Parlare a mio padre del mio ragazzo. Come?

Come si evince dal titolo, ho difficoltà ad aprirmi con mio padre e riuscire a confessargli di avere una relazione.

Quando ero bambina avevamo un rapporto speciale, lui era sempre presente che si trattasse di accompagnarmi a scuola o in palestra, aiutarmi a fare i compiti, prendermi e lasciarmi nelle prime uscite adolescenziali con le amiche.
Crescendo però il rapporto si è raffreddato, non siamo riusciti a mantenere quel legame forte di anni prima.

Personalmente ho anche iniziato a sentirmi in soggezione nei suoi confronti perchè non ritrovavo più in mio padre quell'amore incondizionato, soprattutto la comprensione che era solito mostrarmi.

Penso che sia dovuto al fatto che mio padre è uomo anziano, io ho 22 anni e lui quasi 80 e che con l'andare del tempo abbia accumulato gelosia ed apprensione nei miei confronti, come è giusto che sia, ma forse in maniera eccessiva; ed il fatto che sia un tipo orgoglioso non gli permette di sciogliersi ed essere meno severo.

Mi trovo quindi in difficoltà, sto con il mio ragazzo da più di 5 anni ed ho il desiderio di farlo venire a casa, presentargli i miei genitori, renderlo partecipe della mia vita, di ciò che sono io al 100%; senza contare il fatto che anche lui mi ha più volte chiesto "ma quando potrò conoscere tuo padre?".

Ho però paura che reagisca in maniera eccessiva, che non riesca a realizzare che non sono più una bambina e che questo momento doveva prima o poi arrivare.
Ho in pratica timore che venga sopraffatto dalla gelosia e che il rigore abbia la meglio.

Come dovrei comportarmi?
[#1]
Psicologo attivo dal 2013 al 2016
Psicologo
Gentile ragazza,
come mai ha così paura della reazione di suo padre?
La sua richiesta è del tutto normale, sta insieme ad una persona da molto tempo e vuole condividere questa parte importante della sua vita con le persone che ama, non credo suo padre possa essere contrario a questo.
Sua madre conosce il suo ragazzo? E' figlia unica? Suo padre sa dell'esistenza di questo ragazzo?
Lei non è più una bambina, è una giovane donna ed ha tutto il diritto di vivere la propria vita senza doversi nascondere, coinvolga magari sua madre nell'organizzazione di questo primo incontro, di solito le madri sono molto brave a mediare fra padri e figli vedrà che andrà meglio di quanto immagini.
La saluto
[#2]
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Gentile ragazza,
Prima di darle una risposta, vorrei sapere se lei, in un altro consulto, aveva già parlato del suo ragazzo, o se ricordo male. È' lo stesso del primo consulto?
[#3]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentile Dr.ssa Bridi,
sono figlia unica e come ho già specificato mio padre è un uomo anziano e di vecchio stampo con dei valori e una visione della vita ben precisi e soprattutto severi.

Al momento, secondo la sua concezione, l\unico impegno serio che dovrei prendere nella mia vita è con lo studio universitario.
Credo però, che stupido non è e quindi immagini che possa esserci un 'lui' nella mia vita.

Il punto è che ogni qualvolta uscisse il discorso "fidanzato", nonostante si parlasse della mia vecchia compagna di asilo che si è già sposata, o dell'amica d'infanzia che ha presentato il ragazzo in famiglia, quando l'attenzione si focalizzava su di me, sulla possibilità che potessi impegnarmi anch'io, tutto ciò che faceva era intimidirmi: "Se vengo a conoscenza di qualcosa non ti farò più uscire, non avrai più libertà, verrai privata di telefono, computer, auto".

E' a causa di questo atteggiamento che più crescevo più mi allontanavo da lui, come spiegato precedentemente.

Per quanto riguarda mia madre, si,lei conosce già il mio ragazzo e ne abbiamo parlato tante volte di questa situazione, ma vuole restarne fuori, anche il loro rapporto non è dei più solidi e per non creare ulteriori tensioni preferisce sia io a dirlo a mio padre di modo che lui non possa pensare che mia madre "è dalla mia parte".
Anche se così è.


Rispondendo invece alla gentile Dr.ssa Scolamacchia,
si, il ragazzo è lo stesso del precedente consulto, solamente che la situazione si è evoluta come potrà notare dall'ultimo post che ho pubblicato all'interno della discussione alla quale si riferisce.

[#4]
Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Cara ragazza, penso che sia giunta l'ora che, a questo vecchio padre lei continui a volere un gran bene, ma che osi anche dirgli la verità, normalissima, sulla sua vita, cosa potrà mai farle, non farla uscire, privarla del telefono.. ?
Sia dolce, gentile, ma ferma, " il matrimonio dei miei non è dei più solidi ::?" ma cosa potrà fare questo papà..andarsene..? mi pare che sia la mamma che lei gli dIate troppo potere e che è la vostra paura a contribuire ad alimentare il quadro.
Coraggio, si può fare...

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#5]
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Gentilissima,
Ho visto adesso la sua risposta al precedente consulto.
Quando, invece, le ho scritto, la sua risposta ancora non compariva sul computer, da qui il mio dubbio. Non avrei voluto darle la mia opinione senza prima accertarmi. La tecnologia non sempre e' in tempo reale, evidentemente!
Sono quindi lieta che lei abbia preso la decisione di rimanere accanto al suo ragazzo e di affrontare, adesso, il difficile scoglio di come dirlo a suo padre. Certo, il fatto che sua madre non voglia porsi come intermediaria non facilita , ma lei ha già dimostrato di essere una ragazza decisa e con le idee chiare e saprà trovare le parole, magari rassicurando suo padre sul fatto che ciò non influirà sullo studio e, soprattutto, cosa più importante, sull'affetto di lei come figlia verso l'anziano genitore. Suo padre capirà, credo, soprattutto se lei saprà coinvolgerlo e lo farà sentire importante, come quando lui l'accompagnava a scuola o in palestra o l'aiutava a fare i compiti. Di un rapporto speciale, come lei lo definisce, qualcosa sarà rimasto. Ci faccia sapere.
Un caro saluto
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clinico.