Le due cose, che non ha ricorso alla masturbazione come sostituto al nostro rapporto, ma io non

Gentile Dottoressa,
è circa da un anno e mezzo che convivo con il mio compagno, ma da un paio di mesi a questa parte la nostra vita sessuale non ci soddifsa; mi spiego meglio: non abbiamo mai avuto problemi sessuali ma ultimamente quando proviamo ad intraprendere l'atto non riusciamo a raggiungere l'orgasmo, sopratutto lui. Per quanto mi riguarda io non riesco a rilassarmi perchè sento lui teso e non "dinamico", nonostante sia molto attratta. In questi giorni mi sono accorta che aveva praticato una masturbazione raggiungendo l'orgasmo e questo mi ha risucchiata in una sorta di vortice di paranoie ed insicurezze, temo che non sia piu attratto da me. Abbiamo parlato di questo e lui continua a dirmi che il problema non ruiguarda me ma è nella sua testa ed è dovuto principalmente a una serie di eventi sociali e personali, tra cui la perdita del lavoro( ma la cosa si manifestava anche prima), e sopratutto ad un avvenimento molto personale che lo ha in un certo senso "cambiato". Studio psicologia quindi posso capire che la sfera individuale è molto delicata e personale sopratutto quella sessuale,ma la cosa che non riesco ad "accettare" è il fatto che riesce a raggiungere l'orgasmo attraverso la masturbazione, io credo che se è un problema di testa non dovrebbe essere possibile riuscire a rilassarsi, quindi temo che sia io il problema, ma lui lo nega. La nostra conversazione è stata forte perchè lui si è sentito invadere la sua intimità quindi adesso i rapporti sono in fase di "ricostruzione" di conseguenza la mia attrazione verso di lui si è affievolita. Mi da fastidio anche quando mi abbraccia, non so mi sento come tradita, sbaglierò ma non riesco ad accettare il fatto che invece di fare l'amore con me ha preferito masturbarsi, provo disgusto e delusione. Lui dice che non devo paragonare le due cose, che non ha ricorso alla masturbazione come sostituto al nostro rapporto, ma io non riesco a vederla così.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Sembra che vi stiate rimbalzando l'un l'altra le vostre ansie. Lui ne ha per motivi suoi, e lei le interpreta alla luce delle proprie.

Visto che studia psicologia, non avete pensato di rivolgervi a uno psicologo psicoterapeuta, in coppia o singolarmente, per aiutarvi a dipanare una matassa che evidentemente non riuscite a dipanare da soli?

Masturbarsi è una pratica normale sia per gli uomini che per le donne, non dovrebbe essere considerata un'attività anomala o della quale essere gelosi. Se lei si sente tradita perché il suo ragazzo si masturba, dovrebbe far qualcosa per non esserlo, perché altrimenti rischia solo di esacerbare la situazione.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
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Il mio compagno sostiene che il suo problema al momento rientra nella normalità, dato che si sta parlando solo di un paio di mesi se non meno, se la cosa dovesse prolungarsi ancora per molto, allora si rivolgerà a qualche specialista. Per quanto riguarda me in settimana andrò da un consulente che spero scioglierà i miei dubbi. Detto ciò io non ho affermato che la masturbazione è un atto anormale, ma la condividerei se lui praticasse sesso con me e la leggerei come un atto intimo con se stesso in cui io non entrerei mai per rispetto. Il fatto è che lui non fa sesso con me ma con se stesso e virtualmente, allora se ciò avvenisse in un contesto in cui la nostra sessualità fosse stabile la cosa non mi creerebbe disagi particolari, ma purtroppo non è così. Io vorrei solo sapere perchè,dal momento in cui afferma che io non sono il problema,riesce a lasciarsi andare con se stesso e non con me. Allora sono io il problema!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Il mio compagno sostiene che il suo problema al momento rientra nella normalità
>>>

Messa così sembrerebbe una contraddizione, perché se c'è un problema è chiaro che non può esserci normalità. E viceversa.

Un'ipotesi è che il suo compagno stia tentando di dirle che c'è un problema nella vostra relazione, ma ciò non significa che il problema *sia* lei. Può essere tentata d'interpretare le cose in questo modo, ma è una tentazione che andrebbe evitata perché anche questo può contribuire all'incomprensione.

Al massimo si dovrebbe dire: "ho un problema" oppure "abbiamo problemi", ma: "sono un problema" è controproducente.

Ha mai considerato la possibilità che la sua ansia e apprensività possano almeno in parte aver causato il distacco del suo ragazzo? E che lui non riesca a parlargliene apertamente, proprio perché sa che lei è apprensiva?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
Le allego questo articolo, potrebbe contenere delle risposte alle sue angoscie


https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1600-eiaculazione-ritardata-quando-il-piacere-tarda-ad-arrivare.html


L'eiaculazione ritardata o anorgasmia, si presenta proprio con un' incapacità a raggiungere il piacere condiviso, mentre quello solitario è perfettamente funzionante.
Quando e se sarà motivato, un clinico sarà in grado di aiutarlo, la latitanza diagnostica e terapeutica, non fa altro che rinforzare la disfunzione

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
Lui sostiene che tra noi non ci sono problemi anzi che la nostra relazione è ottima. La mia ansia se, così la vogliamo chiamare, ma più che ansia e apprensione io lo definirei disagio, si è resa esplicita da pochi giorni, ovvero da quando ho scoperto che praticava la masturbazione. Abbiamo sempre parlato serenamente di questa problematica, ovvero che non riuscivamo a completare un rapporto sessuale o che non lo praticavamo affatto, e le sue risposte giravano sempre intorno al fatto che non era un buon momento per lui per una serie di problemi mai ben precisati. Una cosa però, da quanto riferito da lui, era certa: non riguarda noi. Quindi io non so più che cosa pensare, non ho mai negato un dialogo anzi sono sempre stata disponibile e in ascolto, ripeto la mia apprensione è nata ultimamente, si sta parlando di qualche giorno, ed è nata perchè in realtà lui non mi sa ben spiegare il motivo.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Se un'apprensione nasce, è perché si può essere predisposti ad averne. Può sembrare scontato eppure è così. Inoltre da ciò che ha detto prima non sembra che ne stiate solo "parlando", ma discutendo, con tanto di emozioni accentuate, ritiri d'affetto e tutto il resto. Ed è chiaro che un clima di questo tipo non è l'ideale per chiarire le cose in una coppia.

Perciò rinnovo l'invito: cercare un aiuto esterno, o di coppia o individuale. Se studia psicologia dovrebbe capire l'importanza di un parere esterno rispetto al vedere le cose dall'interno, cioè in modo più limitato.