Domande esistenziali

Salve! Sono una ragazza di 21 anni e premetto che ho iniziato ad andare dallo psicologo 2 settimane fa.. Richiedo un consulto qui per sentirmi più sicura, ma per adesso la mia psicologa mi ha fatto una buona impressione, anche se credo sia troppo presto per parlare. Ho una vita apparentemente perfetta, nel senso che non ho mai avuto gravi problemi concreti: ho tanti amici, vado molto bene all'università, con la mia famiglia ho un rapporto stupendo e sono fidanzata da 6 anni circa. Ho avuto 2 attacchi di panico forti 7 anni fa dopo la morte di mio zio (che ho visto dentro la bara), sono riuscita a superare quel periodo solo con l'aiuto dei fiori di Bach e con l'appoggio delle persone che mi vogliono bene. Col senno di poi penso che in realtà da quel momento mi sia sempre rimasta una sensazione d'ansia e il mio carattere eccessivamente sensibile e altruista non ha certo aiutato me stessa; tendo a pensare sempre al futuro e questo mi spaventa, sono troppo riflessiva, mi carico sempre dei problemi degli altri e non mi accetto per quella che sono, nonostante non abbia alcun motivo per non piacermi. Quello che però mi preoccupa realmente ad oggi è che è da circa un mese e mezzo che mi pongo infinite domande esistenziali che mi tormentano e mi fanno avere paura di tentare il suicidio (ho paura che, non trovando delle risposte, possa perdere il senso della realtà).. Le domande principali sono queste: "Cosa vuol dire che un giorno non ci sarò più?" "Che cos'è l'io?" , seguite da "Cosa c'è dopo la morte?" "Come faccio a sapere che sono viva?".. A queste domande la mia mente dà una risposta razionale, ma subito dopo è come se una vocina mi facesse nuovamente fare una domanda che mi crea una tremenda angoscia. è possibile che queste domande vadano via col tempo? c'è il pericolo che perda la testa continuando ad interrogarmi? Dimenticavo di specificare che comunque io sto continuando a fare la mia vita di sempre (ho solo interrotto per un mesetto l'università), nonostante il senso di disagio quando mi trovo ad analizzarmi (cioè sempre)...Grazie in anticipo per la disponibilità....Francesca
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Francesca,

dal momento che ha iniziato ad essere seguita da una nostra collega è bene che si affidi a lei e che non ceda alla tentazione di cercare altri pareri e rassicurazioni, moltiplicando le domande.

Questo desiderio di non fermarsi, ma di cercare altri interlocutori, nasce infatti dall'ansia che lei stessa afferma di provare e non può che alimentarla proprio come il consumo di droga alimenta la tossicodipendenza, soprattutto se il suo principale sintomo è la rimuginazione ossessiva.

