Disagio inebitorio alla vita sociale e al lavoro

Salve,
sono un ragazzo di 27 anni che oggi, a seguito della mia storia, si sta trovando in una pessima situazione di disagio che mi sta anche impedendo di lavorare, mettendomi in crisi anche a casa in famiglia dove non vivo bene.

Spesso le mie preoccupazioni arrivano ad influire sul mio fisico facendomi aumentare la pressione a vette di 164 e in un raro caso di anni fà 180 la massima; soffro di attacchi di panico occasionali che nel tempo sono sempre diventato "più capace a gestire".

La storia della mia infanzia contiene l'isolamento a partire dal lasilo e a proseguire in tutta la vita, non mi sono costruito amicizie nè rapporti in gruppo, mio padre era violento con me e mi picchiava quando portavo brutti voti o note, i miei voti erano quasi sempre brutti.

Mia madre assente, casalinga ma perennemente insoddisfatta, vittima ancora della sua infanzia, priva di capacità di scegliere e dal comportamento sottomesso a mio padre, non ha amiche nè forse interessi al di là di poche cose. Lei vedeva i voti o le note e mi diceva che lo avrebbe detto a mio padre la sera che mi picchiava davanti a lei che poi si rendeva conto che mio padre perdeva il controllo o esagerava e allora lo limitava con voce bassa ma inutilmente.

Mi sono rinchiuso in una "bolla di sapone" dove esistevano solo le mie emozioni, il mio volermi bene, l'immaginarmi amici e genitori immaginari. La bolla era colorata delle mie profonde emozioni e riflessioni, tutto il resto fuori era grigio. Nella scuola non riuscivo, non volevo starci ma ero costretto, il mondo fuori era morto, troppo distante e diverso da me.

Sono in terapia dalle medie, ho cambiato diversi psicologi - donne e uomini ma mi sento sempre in difficoltà come allora. Attualmente mi sta diventando impossibile anche lavorare e vedere uno spiraglio e una possibilità lavorativa, ho spesso disagi fisici causati dall'emotività e dallo stress.

Lo psicologo che è costoso e frequento una volta a settimana per 45 minuti non è sufficiente. Come potrei ricevere ulteriore aiuto? Diventa troppo costoso e i tempi sono lunghissimi. Ho 27 anni, a casa mi sto distruggendo tra disagi del lavorare o del non lavorare e di rimanere a casa, ambiente ostile.

Qualche consiglio?
Sta diventando il tutto un problema serio di salute mentale ma anche fisica.
Cosa posso fare?

Grazie.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>Come potrei ricevere ulteriore aiuto?<<
potrebbe essere utile affiancare una cura farmacologica, consultando uno psichiatra.

>>ho cambiato diversi psicologi - donne e uomini ma mi sento sempre in difficoltà come allora.<<
per quale motivo ha cambiato diversi professionisti?
Quanto è durata la sua psicoterapia più lunga?




Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Spero di ricevere risposte da più specialisti, vorrei avere più pareri.

In merito agli psichiatri e alle cure farmacologiche non sono molto d'accordo anche se sicuramente psichiatri, farmacie e case farmaceutiche ne gioverebbero. Piuttosto che andare subito e con facilità ad una cura farmacologica preferirei pensare a sfogare le tensioni tramite attività fisica o vie alternative, rimedi naturali, ecc. La via del farmaco sono dell'idea sia il percorso più facile da proporre e da seguire ma sicuramente quello con maggiori controindicazioni.
(Opinione personale) poi ho avuto modo di andare da uno psichiatra ed è stata un esperienza pessima. 5 minuti di visita, una risata in faccia come presa in giro e poi la diagnosi: è depresso. Xaxan ed Elopram che dopo una settimana mi creavano già dipendenza. Non prendevo lo Xanax? Attacchi di tachicardia.

Ho cambiato diversi professionisti perchè evidentemente la terapia non prendeva il verso giusto.
La terapia più lunga è durata credo circa tre anni con una psicoterapeuta con cui non credo di essere riuscito a fare nessun passo ma era solo uno sfogo.

Sono contro psichiatri e farmaci e sono dell'idea che trovare uno psicologo con cui ci si trovi bene e non si resti dipendente con tempi lunghi sia difficile.

A parte il diventare un'altro dei tanti giovani sotto psicofarmaci chimici e sintetizzati che comunque non mi aiuterebbero sia nei problemi lavorativi sia nella mia chiusura.. nulla altro?

Grazie.
[#3]
dopo
Utente
Utente
Esiste ad esempio la possibilità di rivolgermi ad un centro di salute mantale tramite ASL?
Anche qui forse si applicherebbe una cura farmacologica (è sempre la via più semplice) oppure essendo contrario potrei trovare comunque un ulteriore appoggio, aiuto?

Non so come funziona, quello che so' è che molti sintomi fisici si risolvono andando dal medico ma quando c'è un disagio dovuto alla propria storia di vita che ha attivato meccanismi e punti di vista nonchè abitudini che possono essere problematiche.. non esiste davvero un modo per trovare aiuto senza essere sborsati di tutto quello che si ha?

