Mi sento una seconda scelta

Salve,
ho 26 anni, io e il mio ragazzo stiamo insieme da quasi 9 anni. Si è sempre presentato come una persona onesta, che crede profondamente nell'amore e nella fedeltà ( mi ha perdonato un tradimento "adolescenziale" avvenuto nel primo anno). Nell’aprile dell’anno scorso ho scoperto che il mio compagno aveva cominciato a sentire telefonicamente una collega dell’università e a fissare brevi appuntamenti con lei, a mia insaputa. Avevamo già dei problemi ed anch’io avevo grosse colpe di questi, ma mi ero già messa in moto per eliminare quei miei atteggiamenti deleteri alla coppia. Lui ovviamente ha negato e mentito, accusandomi tra l'altro dei suoi cambiamenti e ripescando la storia del mio tradimento; "io ho le corna, tu no" mi diceva. E' seguito un periodo tremendo, dove praticamente sono affiorate tutte le mie debolezze. Avevo una paura tremenda di essere lasciata, mi sentivo "non abbastanza", "meno di", piena di insicurezze! Non ho mai creduto alla storia del rapporto amichevole e gliel'ho infine "proibito" (prima di allora non sono mai stata gelosa e possessiva, avevo riposto nella nostra storia una fiducia immensa). Ma poi mi ha lasciata, accusandomi di essere troppo gelosa e inutilmente. Ho perso chili, mi sono umiliata cercandolo (anche senza volerci ritornare), ho dovuto allontanarmi per trovare pace, per ricostruire l’autostima che sentivo distrutta; intanto ero curiosa (o forse ossessionata ) di sapere come fosse andata a finire e così ho ceduto: l’ho controllato a sua insaputa. Ma solo così ho potuto scoprire che durante la nostra separazione lui l’ha cercata insistentemente, voleva creare in tutti i modi occasioni per vederla, si sentivano molto spesso. Espressioni chiave e ammiccanti, non c'era assolutamente niente di amichevole in quel rapporto. Dopo circa 4 mesi lui ritorna ( ci eravamo comunque sporadicamente sentiti e visti e gli avevo confessato che e come sapevo ) dicendo di rivolere me e di aver capito di amarmi.
Ma io non riesco ad essere serena, con lui le insicurezze ritornano e mi sento umiliata anche dal suo ritorno. Sono sospettosa di tutto e sono totalmente incapace di credergli. Gli chiedo di lei spesso e mi convinco abbia propeso per me solo dopo aver capito di non aver speranze e aver desistito nel provarci. Lui non ammette un interesse sentimentale, dice che il suo “sbandamento” è stato dovuto a un periodo di grossi cambiamenti ( tesi, laurea, scelte di lavoro ), che l'altra non ha inciso per nulla sui suoi dubbi e che ora ha ben chiaro cosa fare e chi volere affianco. Io invece non so più nulla, forse l’unica cosa che so dire é che non riesco ancora ad immaginarmi di nessun altro e che provo un profondo fastidio nel pensare ad una vita senza la sua presenza, o senza la mia presenza nella sua; non so più se l’amo o se il mio riaccettarlo sia solo il tentativo di risanare il mio orgoglio ferito. Vorrei veramente trovare una soluzione, la mia.
Ringrazio e spero in una VS risposta
Cordiali Saluti
[#1]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

la crisi di coppia molto spesso si traduce in tradimento o relazioni "clandestine". Un rapporto duraturo ha sicuramente bisogno di essere rivisto periodicamente per evitare che alcune situazioni si incistino.

Quali sono secondo lei i motivi che hanno portato a questa crisi?
In passato ci sono state altre situazioni problematiche? Come le avete gestite?


Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

se adesso Lei non riesce ad essere serena, forse dovrebbe cercare le ragioni di tale insicurezza in se stessa.
Sentirsi una seconda scelta o al secondo posto potrebbe venire da Lei e dalla Sua storia di vita, da come elabora le informazioni e non tanto da come questo ragazzo La tratta.
Il Suo ragazzo è tornato e vuole ricominciare: che senso ha tornare sul passato e su ciò che è stato? Perchè creare inutili problemi?
Forse questo martellamento (dettato dall'insicurezza) potrebbe sfinire il Suo ragazzo e logorare la relazione, non crede?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottori
Vi ringrazio innanzitutto per le vostre risposte.
Rispondo che, da un punto di vista meramente superficiale, ho trovato i motivi di questa separazione semplicemente nell'interesse del mio compagno nei confronti dell'altra donna e nel conseguente disinteresse per me. Attrazione fisica, mentale, desiderio, percepivo tutto quello che concerne la fase di innamoramento e di "disinnamoramento". Ma andando ad analizzare nel profondo, sicuramente il nostro appariva come un rapporto un po' stanco, provato da frequenti e stupidi litigi. Ma sicuramente uno dei più grossi problemi era rappresentato dalla mia "non indipendenza". Avevo bisogno del partner per qualunque cosa io dovessi fare e d'altra parte lui si proponeva sempre, senza nemmeno gli fosse richiesto. Quando poi, con la fine degli studi, si è visto cambiare ritmi di vita, ha iniziato a fare esperienze diverse e a relazionarsi con persone diverse, ha sicuramente visto nelle vecchie abitudini la noia e sviluppato la necessità di "respirare", perché quel tipo di rapporto iniziava a soffocarlo.
Posso però dire che non appena questi problemi sono emersi io e si sono definiti, come ho specificato, ho iniziato il mio percorso di ricostruzione che però è risultato vano per la coppia, ma super edificante per la mia persona. Sono sicuramente diversa, mi sento più forte, le esperienze vissute da "single" (viaggi, conquiste professionali, tante conoscenze ) e anche il grosso dolore provato mi hanno cambiata e mi hanno fortificata, non mi spaventa più la solitudine, ho imparato a cavarmela da sola, a immaginare il mio futuro prescindendolo dal partner; ora però è proprio la relazione con lui che mi incute timore e mi rende insicura.

