Ansia e vomito

Salve, sono una ragazza di poco più di 20 anni.
Già da un bel pò di tempo...diciamo fin da piccola riversavo i miei stati ansiosi sul corpo. Dall'inizio del liceo ho sofferto di nausea,mal di testa e vomito collegati all'ansia scolastica. Anche all'università ho continuato così...solo che all'università non essendoci interrogazioni tutti i giorni...il malessere è relativo solo al giorno dell'esame.
Ultimamente non si limita solo al senso di nausea e mal di testa...ma al vomito appena torno a casa.
Sono certa che il mio vomito è legato ad un fattore di stress ed ansia perchè mi capita solo in caso di esami universitari.
Come posso aiutare me stessa a gestire l'ansia dell'esame...e non fa accadere tutto ciò...che mi riduce veramente male?

Ringrazio anticipatamente,
cordiali saluti.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Ragazza,
forse poca sicurezza in sé, paura del giudizio, di fare brutta figura, di fallire.
Come si approccia allo studio? Quali preccupazioni?
Quale il suo rendimento ora e in precedenza?
Come vive il contesto universitario? Le sue aspettative e quelle dei suoi genitori?

Quando non è sotto esame come si sente?

Dato che il suo problema si trascina da parecchio tempo ha mai pensato di sentire il parere di un nostro collega?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>Come posso aiutare me stessa a gestire l'ansia dell'esame...e non fa accadere tutto ciò...che mi riduce veramente male?<<
il modo più semplice per intervenire in maniera efficace è quello di contattare un Collega di persona, meglio se specializzato in psicoterapia.

La possibilità di comprendere l'origine dei suoi stati ansiosi è la base per iniziare a gestirli in maniera adeguata.






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Alle scuole elementari non andavo molto bene...e questo forse già mi pesava perchè sapevo che non facevo felice i miei genitori.
Alle scuole medie ancora non rendevo molto...ero sempre sufficiente...non sono mai stata bocciata...ma non portavo a casa risultati ottimali.
Proprio alle scuole medie ho incontrato un prof. di italiano storia e geografia non vedente che non faceva altro che sminuire e ridicolizzare chi magari non andava bene ad una interrogazione. Anche quando chiese ad ognuno di noi che scuola superiore volevamo scegliere...io dissi che volevo fare il liceo pedagogico...e anche lì lui mi fece alzare dal banco mi fece alcune domande difficili davanti a tutti e mi disse che non potevo andare ad un liceo!
Al liceo pedagogico mi sono ritrovata in una classe molto difficile..e magari anche crescendo ho iniziato ad impegnarmi di più...ero tra le più brave della classe...ma mi sentivo sempre ansiosa.
Alla fine del liceo purtroppo non sono stata premiata come volevo...e anche se non ho avuto proprio un brutto voto...non è stato quello che prevedevamo.
All'università ho scelto ancora un ramo umanistico...ho avuto il massimo dei voti fin dal primo esame e anche alla triennale mi sono laureata con lode.
Ora alla specialistica continuo ad avere il massimo dei voti...ma questo non mi impedisce di stare male dopo la prova d'esame.

Nei restanti giorni al di fuori dell'esame avverto qualche volta uno stato di malessere che si riversa sul piano fisico...ma non mi accade spesso e non è invalidante.

Per quanto riguarda i miei genitori...loro non sono mai stati genitori severi...però le due mie sorelle più grandi sono sempre state bravissime a scuola fin da piccole e mio padre le elogiava sempre.

Grazie ancora,
cordiali saluti.
[#4]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
I suoi pregressi riguardo alla scuola, il confronto con le sue sorelle, le aspettative forse implicite dei suoi genitori, la troppa tensione al risultato eccellente...un po' di elementi e forse altro che non conosciamo che potrebbero concorrere a sostenere la sua ansia .

Dovrebbe parlarne con un nostro collega, può ad esempio rivolgerli al servizio pubblico presso la ASL Consultorio Familiare del suo territorio, non occorre prescrizione medica.

Ci faccia sapere se crede
[#5]
dopo
Utente
Utente
Ok grazie, le farò sapere.
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