Crisi isteriche notturne

Gent.mo dottore,
le scrivo per mia figlia di quasi 4 anni che da qualche settimana si sveglia la notte in preda a vere e proprie crisi isteriche. Il tutto inizia con una certa agitazione : la bambina si gira e si rigira nervosamente nel letto, mugolando fino a quando si scatena in urla raccapriccianti, pianto inconsolabile e se si cerca di stabilire un contatto di qualsiasi genere, verbale o fisico, la cosa va peggiorando, inizia ad urlare più fortemente a colpirsi il viso con le mani, a rotolarsi a terra e a correre senza meta per la stanza. Il tutto dura più o meno 30 minuti, durante i quali non puoi fare nulla per placare la sua furia. L'unica cosa che ti permette e pretende che io mamma faccia (il papà non lo vuole nemmeno vedere in quei momenti) è starla a guardare in preda a questo suo delirio fino a quando, sfinita, ti fa capire che vuole essere presa in braccio e consolata, Dopo di che si calma e si riaddormenta come se nulla fosse. Ho letto di pavor notturno, ma da quello che ho capito mi sembra di aver inteso che se ciò fosse, il bambino non è totalmente cosciente di quello che sta facendo, tant'è che al risveglio non ricorda nulla di quanto è successo. mia figlia, invece, è cosciente durante la crisi e l'indomani si ricorda perfettamente di quello che ha fatto anche se non ama parlarne. Devo dire che la bambina sta vivendo, probabilmente, un periodo di forte tensione emotiva: a settembre dell'anno scorso ha iniziato l'asilo senza, apparentemente, alcun problema; da circa 3 mesi è nato un fratellino che richiede molte più attenzioni del previsto e da un mese a questa parte abbiamo tolto il ciuccio anche per la nanna (su questo non ero molto d'accordo, ma il dentista l'ha reputato necessario per un problema che, a suo dire, il ciuccio ha determinato al palato della bimba). Detto ciò, volevo comunque sottolineare, a scanso di equivoci, che mia figlia già a partire da quando aveva un anno e mezzo andava soggetta a simili crisi (nell'ultimo periodo diminuite notevolmente di numero), comunque mai di notte ed in genere come conseguenza di un "capriccio" o una di sua richiesta rimasta insoddisfatta. Anche se erano strazianti per chi la stava accudendo, comunque quelle crisi avevano una motivazione concreta a monte, ma ora non capisco come mai la bambina si corica serena e si sveglia sconvolta! Vorrei un suo parere al proposito, anche su come comportarci di fronte alle crisi. E' giusto lasciarla sfogare senza intervenire fino a quando si calma? Non è facile assistere a questo "spettacolino" ed io, come mamma, mi sento in colpa nei confronti di mia figlia (per le attenzioni sottratte dal fratellino, per il ciuccio negato, per non saper prevenire questi attacchi...).
Grazie per la risposta. Mara
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
L'eta' in cui si trova la sua bambina e' delicata e credo che queste crisi debbno essere comprese.
Ne parli con il pediatra e si faccia consigliare per uno specialista psicologo psicoterapeuta dell'eta' evolutiva.
Ci faccia sapere!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Mara,
La situazione deve essere analizzata a piu' mani: quelle del pediatra e quelle dello psicologo.
Dopo una visita medica, che possa escludere cause organiche, mal di pancia, sonno disturbato, altro...
Uno psicologo, magari mediante una consulenza a voi genitori, potrebbe iautarvi ad interpretare al meglio la situazione che state vivendo

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile signora, d'accordo con le colleghe ritengo opportuno un controllo del pediatra, prima di andar voi dallo psicologo.
Io non sottovaluterei la gelosia nei confronti del fratellino, che magari di giorno la piccola dice di amare , ma che sicuramente vive come un intruso, non mi permetto di discutere la storia del ciuccio, certo che toglierlo proprio ora è il momento peggiore,
Sarebbe bene che la mamma e o anche il papà le dedicassero del tempo da sola ,uscendo con lei a comprare una piccola cosa, giocando con lei, dandole insomma l'impressione che è sempre molto amata.
Un nuovo peluche, tutto suo, da portarsi a letto la sera, una pagina di un libro letto prima di dormire.. tanti piccoli stratagemmi che la facciano sentire sempre importante e non diseredata.
Una grande fatica, una fatica in più, mi rendo conto, ma secondo me, questa è la ricetta..
Coraggio, che poi crescono veloci e vanno subito a San Francisco !

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it