sono consapevole di avere atteggiamenti deleteri e che tornare sul passato sia assolutamente inutile. Mi chiedo solo continuamente quale sia la chiave per ricominciare, perdonare e soprattutto credere. Oggi non mi fido nemmeno dei suoi sentimenti e non colgo più i miei. Mi sembra quasi siano nascosti dietro un macigno di delusione e rabbia.

Ringrazio ancora.
[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

bisogna anche sottolineare un altro dato di realtà fondamentale: vi siete messi insieme da ragazzini e ci sta che le dinamiche di coppia siano state tali da non permettere una crescita (dipendenza dall'altro, non solo in termini postivi di bisogno e attaccamento all'altro, ma anche di necessità di vedere altro fuori dalla coppia).

Quindi, se vediamo la situazione da questa prospettiva certamente possiamo capire come alcuni cambiamenti (per quanto dolorosi) fossero necessari: fare altre esperienze, imparare a stare anche da sole e camminare sulle proprie gambe, sapere che l'altro c'è ma non dipendere totalmente, eccc...

Adesso questo cambiamento L'ha resa una persona più forte e indipendente e non dobbiamo aspettarci che il Suo cambiamento non abbia prodotto cambiamenti anche nel Suo ragazzo.

Quindi la "crisi" era necessaria e positiva per crescere.

Ho insistito sull'inutilità di rimuginare sul passato per diverse ragioni:

- forse ha a che vedere con il problema del controllo?
- forse ha a che vedere con la bassa autostima e insicurezza?
- perchè vivere con il ricordo nel passato quando si può assaporare il presente?
- forse delusione e rabbia vengono da una storia idealizzata? perchè non sforzarsi di vivere bene questa storia?
[#5]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

le persone sono fatte di storia, se lei è potuta arrivare a queste riflessioni è proprio perché ha cercato di dare un senso alle esperienze passate. Se non c'è memoria difficilmente potrà esserci un cambiamento.

Adesso si tratta solo di evitare di fare gli stessi "errori".


[#6]
dopo
Utente
Utente
Certo, se tornassi indietro, quasi per assurdo, non rinuncerei a questa separazione. Perché sento di aver fatto un buon percorso di crescita. Mentre dall'altra parte è successo l'opposto; il mio compagno ha ammesso di aver vissuto come in uno stato di euforia e di non riconoscersi negli atteggiamenti assunti. Ha sì cercato di corteggiare la collega succitata, ma si è poi vestito dei panni del "latin-lover", facendo gli occhi dolci a molte, anche a chi probabilmente non gli interessava. Purtroppo tra le tante, son finita in mezzo anch'io; ecco una cosa spiacevolissima che avvertivo in quel periodo è la sensazione di esserci estranei, di non aver mai vissuto insieme, di non esserci mai vissuti.
Sicuramente avevo idealizzato la nostra storia, mi aveva fatto un po' credere alla favola del principe azzurro. Il bravo ragazzo fedele e disponibile, che ti ama e ti fa sentire amata. L'aver sbattuto contro alla realtà mi ha certamente devastata.
E sicuramente da quando ho scoperto del tradimento ( che a suo dire non si è MAI concretizzato ) ho avuto un brusco calo di autostima e tante più insicurezze. Me ne sono accorta subito. Ma quando sono con lui scattano sempre le stesse paure: "gli piaceva più lei" "è tornato da me solo perché non ha visto concrete possibilità". Sono talmente accecata, mi rendo conto, che sento falso ogni suo complimento, perché rileggo nella mente quelli che faceva all'altra e ovviamente vivo malissimo le critiche.


Inoltre il suo nascondersi SEMPRE dietro mille bugie,il non ammettere l'interesse e insistere sul rapporto amichevole, l'approfittarsi dei miei sentimenti e il trattarmi male (come donna prima ancora che come sua ex/partner) mi hanno portata a erigere un muro di difesa contro di lui che non riesco proprio ad abbattere. Sento, appunto, la necessità di difendermi da lui.

