Modifica rapporto medico-paziente e sue conseguenze

Buongiorno,
sono una donna di 43 anni e, anni fa, sono stata in terapia da un medico psichiatra e psicoterapeuta per problemi di depressione.
Dopo circa sette anni di terapia, finalmente il mio medico ha deciso di interrompere le sedute in quanto non più necessarie. Contestualmente mi ha chiesto se avevo piacere di portare il nostro rapporto da medico paziente a quello di amiche.
Vista la simpatia istintiva, all'epoca ho accettato (circa 5 anni fa).
Questa amicizia si è evoluta in questi anni anche se in modo un po' strano. Io, di fatto, non sapevo bene come comportarmi in quanto, sembrerà strano, ma avevo difficoltà a parlarle di me in quanto avevo timore di pormi di nuovo come paziente.
Purtroppo circa un anno fa, contestualmente ad un momento mio di crisi profonda (ovviamente poco condivisa con lei per i motivi sopra detti), c'è stato un evento nella vita di questa signora che l'ha portata a chiedermi di fare una cosa contro la mia coscienza. Ovviamente ho rifiutato e sono stata "gentilmente" sbattuta fuori di casa sua con la frase che, a fronte del mio rifiuto, avrebbe riveduto la sua amicizia verso di me.
Da qui in poi tutto è degenerato. C'è stato qualche tentativo di mettere pace ma io mi sono resa conto che quello che mi aveva ferito di più era stato il ricatto affettivo, il rinfacciarmi il tempo dedicatomi e via dicendo... Io mi sono chiusa in un silenzio totale, ho smesso di comunicare con lei e ho rifiutato l'idea di qualsiasi risposta alle sue accuse di mia inadeguatezza. Il tutto si è concluso con una sua letteraccia dove ha calcato ancora di più la mano... dico solo che mi ha detto che hanno ragione alcune persone attorno a me (suoi pazienti) a dire che sono un 'opportunista...
Preciso che non sono qui a scrivere per avere un "giudizio" sull'operato di questa dottoressa ma per un problema che ora mi si pone. Io non sto bene, sono sempre giù e da un anno a questa parte mi sono chiusa in un silenzio che è diventato quasi totale.
Non parlo quasi più con il mio compagno, per una serie di vicissitudini mi son persa per strada quelle poche amiche che avevo e adesso sono isolata. Vorrei farmi aiutare ma con le persone a cui mi son rivolta non mi sono trovata bene. Rivorrei la mia terapeuta ma allo stesso tempo sono completamente disillusa e ho messo in discussione 7 anni di terapia.
Possibile che questa brutta storia mi possa riportare indietro di anni? E, anzi, esser ancor peggio di allora? Ho un tono dell'umore inesistente e allo stesso tempo non sento niente: poco dolore per eventi tristi attorno a me, poco amore, poco desiderio, poco di tutto....
Scusate la lungaggine, ma non riesco a capire quanto il mio problema di oggi possa esser dovuto a questa brutta storia e quanto ad una mia difficoltà personale che comunque mi avrebbe portato al punto a cui sono in questo momento.
Grazie per l'eventuale attenzione
Cordiali saluti
A.
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile utente non si può dare la certezza del rapporto causa effetto tra ciò che le è accaduto con la sua ex terapeuta e la sua condizione attuale.
La cosa più funzionale da fare è trovare soluzioni nuove al problema.
Forse una nuova sana relazione con un nuovo terapeuta con un approccio diverso, magari più legato al problem solving, dovrebbe prenderla in considerazione.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

dovrebbe sicuramente consultare uno psicoterapeuta diverso per evitare ulteriori confusioni in termini di confini.

Per quanto difficile possa essere, cerchi di rivalutare il buon lavoro di psicoterapia che sembra aver fatto in passato e non lasci che venga "distorto" dalla relazione amicale che avete avuto successivamente.

Molte altre persone come lei sono sensibili alla rottura dei legami affettivi, soprattutto se avvengono con recriminazioni o vissuti di colpa. Tenga presente il fatto che stiamo parlando di una persona che è stata per diverso tempo la sua psicoterapeuta, quindi un punto di riferimento stabile per la sua persona.

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#3]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Signora,

la invito a non mettere in discussione 7 anni di terapia solo perchè la dottoressa si è comportata inopportunamente invitandola a modificare la natura del vostro rapporto volgendolo in amicizia, con le conseguenze del caso.
Il resto non merita nemmeno un commento, ma questo:

"Il tutto si è concluso con una sua letteraccia dove ha calcato ancora di più la mano... dico solo che mi ha detto che hanno ragione alcune persone attorno a me (suoi pazienti) a dire che sono un 'opportunista..."

può invece meritare una segnalazione all'Ordine.
La dottoressa è psicologa o medico psichiatra?

Non possiamo dirle se lo stato di prostrazione che sta vivendo dipende da come si è evoluto il rapporto con questa persona o meno, ma possiamo sicuramente suggerirle di non lasciare che la situazione degeneri ulteriormente.
Anche se quel rapporto è finito come è finito lei ha tratto dei benefici dalla psicoterapia e questo significa che se vive attualmente un malessere significativo è utile e necessario che si faccia aiutare da qualcun'altro.

Ha ricevuto una diagnosi al momento dell'inizio della terapia?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Buonasera,
Vi ringrazio innanzitutto per le Vostre risposte.
Mi rendo conto razionalmente della correttezza di quanto da Voi detto: so di aver bisogno di un altro aiuto e mi sono rivolta già ad un'altra professionista ma non mi sono trovata bene e ho quindi interrotto la terapia.
Successivamente, ahimè, non ho potuto intraprendere un altro percorso in quanto al momento non riesco ad avere entrate economiche continuative che mi consentano un aiuto di questo tipo.
Sto cercando quindi di aiutarmi da sola per quanto possibile, recuperando quanto di buono c'è stato dal percorso precedente.
Purtroppo non sempre riesco a mettere a fuoco quella parte buona a causa di quanto successo dopo. E' difficile non mettere in discussione la persona che fa terapia e non mettere in discussione la terapia stessa.
Il vostro aiuto mi serviva per questo, mettere un punto e riprovare a recuperare quanto fatto.

Gentile dott.ssa Massaro, pur conoscendo la gravità oggettiva di fare certe affermazioni, so che sono state dette da "un'amica" delusa che ha usato il proprio lavoro per ferirmi. Non è giustificabile, lo so, ma non me la sento di agire nella direzione di una segnalazione: non ne vedo l'utilità e, inoltre, farebbe scoppiare una bomba intorno a me che non sarei in grado di gestire.
Allora la diagnosi fu di depressione reattiva.

Cordiali Saluti.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
A quanto pare la "bomba" attorno a lei è già scoppiata, se è vero che le ha detto: "che hanno ragione alcune persone attorno a me (suoi pazienti) a dire che sono un 'opportunista..".

Ovviamente è una scelta personale quella di fare una segnalazione all'Ordine (non parlo di una denuncia), ma potrebbe essere un passo importante per uscire dalla passività e dal meccanismo di autodirezione della rabbia sotteso alla depressione, che mi sembra possa essere piuttosto attivo in lei.
Ci pensi.

Mi spiace che il successivo tentativo sia andato male e spero che riuscirà in futuro a riprendere il lavoro su di sè.
Evantualmente può rivolgersi ad una struttura pubblica, soprattutto se si sta richiudendo fortemente in sè stessa è meglio intervenire quanto prima.
A questo indirizzo trova i link a tutte le strutture (centri di salute mentale e consultori):
www.serviziodipsicologia.it/faq