Difficoltà a relazionarsi

Salve! Ho 18 anni, un buon rapporto con i miei genitori, mi piace molto studiare e trascorrere il mio tempo libero leggendo un buon libro, lontana dal fracasso delle discoteche. Nell'ultimo anno ho realizzato di avere un problema a relazionarmi con il sesso opposto. Non ho mai avuto un fidanzato per mia scelta. E, se un ragazzo per cui nutro un sentimento, mi proponesse di uscire, io rifiuterei. Se fossi da sola con un ragazzo, mi sentirei a disagio, mi parrebbe strano pensare che lui sia lì soltanto per me e che voglia trascorrere del tempo con me; non riuscirei a mangiare in sua presenza ed il mio disagio sfocerebbe nel vomito. Ad esempio, ho vomitato alla festa del mio compleanno, non reggendo la tensione per la presenza di 30 invitati i quali erano lì per me. Inoltre ricordo di aver avuto seri problemi con il vomito all'età di 5 anni, periodo in cui non ingurgitavo nulla per paura di vomitare e piangevo al calar della notte. Temo che il mio problema possa ripercuotersi per i prossimi anni, poiché oggi sono incapace di immaginarmi con una ragazzo, facendo cose comuni in una relazione e che d'altronde fanno parte della quotidianità delle mie amiche.

Cordiali saluti
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Ragazza,
a parte i ragazzi come va la sua vita sociale?
Ha amici? Cosa succede quando deve relazionarsi con persone sconosciute?
Quando un ragazzo la corteggia?
Quando deve affrontare una prova?

Come mai è così certa di quello che accadrebbe relazionandosi con un ragazzo? Cosa glielo fa pensare?
Pensa di essere una persona con sufficiente autostima?

Perdoni le molte domande ma sono utili per darle una risposta più compiuta, pur nei limiti di un consulto on line.

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara ragazza,

lei dice che se dovesse uscire con un ragazzo non riuscirebbe a mangiare in sua presenza perché il suo disagio sfocerebbe nel vomito.

E allora io le chiedo, ma se uscisse con un ragazzo solo per una passeggiata come si sentirebbe? Cambierebbe qualcosa?

Le chiedo questo perchè nel suo consulto ci parla molto spesso della relazione tra cibo e vomito. Ci parla della festa del compleanno, dei suoi ricordi relativi a quando aveva 5 anni...

A parte la difficoltà a relazionarsi con il sesso opposto, come definirebbe le sue relazioni amicali?
Si sente a suo agio con le amiche?

A parte la sua predilizione per la lettura che è assolutamente legittima e condivisibile, come affronta la sua vita sociale?

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

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Psicologo attivo dal 2013 al 2016
Psicologo
Gentile ragazza,
dalle sue parole emergono delle convinzioni che lei ha su se stessa che probabilmente le impediscono di relazionarsi con i ragazzi:

"mi parrebbe strano pensare che lui sia lì soltanto per me e che voglia trascorrere del tempo con me"

Perchè un ragazzo non dovrebbe voler passare del tempo con lei? Quest'idea vale solo per i ragazzi o anche per le amicizie di sesso femminile? Come si vede fisicamente? Quando è stata corteggiata da un ragazzo come ha reagito?
Le sue difficoltà potrebbero essere legate alla stima che lei nutre verso se stessa, dalle sue parole sembra quasi che lei creda di non meritare le attenzioni di un ragazzo.
Oltre all'espisodio raccontato della sua festa di compleanno com'è oggi il suo rapporto con il cibo? Le è capitato altre volte di vomitare per la tensione?
Potrebbe esserle utile parlare con uno psicologo per affrontare queste sue difficoltà, lo può trovare gratuitamente allo "Spazio Giovani" del Consultorio della sua città.
La saluto con affetto

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

sentirsi a disagio al pensiero che un ragazzo o i tuoi amici possano essere lì per te mi fa pensare anche a un problema di autostima, oltre che di inadeguatezza sociale....

Prova a leggere questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#5]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Vi ringrazio per le risposte.
Allora, ho pochi amici con cui sono realmente me stessa, ma sono ben integrata nel gruppo classe. Appaio come una persona forte e testarda, alcune volte anche poco sensibile, ma pochi sanno che ci sono alcuni aspetti del mio carattere molto fragili. Ho poca autostima, questo lo riconosco. Ad esempio, quando devo affrontare un'interrogazione, nonostante abbia studiato tutto il giorno ed abbia ripetuto la lezione mille volte, mi convinco di non essere all'altezza.
Riesco a ben relazionarmi con persone sconosciute, ma se un ragazzo mi corteggiasse, soprattutto nel caso in cui potrei ricambiare il sentimento, lo allontanerei. Ho provato questo senso di disagio circa 6 mesi fa, quando un ragazzo aveva cominciato ad assumere un atteggiamento più intimo e quando frequentai la comitiva di mio cugino in cui vi era un ragazzo che mi piaceva, senza però essere corrisposta. Se uscissi con un ragazzo per una tranquilla passeggiata non cambierebbe nulla, eccetto nel caso in cui il ragazzo fosse più piccolo di me. E' successo poco tempo fa; con un ragazzo più piccolo è come se mi sentissi superiore.
Non esco spesso con le mie amiche, il sabato sera preferisco restare a casa e guardare un film con mia madre.
Quando mi guardo allo specchio, riconosco di essere una bella ragazza, quindi la mia mancanza di autostima non riguarda l'aspetto esteriore.
Per quanto riguarda il rapporto con il cibo, non riesco a mangiare quando sono molto stressata. Il disagio del vomito non nasce soltanto quando sono da sola con una ragazzo, ma anche quando mangio con persone con cui non mi sento molto a mio agio, ma non c'è una regola fissa, dipende dalla mia disposizione, se c'è tanta gente e le attenzioni non sono concentrate su di me, riesco ad essere tranquilla e ad affrontare con serenità il pasto
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

mi pare che tu sia consapevole di molti aspetti che ti riguardano, come hai ben spiegato nella tua ultima replica.

Però la chiave di cambiamento non è solo esserne consapevoli, ma anche provare a fare qualcosa per modificare quello che vorresti modificare.

Ad es: "se un ragazzo mi corteggiasse, soprattutto nel caso in cui potrei ricambiare il sentimento, lo allontanerei. .."
Questo potrebbe essere la stella polare per te per guidarti verso il cambiamento.
Probabilmente da sola non te la senti e potresti allora chiedere allo psicologo del consultorio.

Saluti,