Chiedo scusa, ma non ho capito il punto del "controllo".
[#7]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

il mito di perfezione che viene condiviso nella coppia è sicuramente una prospettiva idealizzata, legata ad un modo di vedere le cose molto lontano dalla realtà e quindi più vicino a come le si desidera.

Questo stato di cose ha una sua funzione, fossilizzare la coppia senza il bisogno (o la paura) di dover gestire problemi, cambiamenti ecc. Desiderare il principe azzurro la mette in una prospettiva di dipendenza ontologica dove si delega all'altro la possibilità di stare bene o stare male, ossia la decisione ultima sulle scelte importanti.

Se lei desidera il "principe azzurro", sicuramente si mette nella parte della principessa indifesa, prigioniera o malata che deve necessariamente essere salvata. In questo modo viene abolita la sua autodeterminazione (generando dipendenza come lei ha notato).

Questa vostra crisi ha rotto (per fortuna) la prospettiva idealizzata mettendovi di fronte (entrambi) al muro della realtà.

[#8]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Sono talmente accecata, mi rendo conto, che sento falso ogni suo complimento, perché rileggo nella mente quelli che faceva all'altra e ovviamente vivo malissimo le critiche."

Gentile Utente,

se se ne rende conto davvero e se realmente tiene a questa storia, dovrebbe fare qualcosa per cambiare questa Sua percezione.
D'altra parte Lei inizia questa mail descrivendo il Suo ragazzo con queste parole:

"Si è sempre presentato come una persona onesta, che crede profondamente nell'amore e nella fedeltà..."

come se Lei non credesse più o come se lui indossasse una bella maschera ma in fondo fosse tutt'altro che così...

Ma ribadisco: mi pare che il problema sia in buona parte nel Suo modo di vedere la realtà, se stessa, la relazione e lui... poi, certamente, anche lui fa la sua parte, ma magari colludendo...

Il tema del controllo era un'ipotesi: Lei ha bisogno di avere sotto controllo questa situazione?
[#9]
dopo
Utente
Utente
E' esattamente questo il punto: ho sempre avuto la certezza di potermi fidare di lui, oggi non riesco a credergli nemmeno un po'. E l'esempio della maschera è quello che calza di più.
Avendo idealizzato la storia, ho finito per idealizzare anche lui; col tradimento l'illusione si è infranta, e ora non voglio nemmeno raccoglierne i cocci.

Sono così concentrata a capire cosa gli sia successo, cosa abbia veramente provato per l'altra e quale sia il VERO motivo che l'ha spinto a tornare, che non riesco a trovare spazio nella testa per comprendere cosa veramente voglia fare io, quali siano i MIEI sentimenti, quasi come se questi, come diceva il dottore, prescindessero dai suoi. "non riesco più ad amarlo se non ho la certezza che lo faccia lui". E non mi basta nemmeno che oggi sia lui a cercarmi, star male ed esprimere il sentimento. Non rivedo la persona sincera e pulita. E non riesco a convincermi che siano soltanto mie paranoie e basta!
O forse tutto questo è sempre legato alla volontà di difendermi, perché in passato mi sono sentita da lui rifiutata e abbandonata per un'altra.

E sì, credo che le mie continue domande sul passato (cosa hai fatto?, con chi?, dove?, quando?) e anche quelle sul presente, mi debbano far capire che sento l'insano bisogno di avere tutto sotto controllo. Ma il motivo lo conosco, non è la paura di restare sola o quella di ricostruirmi una nuova realtà sentimentale ( questa è l'unica che io abbia mai avuto) , io ho paura di essere presa in giro, di giocarmi di nuovo dignità e orgoglio.
[#10]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Ma il motivo lo conosco, io ho paura di essere presa in giro, di giocarmi di nuovo dignità e orgoglio."

Gentile Utente,

tutte le esperienze che facciamo nella vita servono per farci aprire gli occhi su diverse questioni, in questo caso io credo che Lei possa vedere con disincanto come funzionano le relazioni.
Però qui può anche scegliere di darsi il tempo di ri-costruire la fiducia nella relazione. In che modo? Semplicemente senza buttarsi ingenuamente in una storia, ma decidendo di dare solo quando ne è davvero convinta e quando sente di potersi fidare dell'altro.

Se invece in passato ha troppo idealizzato la relazione e la persona, è probabile che non abbia calcolato bene se poteva fidarsi, oppure l'altro può essere deludente...

Anche questo spiazza se una persona ha un'idea di perfezione in testa: le persone sono tutte fallibili e sbagliano.

Qui sta a Lei scegliere che cosa fare, sapendo che non esiste un uomo perfetto che non La ferirà mai.

Saluti,
[#11]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio dottoressa, e ringrazio nuovamente il dottore , per le vostre gentili e pazienti risposte.
Cercherò di fare le giuste valutazioni.
Cordiali saluti.
[#12]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Se la situazione non dovesse apparirLe chiara, può magari parlarne di persona con uno psicologo presso il consultorio per mettere meglio a fuoco la situazione.

Buona serata,