Attacchi d'ansia in età giovanile

Buongiorno,
ho deciso di scrivere perchè la situazione mi sta sfuggendo di mano e non ho ancora trovato tempo di andare da uno specialista e in primis vorrei avere alcune delucidazioni. E' da qualche mese che soffro di attacchi d'ansia in relazione ad alcune nuove amicizie che sto facendo. Come in tutte società, anche nella mia esiste un gruppo di ragazzi che è definito il più "cool" del territorio, sono i più ricchi e i più festaioli che si aggirano nelle zone più rinomate della città. Io sono venuto a contatto con queste realtà da poco, quando uno di questi che non sentivo da anni, ha riallacciato molti rapporti con me e con il tempo si è creato un legame indissolubile. Resta però in me una sensazione di inadeguatezza di fronte ai suoi amici, come se dovessi dimostrargli che ha fatto bene a scegliere me come suo confidente e più caro amico. Mi sento continuamente sotto giudizio e mai giusto abbastanza per eguagliare chiunque del suo gruppo. Mi capita quindi da qualche mese di trovarmi in grande difficoltà a stare con lui, mi vengono forti attacchi d'ansia se mi trovo in compagnia sua e dei suoi amici, tanto da avere nausea (e a volte addirittura vomito), respiro corto, presagio di morte e spaesamento. Non riesco davvero più a conviverci e il dolore che ho internamente è grande tanto che potrei stare qui a scrivere per ore intere senza mai centrare il punto, forse perchè nemmeno io ho ben capito cosa mi fa essere così debole di fronte a lui. Il punto è che è tutto irrazionale, è qualcosa che non riesco a controllare anche se so benissimo di essere alla loro altezza, se non oltre. Cosa mi consigliate? Un consulto psichiatrico o psicologico (questo dubbio nasce da qualche episodio di autolesionismo in passato)? Riuscirò a fare in modo che la razionalità prenda il sopravvento e renda il loro mondo meno "alieno" e più vicino a me, impedendo alle paranoie di rovinarmi la vita?
(Per i sig.Medici: probabilmente avrete inteso che la mia età è inferiore a quella indicata, ma sono davvero spaventato e ho bisogno di un consulto che non saprei dove cercare altrove!)

Grazie per l'attenzione.
[#1]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

è possibile che il ripresentarsi di un amico che nel frattempo è entrato a far parte di un giro evidentemente diverso dal suo le abbia fatto piacere, ma l'abbia messa nel contempo di fronte alla necessità di rivedere anche chi lei è diventato nel frattempo.

Il confronto con persone che fanno parte dei "giri giusti" può averla portata a ridimensionare la soddisfazione che provava in precedenza per la sua vita, e magari anche a rivedere cosa vuole per sé stesso e quali obiettivi sono importanti per lei.
Per quanto il suo malessere sia decisamente vistoso, se non condividesse in qualche misura i valori di queste persone e non si sentisse dolorosamente inferiore o diverso da loro sarebbe difficilmente scalfito dal loro giudizio, e non arriverebbe a stare così male.

Ci può dire qualcosa in più di lei e di che vita sta conducendo?
Vorrei anche chiederle qualche dettaglio in più sulla sua amicizia con questo ragazzo: dove vi eravate conosciuti in precedenza? Con quale modalità si è ripresentato da lei?
Come mai non lo frequenta da solo, ma è stato coinvolto nel suo giro di amicizie?
Cosa pensa sinceramente di quei ragazzi?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo,

quando tu scrivi: "Resta però in me una sensazione di inadeguatezza di fronte ai suoi amici, come se dovessi dimostrargli... Mi sento continuamente sotto giudizio e mai giusto abbastanza per eguagliare chiunque del suo gruppo. Mi capita quindi da qualche mese di trovarmi in grande difficoltà a stare con lui, mi vengono forti attacchi d'ansia..."

spieghi molto bene che cosa ti succede e vorrei chiederti da quanto tempo frequenti queste persone. Dici che da qualche mese hai questi episodi di ansia: hai notato se nella tua vita è cambiato qualcosa in questi ultimi mesi?

Come sono le relazioni all'interno del gruppo che frequenti?
Sarebbe interessante capire da dove viene questa inadeguatezza e come mai senti di dover dimostrare qualcosa: a chi? Ad altri o a te stesso?

Forse tutto ciò che descrivi potrebbe anche essere frutto di una bassa autostima, che ti fa sentire un po' fuori luogo, oppure la mancanza di competenze sociali per stare insieme agli altri:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html

Puoi descrivere meglio che cosa intendi con episodi di autolesionismo nel passato. Ora sono cessati quegli episodi? Secondo te per quale motivo mettevi in atto condotte del genere? Quando ti sentivi in difficoltà?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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