi nè tantomeno di cosa fare dopo la laurea. Di fronte a me il buio. A volte mi pento di non aver scelto un'altra facoltà ma ormai voglio e devo finire. Non mi piaccio più fisicamente, sono sempre più sola perchè anche con le mie amiche le cose non vanno molto bene, ho la sensazione di non piacere a nessuno, di non essere importante, di essere solo una stupida ragazzina insignificante che nessuno vuole. Mi sento inadeguata di fronte a tutti e a tutto, mi sento sola. Esco sempre di meno, l'unica cosa che mi salva, oltre alla mia famiglia e al mio ragazzo, è il teatro che faccio ormai da un anno e che mi dà grande sollievo. Vorrei tanto trovare una mia serenità e un mio equilibrio ma più lo cerco e più mi sfugge. Scusate per lo sfogo e grazie anticipatamente.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Quello che lei descrive sembra davvero uno stato deprssivo reattivo.
La fatica di prepararsi agli esamii spesso crea le condizioni che lei sta sperimentando.
La sua scelta qualitativa diventa piu' matura con il "crescere" della sua preparazione e questo e' indice di impegno e di successo.
I conflitti emotivi subentrano quando si vivono queste emozioni e sono certa che anche le sue compagne di corso non ne saranno immuni.
Si faccia forza e prosegua nel suo percorso un passo alla volta. Non guardi i problemi tutti insieme o la angosceranno.
Pensi a concludere gli studi con il tempo che le occorre.
Penso che i suoi comprenderanno le sue esigenze di tempo e di qualita'
Riguardo il teatro concordo e condivido il suo entusiasmo: sapeva che il teatro costituisce una vera e propria psicoteapia?
In bocca al lupo e ci faccia sapere!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 176 4 17
Gentile Utente,

le consiglio la lettura di questo articolo sul perfezionismo e sui danni che provoca:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2900-l-imperfezione-del-perfezionismo.html

Il quadro che descrive è forse il risultato di un perfezionismo esasperato che oggi la porta a sentirsi confusa, insoddisfatta e incapace di andare avanti verso un obiettivo che si è spostato sempre più in là nel tempo proprio a causa dell'eccessiva puntigliosità con la quale ha finora preparato ogni singolo esame.

Potrebbe esserle molto utile intrapredere una psicoterapia psicoanalitica per individuare le cause del suo disagio e consentirle di trovare un diverso e più funzionale equilibrio psicologico.

Cordiali saluti,

Dr. Stefano Pozzi, psicologo psicoterapeuta
Riceve a Milano e Mariano Comense
s.pozzi@psychology.it - 340.2665359

[#3]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio innanzitutto per le celeri risposte. Ho letto l'articolo che lei Dr. Pozzi mi ha gentilmente allegato alla sua risposta e devo ammettere che mi ci sono ritrovata abbastanza. In effetti ciò che mi affatica di più nello studio e mi costringe a rimandare nel tempo gli esami è proprio questa mia ossessione per i dettagli. A volte arrivo a ripetermi una pagina fino a dieci volte e neanche alla decima sono sicura di saperla come vorrei. é come se il mio cervello si bloccasse su di una pagina o su di un punto e non riuscisse ad andare avanti. Lo studio finisce così per assorbire ogni mia energia, ogni mio pensiero e mi costringo sui libri da mattina a sera, tanto che nei periodi d'esame difficilmente esco e riesco a malapena a dedicarmi ad altro, trascurando amici, ragazzo, impegni diversi dallo studio. Praticamente quando devo preparare un esame smetto di vivere perchè l'ansia di non farcela per la data dell'esame è troppo forte. Ho spesso sensi di colpa, nei confronti dei miei genitori, del mio ragazzo, dei miei amici, mi sento responsabile nei confronti di tutti. Ho un senso di inadeguatezza e frustrazione che non mi lascia mai, sono critica nei confronti di me stessa e degli altri ma non sopporto di essere giudicata male o accusata. Ho paura di commettere errori perchè temo così di perdere la stima e l'affetto degli altri e sono sempre insoddisfatta perchè ogni volta che raggiungo un risultato, per quanto importante, me ne prefiggo subito un altro, proprio come scritto nell'articolo. Ecco, forse ciò che più mi fa male è che faccio tutto in funzione di ricevere l'approvazione altrui. Voi mi consigliate di intraprendere un percorso psicoterapetico? Potrei rivolgermi a un consultorio? Grazie ancora
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gent.ma
Se percepisce un disagio non superabile e vuole cambiare questa e' una indicazione per una psicoterapia.
Certamente puo' rivolgersi ad un consultorio.
Chieda informazioni alla sua ASL.
I migliori saluti
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Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 176 4 17
Le consiglierei una psicoterapia psicoanalitica, ma in prima battuta può rivolgersi anche al consultorio o al centro di salute mentale.


Cordiali saluti,
[#6]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio nuovamente, proverò ad informarmi presso i consultori della mia zona. Intanto sapreste darmi qualche suggerimento per alleviare questa mia ansia "da perfezione"? Dovrei ad esempio provare ad organizzare meglio il mio studio, solo un tot di ore al giorno, per ritargliarmi più spazio per me? Ho deciso comunque di preparare per il momento due esami più piccoli e meno impegnativi per sbloccare la situazione, non ho l'energia e la motivazione sufficiente per preparare un altro esame da 500 pagine. Spero così di riguadagnare un pò più di stimoli e fiducia..grazie ancora
[#7]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Bravissima!
Porsi degli obiettivi raggiungibili e' la strada giusta. Accettare che un voto potra' essere al minimo xxx. Al di sotto di quella soglia non lo accettera'.
Ricordarsi che un voto ha l'obIettivo di dare una valutazione della "preparazione in quella materia" e non del valore della persona...
Consentirsi delle soste nella giornata.
Lo sa che studiare per 50 minuti e poi fare una pausa e' ottimale? Se continuasse oltre quel termine la sua concetrazione calerebbe automaticamente... Con il risultato di non riuscire a memorizzare.
Ci faccia sapere!
In bocca al lupo per tutto!
[#8]
Dr.ssa Serena Rizzo Psicologo 202 9
Cara ragazza,
dietro manifestazioni ansiose si cela spesso un grande senso di impotenza che in alcuni casi tende a tradursi in rabbia.
L'importanza per il giudizio altrui,la tendenza al controllo e al perfezionismo,la difficoltà a scegliere, sono tutte caratteristiche appartenenti solitamente a chi,prima o poi nella vita,si trova a fronteggiare un vissuto ansioso.
Molto probabilmente il vissuto depressivo è secondario rispetto all'ansia,quale reazione ad una situazione che non riesce a fronteggiare.
Lei è giovane,merita di vivere al maglio tutto ciò che la vita vorrà regalarle.
Proprio per questo le consiglio un percorso di psicoterapia,anche presso il consultorio della sua città,così da poter divenire più consapevole circa se stessa,affrontando quelle dinamiche che poi si manifestano tramite l'ansia e aumentando di conseguenza la qualità della sua vita.
La saluto caramente,
Dott.ssa Serena Rizzo, Psicologo/Psicoterapeuta Benevento,
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it

Dr.ssa serena rizzo

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Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 176 4 17
"Ho deciso comunque di preparare per il momento due esami più piccoli e meno impegnativi per sbloccare la situazione"

Questa è un'ottima idea: può iniziare con l'individuare le strategie sbagliate messe in atto spinta dal perfezionismo e correggerle.

Nel frattempo però prenda anche contatto con uno psicologo o un centro pubblico e non pensi che basti cercare di riorganizzarsi per risolvere tutto.
A questo indirizzo trova tutti i link ai recapiti di consultori e centri di salute mentale:
http://www.serviziodipsicologia.it/faq/
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dopo
Utente
Utente
Gentili dottori, volevo comunicarvi che ho preso informazioni presso il consultorio medico più vicino dove è offerto anche un servizio di psicoterapia. Vi terrò senz'altro aggiornati, grazie ancora per la vostra disponibilità e gentilezza.
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Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 176 4 17
Ottima decisione, ci faccia avere sue notizie.

Cordiali saluti,
Ansia

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