Convivere con una persona che ha improvvise crisi d'ira violente

Ho 23 anni.I miei problemi famigliari mi stanno rendendo la vita un inferno. Ho perso il lavoro e ripreso gli studi,che pago io perchè ho da parte dei risparmi.Da anni presto (ingenti) somme di denaro ai miei:per amore verso loro,non li ho mai voluti indietro.Regalo elettrodomestici o viaggi che desiderano e non possono permettersi.Il problema è mio padre.Mi rinfaccia il fatto di essere nata e di aver voluto un figlio.Da adolescente mi diceva che avrebbe messo incinta mia madre per avere un bimbo come voleva lui e maschio.Fin da quando facevo le medie,mia madre (voleva un maschio e visto che ero femmina, ha fatto scegliere il nome dalla mia madrina)ad ogni ritardo appariva spaventata,ma anche esaltata all'idea del figlio maschio.Mesi fa è risuccesso:le sono stata vicina e l'ho aiutata ad effettuare il test.Dopo l'esito negativo mi è sembrata intristita,lei che dice di non voler partorire di nuovo.Ha donato soldi per aiutare una scuola a servire pasti caldi in mensa. Ci è stata spedita la foto di un alunno (lei ha insistito che fosse di un bimbo): di lì si sono convinti di averlo adottato a distanza.Dicono che è mio fratello e volevano mettere la foto in camera mia;ora la foto è ben esposta in salotto.Mio papà è stato costretto per mesi a letto:è guarito da poco.L'ho sempre aiutato ad alzarsi,a raggiungere il bagno, ho cucinato e lo accompagno a visite quotidiane.
Dice che sono d'intralcio alla sua vita sessuale (stento a crederci,non si sono mai vergognati di raccontarmi dettagli sui loro incontri e mi è capitato,da minorenne,di venire chiusa fuori casa perchè volevano stare tranquilli); dice che gli tocca andare altrove per avere rapporti e mi rinfaccia il fatto di dovermi mantenere. Preciso che faccio la spesa da sola e mi preparo i pasti.
Mio padre cerca pretesti per litigare.
Se do consigli o converso, lui mi aggredisce e insulta. E' permaloso e anaffettivo.
Ha avuto di recente attacchi di panico così importanti da chiamare ripetutamente 118 e G.M.; il medico gli ha prescritto l'escitalopram.
Ieri durante l'ennesima stupida lite mi ha spintonata in maniera così violenta da farmi cadere. Voleva picchiarmi, non avevo mai visto una violenza simile e mia madre (che non interviene mai) gli si è avventata contro.
Lui ha spintonato anche lei. Passata questa crisi di ira ingiustificata si è messo a ridere come nulla fosse,passando dal violento al divertito in un niente.
Non scherzava.E' corpulento e mia madre è spaventata.Ho paura a stare sola con lui.
Da piccolo ha assistito più volte a scene di violenza domestica e in passato un dietologo gli ha somministrato (a sua insaputa) anfetamine. Circa 10 anni fa, ha avuto un'amnesia grave con ricovero (non riconosceva nessuno e ci respingeva con violenza).
Come posso evitare che un episodio si ripeta?E' stata proposta la psicoterapia ma rifiuta con decisione e si altera non appena lo si ripropone.Vorrebbe sbattermi fuori casa ma non ho i mezzi al momento.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
Leggendo quanto ci ha scritto mi sono trovata a pensare che nella sua famigla i ruoli sono invertiti:
E' lei la madre che si prende cura dei suoi figli.
Deve essere terribile per lei non avere potuto avere un contesto nel quale sviluppare la sua vita in modo armonico.
La sento piena di forza e di rabbia.
Faccia tesoro di questa energia e cerchi di indirzzarla su di se'.
La smetta di cercare di "scontare" la sua vita. La viva!
I migliori auguri

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
La ringrazio molto per la Sua celere risposta. Vedendo il comportamento dei miei genitori nei miei confronti, mi era capitato di pensare che i miei genitori si comportassero come due bambini capricciosi. E' vero, dovrei concentrarmi di più su me stessa e cercare di vivere la mia vita... Ma da dove posso iniziare?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
Inizi pensando che la sua vita e' una risorsa ineguagliabile per lei, e che ha il dovere di rendersene conto.
Come tutti i bambini capricciosi ed egoisti i suoi genitori non "la vedono" proprio. Lei e adibita alla loro cura (nella loro mente!)
Quindi per prima cosa lei dovrebbe consapevolizzare questa realta'. Anche se pensa di esserci abituata dovrebbe cambiare punto di vista.
I viaggi se li faccia lei appena puo' e qualche soldo lo metta da parte per prendersi un appartamentino tutto suo, dove cominciare a prendersi cura di lei, almeno con tutto l'amore che ha riversato su di loro nella vana speranza che servisse ad essere amata.
Non deve abbandonarli se non se la sente subito.. Ma cominci a pensarci!
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Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 626 6 1
Cara ragazza,

riuscire a sopravvivere in un clima familiare del genere non è da tutti. Complimenti! Lei ha energie e forze da vendere. Purtroppo come tutti gli esseri umani prima o poi le forze si affievoliranno e questo suo punto di forza potrebbe non esserle più utile. Motivo per cui invece di subìre dovrebbe essere lei la protagonista della sua vita.
E' maggiorenne, ha indipendenza economica quanto basta, cosa la trattiene ancora in casa?
Ci ha descritto molto bene suo padre, ma sua madre a parte non reagire cosa pensa di questa situazione?

Dr.ssa Laura Mirona

dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

anch'io come le Colleghe ritengo che la situazione sia difficile per Lei, ma è anche vero che Lei ci mette del suo nel fare in modo che alcune dinamiche relazionali siano mantenute. Ad esempio, ha mai riflettuto su quale sia il Suo ruolo in famiglia? Come dice la dott.ssa Esposito Lei è il genitore (più saggio e maturo e lungimirante) e i Suoi genitori sono figli che non sanno gestirsi e che dipendono da Lei. Purtroppo si tratta di un accudimento invertito non solo in termini emotivi (dove Lei non riesce a trovare conforto in loro ad esempio se ha bisogno), ma anche a livello concreto (ad esempio pagando i loro conti).
E' pericolosa questa Sua posizione perchè La pone come "crocerossina" che risolve i guai agli altri. Ed è pericolosa per Lei perchè La svuota.
D'altra parte non va bene neppure per i Suoi genitori, perchè in questa maniera non hanno l'opportunità di crescere come persone e di maturare, capendo che il loro ruolo è un altro.
Tuttavia qui il consulto riguarda Lei ed è giusto che si occupi di se stessa e del Suo benessere. Quindi se il papà non vuole iniziare una terapia come consigliato, Lei non può farci nulla.
Se invece Lei vuole fare qualcosa per se stessa, può certamente agire per sottrarsi a tali dinamiche e relazioni ammalate.
Un aiuto psicologico per Lei sarebbe molto utile, perchè il problema non è ciò che fanno i Suoi, ma perchè Lei non si toglie da tale ruolo e situazioni.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica