Non capisco più cosa devo fare e sono ossessionata

Sono una ragazza di 24 anni ed È' da maggio dell'anno scorso che soffro di pensieri ossessivi (ma non compulsivi, come ha detto il mio psichiatra), prima avevo la paura di usare coltelli per uccidere, poi verso giugno sono passata alla paura dell'omosessualità. Questi sono passati fino a che a luglio, nel pieno della mia relazione con Mattia, mi è' venuto il terrore che mi piacesse ancora Fabio, un ragazzo che avevo conosciuto a fine 2010 e con il quale ero uscita solo 3 volte per via della sua abitudine (contraria alle abitudini mie e della mia famiglia) di fumare Spinelli, per il resto da quel poco che l'avevo conosciuto caratterialmente mi piaceva molto, forse più di Mattia. Questo dubbio non mi lascia vivere, mi fa venire un' ansia pazzesca e nonostante tutto Fabio non mi manca emotivamente, non sento la necessità di sentirlo. Quindi da qui capisco che c'è qualcosa che non va. Mi sto costrigendo a farmi passare la paura che mi piaccia e a uscirci per scardinare il dubbio sul fatto se mi piaccia davvero o meno. Di Mattia non sono stata mai veramente innamorata, ma solo molto attratta fisicamente, (lui idem) quindi ci siamo lasciati a metà gennaio.
Ora ho il terrore di conoscere nuove persone perché ho paura di pensare che poi Fabio mi piaccia di più e quindi di non riuscire più a costruire niente con nessuno per colpa sua.
Vi giuro che non sono mai stata così male nella mia vita, nonostante abbia avuto problemi ovviamente maggiori.
Cosa mi consigliate di fare?in terapia ci vado già, lo psichiatra dice che l'ossessione verso Fabio e' una forma di difesa contro i miei problemi familiari (mio padre e' malato terminale), ma io le due cose le scindo.

Vorrei tanto non dover passare per la strada "conoscere meglio Fabio" per stare meglio, anche solo a scriverlo divento preda dell'ansia, non mi sento neanche normale.
Potrò amare ancora senza per forza dover ritornare con Fabio?
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

che tipo di terapia stai seguendo? Si tratta di una terapia farmacologica oppure anche di una psicoterapia?
E se si tratta di una psicoterapia, di che tipo è? Su che cosa state lavorando?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Non è una psicoterapia vera e propria, chiamo lo psichiatra/ psicoterapeuta quando ho bisogno di sfogarmi, ogni tanto gli racconto i miei sogni e lui me li interpreta, ma lui sostiene che non abbia bisogno di terapie vere e proprie perché il mio e' un problema che andrà via soltanto col tempo, dice.
Ogni tanto sto meglio e ho un po' di tregua, altri giorni, come oggi, non so dove sbattere la testa alla ricerca di una soluzione che non accetto, ossia uscire con Fabio e verificare se mi piace davvero o meno
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

mi dispiace ma se si tratta di un disturbo d'ansia o di un disturbo ossessivo, come potremmo ipotizzare, tali indicazioni sono scorrette, perchè i disturbi psicopatologici si curano con la psicoterapia e alcuni anche farmacologicamente.

Quindi in tutta onestà sono perplessa da quanto riferisci.

Tale sintomatologia in verità si accentua col passare del tempo e NON esistono disturbi psicopatologici che si curano col passare del tempo!

Dallo psicologo e dallo psichiatra non si va per sfogarsi, nè per raccontare i sogni...
Sfogarsi non rientra proprio in ciò che riguarda il lavoro dello psicologo e i sogni possono essere uno strumento di lavoro in psicoterapia.

Quello che tu dici di voler fare (uscire con Fabio e fare delle prove) è una tipica strategia che utilizzano le persone che soffrono di questo disturbo.

Riassumendo ti suggerisco:

- verificare se il dottore che ti ha in cura sia davvero un medico (puoi verificarlo anche su internet)

- cercare un parere di un altro psichiatra (che magari valuterà anche la prescrizione di farmaci)

- cercare uno psicologo psicoterapeuta esperto nel trattamento dei disturbi d'ansia.

Saluti,
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottoressa,
Il medico che mi segue e' primario (oltre che professore)nell'ospedale della mia città e mi ha sconsigliato l'uso di farmaci perché pensa che per il mio tipo di problema possa farcela anche senza.
La psicoterapia l'ho fatta all'inizio per i primi due mesi ma fissando appuntamenti solo quando ne avevo una vera necessità psicologica.

