Ansia, malessere e mancanza di appetito

Gentilissimi dottori,
scrivo per un problema riguardante mia madre, 71 anni. Da tempo soffre di disturbi di ansia molto accentuati, che questa estate l'hanno condotta in ospedale per un cosiddetto "finto infarto",la sindrome di Tako.tsubo. da allora la situazione è peggiorata, con frequent attacchi di ansia, pianto, mancamza totale di appetito (dice di non riuscire ad inghiottire nulla), sintomi che si sono ulteriormente accentuati di recente dopo una diagnosi di tumore a mi padre. Abbiamo provato con il Cipralex, che aveva sortito effetti buoni sull'ansia ma che le aveva dato sintomi di forte malessere e nausea, che, dietr insistenze di mio padre, l'hanno costretta a sospendere il farmaco. Ora siamo d'accapo. non mangia più, vuole solo dormire e sente frequenti malesseri, tachicardia, mancanza di respiro, totale inappetenza. ieri ha preso mezza pastiglia di Zoloft, sempre dietro consiglio del medico di base (non ha mai voluto consultare uno specialista), ma già oggi lamentava sintomi simili a prima, e, dal momento questo le fa paura, non vuole proseguire la cura. Io non so che fare, conosco il disturbo di ansia essendoci passata anche io, ma sia lei che mio papà ne sembrano essere completamente schiavi. Mi preoccupa il suo ostinarsi a non mangiare e non bere. Cosa possiamo fare? Come posso convincerla che mezza pastiglia di Zoloft non può aver sortito effetti? Mia madre prende il Rithmonorm, ed è convinta che si tratti di un'interazione tra i due farmaco. Vi sarei grata per qualunque suggerimento, sono molto preoccupata. Grazie, Alessia
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
è quanto mai opportuno un consulto specialistico, data l'età della mamma prenderei in considerazione anche una visita neurologica.

Si rivolga al medico di base per un parere, tanto più se sua madre rifuta di alimentarsi e bere la situazione non dovrebbe essere sottovalutata.

Cordialmente

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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dopo
Utente
Utente
Gentilissima dottoressa,
grazie per la sollecita risposta. Ci siamo già rivolti al medico di base, che conosce bene il problema, e che l'ha "sgridata" dicendole di imporsi di bere e mangiare qualcosa. Le ha dato il Polase perchè il potassio era basso, e ha dato esami di controllo tra 10 giorni (a parte gli elettroliti un pò sballati, il resto negli esami appena fatti è a posto). Mi potrebbe chiarire la ragione di una visita neurologica?
Inoltre mi darebbe un suo parere circa le interazioni tra Zoloft e farmaci per la regolazione dell'aritmia cardiaca?
Non so come comportarmi, considerato che lei continua a procrastinare l'intervento di uno specialista... è difficile aiutare chi non vuole!
Grazie
Alessia
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

per le informazioni su farmaci, interazioni ed effetti collaterali deve rivolgersi al medico che ha prescritto la cura oppure può chiedere in questo sito nella sezione "psichiatria".

A mio avviso sua madre dovrebbe avvalersi di un trattamento integrato cura psicofarmacologica e supporto psicologico. Dopo chiaramente aver escluso eventuali cause organiche.

Il supporto psicologico potrebbe essere utile anche in merito all'accettazione delle cure farmacologiche.

Che tipo di diagnosi è stata fatta?



Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore,
grazie per la sua risposta. Mia mamma ha eseguito tutti i controlli di routine medica (esami del sangue, visita) più quelli cardiologici, da 5 mesi a questa parte da quando, in seguito ad una dorte arrabbiatura, è stata vittima del falso infarto, o Sindrome di Tako-Tsubo.
Solo pochi giorni fa ha rifatto i controlli in pronto soccorso, perchè i suoi sintomi si concentrano sulla mancanza di respiro e tachicardia (sensazione di oppressione) e sulla difficoltà a mangiare qualcosa, dovuta non a dolori o a impedimento fisico, ma ad una sensazione di "stomaco contratto" che le fa passare completamente l'appetito. Sul bere si è un pò intestardita: "ma uffa, non ne ho voglia", è la risposta.
Gli esami, a aprte gli elettroliti comprensibilmente sballati, sono a posto, anche il cuore è risultato ok.
Diagnosi non ne sono state fatte, anche se il medico di famiglia propende per un disturbo di ansia misto a depressione, coadiuvato anche dal fatto che mia madre riferisce di sentirsi "sempre scombussolata, con la sensazione di una tragedia imminente, tristissima" e "di non sentirsi più in grado di fare nulla". Inoltre è sempre stanca.
Lunedì consulterà uno psicologo, a quel punto spero in una diagnosi più precisa. Cordiali saluti, molte grazie, Alessia
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

se crede può tenerci aggiornati sulla situazione.

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
per quanto riguarda l'aspetto farmacologico, dovrebbe discuterne con il curante.

Un eventuale supporto psicologico, che possa motivarla ed aiutarla per l'ansia e la depressione, potrebbe essere valutato come coadiuvante alla farmacoterapia

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Mi potrebbe chiarire la ragione di una visita neurologica?>

A semplice scopo di chiarimento, è per poter escludere o meno eventuali problemi inerenti al sistema nervoso, utile per una diagnosi differenziale, misura prudenziale in età non più giovane.
Il medico curante ne valuta la necessità.

Dal mio punto di vista sua madre necessiterebbe di essere seguita a livello medico/specialistico e psicologico, ma vedo che si è già attivata in merito.

Cari auguri a lei e sua mamma
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dopo
Utente
Utente
Molte grazie a tutti voi per le sollecite risposte ed i validi consigli a cui mi atterò di sicuro. Vi terrò informati circa le evoluzioni, grazie ancora, Alessia
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Grazie per il cortese riscontro, lieti di esserle stati un po' di aiuto.

Ci farà piacere ascoltarla nuovamente.
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