L'aiuto a pagamento che sto ricevendo è di una durata minima e di costo alto. Gli aiuti che ho avuto in precedenza sono del tutto in dubbio sul reale aiuto ad uscire dalla mia difficile situazione.

Non è, come si può vedere, tutto così facile come può sembrare.
L'attenzione alla medicina è molta ma quando si tratta di empatia e di capacità di creare benessere nelle persone il discorso si fà critico.

Dalla mia esperienza (sicuramente e forse sbagliata) ho nutrito l'impressione che per la maggior parte vale la regola che entri in psicologia con la voglia di aiutare, esci che ne sei incapace ma magari non te ne accorgi nemmeno più.

Ho davvero avuto un pessimo impatto nell'avvicinarmi all'università di psicologia. Può essere dovuto al mio difficile percorso o ad un punto di vista personale, anzi lo sarà quasi sicuramente.. però vedo che in tanti anni di psicoterapia sono ancora qui.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>Piuttosto che andare subito e con facilità ad una cura farmacologica preferirei pensare a sfogare le tensioni tramite attività fisica o vie alternative, rimedi naturali, ecc.<<
lo ha già fatto? E' servito a qualcosa?

La sua opinione sui farmaci è chiaramente personale e va rispettata. Le ho suggerito un trattamento integrato (psicoterapia e psicofarmaci) per il semplice fatto che sono i più efficaci, altri modi non ce ne sono.

>>non esiste davvero un modo per trovare aiuto senza essere sborsati di tutto quello che si ha?<<
nel pubblico può rivolgersi presso un centro di salute mentale, un consultorio oppure presso l'unità operativa di un'ospedale, tutto questo pagando il ticket.

Per quando riguarda l'onorario nel privato, prima di iniziare un percorso può chiedere il costo delle sedute, non è detto che il costo maggiore equivalga a prestazioni professionali migliori. Quello che conta in definitiva è la relazione che si crea tra paziente e psicoterapeuta.

>>La terapia più lunga è durata credo circa tre anni con una psicoterapeuta con cui non credo di essere riuscito a fare nessun passo ma era solo uno sfogo.<<
la psicoterapia non è uno "sfogo", ma un processo di crescita personale legato a trattamenti specifici. E' un percorso molto articolato dove bisogna fissare obiettivi a breve e a lungo termine. Questo è stato fatto nei trattamenti che ha seguito?
Come mai ha continuato ad andare per tre anni senza trovare giovamento?

Dalla sua richiesta emerge molta rabbia, risentimento e frustrazione, a mio avviso comprensibili, ma credo sia opportuno fare un po' di ordine. Questo significa prima di tutto comprendere cosa lei si aspetta da una psicoterapia e successivamente fissare obbiettivi concreti con lo psicoterapeuta.





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dopo
Utente
Utente
>> lo ha già fatto? E' servito a qualcosa? <<
Dovrei impormi il nuoto almeno una volta a settimana, meglio due. Se questo non bastasse camminate più frequenti e uscire di casa, cosa che mi riesce difficile non avendo compagnia o obbiettivi, interessi, devo dunque provare, sforzarmi anche se il non lavorare mi fà pensare a stare a casa e a spendere il meno possibile.

>> La sua opinione sui farmaci è chiaramente personale e va rispettata. Le ho suggerito un trattamento integrato (psicoterapia e psicofarmaci) per il semplice fatto che sono i più efficaci, altri modi non ce ne sono. <<

Grazie.

>> Come mai ha continuato ad andare per tre anni senza trovare giovamento? <<
Perchè era una persona molto dolce con cui alla fine è nata un amicizia e per questo poi e anche per immobilità si è fermata la terapia forse più che terapia la sento come un aiuto a vivere quel momento ma non a sciogliere e ad arrivare ai veri problemi.. quindi mi faceva stare bene ma appena terminata non mi dava soluzioni o cambiamento.

>> Dalla sua richiesta emerge molta rabbia, risentimento e frustrazione, a mio avviso comprensibili, ma credo sia opportuno fare un po' di ordine. Questo significa prima di tutto comprendere cosa lei si aspetta da una psicoterapia e successivamente fissare obbiettivi concreti con lo psicoterapeuta. <<

Ho qualche problema sulla fiducia quindi il timore che la persona che ho davanti sia distaccata e attenta solo ai propri interessi. Questo ovvio non quando inizio una terapia, spero sempre di sbagliarmi e di trovare il terapeuta o la terapeuta che mi ispiri un buon rapporto. Attualmente lo psicologo c'è e anche la terapia è che sento che è davvero troppo poco 45 minuti per una volta a settimana. Gli altri giorni mi capita di stare male ed è lunga attendere la settimana successiva che vola via in 10 minuti.

Grazie per la cortese risposta e interesse. Preferisco questa seconda risposta alla prima.