C'è qualcosa che non la convince nel percorso appena intrapreso?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
Innanzitutto grazie per la risposta! :)
Per quanto riguarda la mia psicologa non mi posso molto esprimere a riguardo, poiché fino adesso abbiamo avuto solo un primo colloquio di conoscenza.
L'unica cosa che mi ha reso perplessa è che lei non si è soffermata molto a dare importanza alle mie domande esistenziali in quanto ritiene probabilmente che sia giusto indagare sul perché me le pongo.. Volevo solo sapere se secondo lei è anormale porsi questi dubbi esistenziali e se possono portarmi a perdere il senso della realtà senza via di ritorno...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Lei si aspettava che rispondesse a domande del tipo che ha scritto anche nel suo post?
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Psicologo attivo dal 2011 al 2015
Psicologo
Gentile utente,
non è un caso che lei abbia deciso di intraprendere un percorso terapeutico proprio nel periodo in cui si stava ponendo tante domande. Ci sono dei periodi in cui non amiamo dare le cose per scontato, vogliamo mettere ordine e per farlo dobbiamo scombussolare un equilibrio. E' un po' come quando si vuole riordinare una vecchia libreria.. inizialmente mettiamo tutto alla rinfusa per poi dare la giusta collocazione ad ogni volume.
Le sue domande probabilmente sono dovute ad un periodo di riflessione su se stessa e vedrà che la sua psicologa riuscirà un po' per volta ad aiutarla.
Dice che ha paura del suicidio.. il fatto stesso che ha paura lascerebbe intendere che nella sua mente è ancora presente il senso di realtà.. quindi continui a fare il suo percorso , si affidi alla sua psicologa. Il fatto che abbia iniziato un percorso terapeutico è già un segnale positivo!
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Utente
Utente
Ringrazio molto anche lei per la sua risposta. La mia psicologa mi ha detto infatti che si tratta di un periodo in cui mi chiedo chi sono e cosa voglio perché probabilmente fino adesso ho sempre vissuto la mia vita in funzione degli altri e della stima che loro avevano per me, mentre non mi sono mai focalizzata su cosa piace a me e su come mi vedo io. Mi ha anche detto che probabilmente evoco l'idea del suicidio perché in questo periodo è come se mi fossi sepolta da sola, non riuscendo a vivere la mia vita. Credo che io in fondo desiderassi una risposta alle mie domande esistenziali, pur sapendo che alcune risposte non esistono ed è per questo che certe volte ho paura di essere una di quelle persone che non accettano la vita così com'è. So che devo avere pazienza, ma forse è proprio l'idea di creare un po' di subbuglio nella mia vita che mi spaventa, essendo perfezionista e tendente a voler tenere tutto sotto controllo... Sono pronta a mettermi in gioco e a cambiare, ma questo mettere in dubbio tutto mi manda in crisi..
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Le domande esistenziali sono normali specialmente nel periodo adolescenziale o tardo-adolescenziale: l'aspetto problematico di quanto lei ci riferisce risiede nella forma di pensieri ossessivi che tali domande hanno preso e cioè di contenuti che si presentano di continuo in maniera involontaria e indesiderata.

Se riscontra un legame fra questi pensieri e la necessità di tenere tutto sotto controllo, tipica del perfezionismo, può trovare interessante questo articolo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2900-l-imperfezione-del-perfezionismo.html
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dopo
Utente
Utente
Diciamo che mi ritrovo solo in parte nella descrizione dell'articolo, in quanto quello che preme molto su di me e non mi fa cogliere la bellezza delle piccole cose è l'eccessivo senso del dovere e l'incapacità di accettare che non tutto si tiene sotto controllo e che il futuro non è prevedibile.
La forma ossessiva dei miei pensieri mi lascia proprio un senso di disagio e sono abbastanza stufa di pormi domande esistenziali, quando avrei mille motivi per vivere bene la mia vita; queste domande mi portano proprio oltre la realtà, sorgono una di seguito all'altra e mi fanno dubitare di tutto (anche se sono comunque razionale).
Vi ringrazio molto per il vostro parere, spero che il mio problema sia risolvibile con i colloqui dalla psicologa, anche perché non intendo assumere farmaci.
A presto
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Certamente, si tratta di un problema solitamente risolvibile con un intervento psicoterapeutico, soprattutto in giovane età e, in ogni caso, se non si attende troppo prima di richiederlo.

Su questo può stare tranquilla ed evitare di porsi ulteriori dubbi.

Se vuole ci aggiorni, le faccio tanti auguri.
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Utente
Utente
Vi farò sapere come proseguirà il mio percorso dalla psicologa. Ci sono dei momenti in cui mi chiedo che cosa sto cercando, forse sono solo in una fase della vita in cui sto prendendo consapevolezza di chi sono. Se così fosse ben venga, l'importante è che io torni ad essere serena e a vivere la vita come tutti gli altri, senza assillarmi con domande a cui non troverò mai risposta. Grazie ancora per la disponibilità, a presto!!