Personalmente sono contraria all'uso di farmaci, preferisco risolverle senza agenti esterni come questi, le mie paturnie.
Mi risulta invece che i sogni sono una parte importante della psicoanalisi, metodo che il mio dottore sta usando.
[#5]
dopo
Utente
Utente
Ah, dimenticavo una cosa importante: il mio psichiatra non ha mai parlato di disturbi psicopatologici, ma solo di problemi dovuti allo stress.
È ovvio che se fosse un aspetto patologico la metodologia del trattamento sarebbe diversa, forse non ha letto bene quello che ho scritto. Ha detto che è' un pensiero con una componente ossessiva e basta, ripeto.
[#6]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Non è una psicoterapia vera e propria, chiamo lo psichiatra/ psicoterapeuta quando ho bisogno di sfogarmi,>

Gentile Ragazza,
con tutto il rispetto per il suo curante e con la riserva di non conoscerla direttamente, in genere per tipi di problemi come quelli descritti sarebbe maggiormente adeguato un altro tipo di intervento, previa valutazione diretta, e non uno basato sullo sfogo al momento del bisogno, almeno così lei riferisce.

Il tempo senza un trattamento adeguato, in genere, non gioca a favore della risoluzione dei disagi, anzi.
Mi attiverei magari nel consultare direttamente uno psicologo/psicoterapeuta, meglio se esperto in disturbi d'ansia.

Provi a leggere questi articoli al link
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Cordialmente

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#7]
dopo
Utente
Utente
Lei dice "previa valutazione adeguata", infatti il mio medico la valutazione adeguata l'ha già fatta. E ha capito che non si tratta di disturbi patologici. A questo punto lunedì farò leggere a lui stesso le vostre risposte cosicché possa avere maggiori precisazioni sulla metodologia.
[#8]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza, proprio perchè ho letto molto bene ciò che hai scritto, ti ho detto che sono alquanto perplessa su quanto dici.

Infatti hai riferito qui:
"La psicoterapia l'ho fatta all'inizio per i primi due mesi ma fissando appuntamenti solo quando ne avevo una vera necessità psicologica."

Questa non è psicoterapia, perchè la psicoterapia ha regole ben precise che NON contempla la modalità self service.
E non mi è neppure chiaro come mai avevi iniziato una psicoterapia se dici " il mio psichiatra non ha mai parlato di disturbi psicopatologici, ma solo di problemi dovuti allo stress."
Allora, comprendimi, ma non riesco a capire con chi hai fatto questa psicoterapia... con lo psichiatra (primario e prof)?
Poi che cosa è successo, dopo questi due mesi?
Perchè hai interrotto la psicoterapia? E' stato il medico a deciderlo o lo avete deciso insieme?

Inoltre, che cos'è una "vera necessità psicologica"?

Infine, nel primo post descrivi una situazione ben precisa ("Sono una ragazza di 24 anni ed È' da maggio dell'anno scorso che soffro di pensieri ossessivi (ma non compulsivi, come ha detto il mio psichiatra)..."), ma poi ci dici " il mio psichiatra non ha mai parlato di disturbi psicopatologici, ma solo di problemi dovuti allo stress."

Con tutto il rispetto, la situazione mi pare molto confusa.

Saluti,
[#9]
dopo
Utente
Utente
Al posto di psicoterapia volevo dire "psicoanalisi", quindi chiedo scusa per l'imprecisione.
Nel senso che i primi due mesi erano basati più che altro sull'iterpreatazione dei sogni e sulle mie sensazioni. Dopo questi primi mesi in cui lo psichiatra ha potuto capire con certezza che non avevo nessun tipo di disturbo patologico ma solo momentaneo dovuto allo stress familiare(lui dice che io attuoò la negazione freudiana, ossia per non pensare a mio padre butto lo stress sul problema relazionale) e a un periodo della mia vita particolarmente confusionario riguardo la mia identità .
Ma, ripeto, non ha parlato di nessun tipo di patologia, ma di pensieri con una piccola componente ossessiva, e non di DOC, che, mi ha spiegato, e' molto più pesante e si svolge secondo modalità completamente diverse. In ogni caso gli farò leggere le vostre risposte perché anche io preferisco avere ulteriori informazioni dato che giudicate questo metodo sbagliato.
[#10]
dopo
Utente
Utente
Ah, dimenticavo una cosa importante: il mio psichiatra non ha mai parlato di disturbi psicopatologici, ma solo di problemi dovuti allo stress.
È ovvio che se fosse un aspetto patologico la metodologia del trattamento sarebbe diversa, forse non ha letto bene il mio consulto.