Disturbo dell' adattamento acuto con ansia

Salve.
Nove mesi fa subivo un trauma pesante in primis per una causa legale su un trasferimento prolungata nel tempo che è andata male,contemporaneamente alla morte di mio padre e alla fine del rapporto con una ragazza e a un indagine penale di basso profilo poi archiviata (una specie di mobbing,,),accaduti tutti insieme nell'arco di una settimana. Una settimana dopo la sentenza ebbi un attacco di panico e ansia acuta somatizzata per alcuni mesi a seguire ,era localizzata,soprattutto alla gola e soprattutto sul lavoro,con degli episodi acuti in mensa aziendale e in sala riunione. Ho fatto psicoterapia cognitivo comportamentale che ho concluso a dicembre con ottimi risultati,l'ansia spariva mese dopo mese,e poi settimana dopo settimana.Riacquistavo fiducia in me stesso sentendomi nonostante tutto sempre piu' vincente,come sempre. La psicologa mi fece questa diagnosi di disturbo reattivo dell adatt con ansia. avevo anche psicastenia e disturbi del sonno. Ho voglia di divertirmi e fare tante cose,adesso è sparito tutto ma permane uno stato d'ansia lieve ma disturbante sui luoghi di lavoro dove ebbi ansia acuta dieci mesi fa,aspetti che la psicologa ha definito di ansia sociale legati al trauma,mi ha detto che per scomparire questi effetti ci vorra' un po' piu' di tempo perche' li il trauma e' stato piu' forte.Diciamo che piu' che paura provo fastidio per questo stato di attivazione che si verifica in quei momenti,so che non bisogna evitare ma sottoporsi a quelle situazioni ,ne ho apprezzato i benefici e continuo a farlo. Il problema è che è passato un anno e io mi comincio a stancare di questi seppur piccolissimi aspetti di ansia sociale,soprattutto sul lavoro,aspetti che non mi fanno sentire libero ed ho paura che si cronicizzino,perchè purtroppo al lavoro (che non mi piace) ci devo andare tutti i giorni. La mia domanda è: attendere una remissione completa di questi ultimi aspetti di ansia sociale (che non ho mai avuto in passato) oppure andare da uno psichiatra per una terapia ansiolitica? saluti.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

da quanto ci riferisce si può presumere che il suo problema non sia risolto: anche se la situazione è migliorata e il quadro clinico si è modificato positivamente lei prova ancora un disagio siginificativo, meno acuto ma più diffuso, che non è stato eliminato con la terapia.

La dottoressa le ha detto che per lei è tutto risolto e che proseguendo la terapia cognitivo-comportamentale non può sperare in un ulteriore miglioramento, o ha la possibilità di continuare a lavorare con lei per risovere anche quanto non è stato risolto?
Per quanto si è protratta la terapia?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
La terapia si è protratta nove mesi,di cui i primi tre ogni settimana,poi una volta al mese per controllo. Mi ha detto che io bene e che abbiamo finito per dare un senso al percorso,perchè lei lavora cosi', e che lascia a me la palla,se ho bisogno la chiamo per un incontro. Mi ha anche detto che nove mesi è un percorso breve e che ,come dicevo prima,secondo lei questo aspetto di ansia sociale è legato al trauma e quindi reattivo,e non è indipendente,anche perchè prima non ce l'avevo..DIciamo che il problema non è che è diffuso,perchè quella leggera attivazione mi viene solo alla mensa aziendale e alla riunione,posti dove avvenne il trauma,e non fuori dal lavoro,ma nemmeno tutti i giorni,solo quando sono piu' stanco.prima era piu' forte e avevo paura,adesso è debole e provo fastidio,ma sempre di meno e sempre meglio.Lei dice che questi sono i residui della memoria emotiva che posseggo.Questa progressione positiva,che continua anche dopo la fine della terapia,mi spinge a credere che anche questa lieve attivazione scomparira' come le altre cose.C'è ragione di credere questo alla luce dell'evoluzione o aspetto un po' per richiamarla? e nel caso,quanto tempo ancora aspettare? grazie.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Dipende da come si sente e cioè da quanto il malessere che ci riferisce ostacola la sua serenità e la preoccupa.
Da quanto non vi vedete?
Un mese o due?
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dopo
Utente
Utente
non ci vediamo da un mese ma per scelta di fine terapia.
Quei disturbi che riferisco non ostacolano la mia serenità,in quanto non mi fanno paura come prima ma mi infastidiscono,sono leggeri e mi va di continuare ad affrontarli,solo che mi da fastidio che il piu' brutto capitolo della mia vita non è chiuso al 100% e quei sintomi purtroppo me lo ricordano.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Le consiglio allora di ricontattare la dottoressa e di chiederle di riprendere il lavoro per ultimarlo.
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