Terapia cognitivo comportamentale .. si può cambiare?

Buon Pomeriggio
Sono un giovane ragazzo che sta seguendo un percorso di terapia cognitivo comportamentale da circa 12 mesi. In totale ho effettuato 30 sedute. Ho iniziato questa terapia a seguito di ansia e due episodi di attacchi di panico dopo aver riconosciuto difficoltà nella performance scolastica e lavorativa e nelle relazioni sociali e genitoriali. Avevo chiesto aiuto ad un psicoterapista (su un consiglio del professionista da parte di un parente) in quanto ero stufo di vivere con le lenti della depressione e perché volevo avere un futuro sereno e cambiare un continuo atteggiamento pessimistico e di non riuscita che stava (e sta ancora) bloccando le mie performance. A distanza di un anno sto mettendo in dubbio però questo approccio terapeutico in quanto penso non sia adatto a me: ho conosciuto le mie capacità, ho analizzato il mio passato, ho capito la natura relazionale .. Ecc.. Ma quello che io chiedo è: questo approccio non doveva dare chiavi di soluzione comportamentale al fine di rompere atteggiamenti o circoli viziosi dannosi e migliorare la qualità della vita?!? Dopo un anno non so ancora bene dove sono migliorato e quale sia l'effettiva diagnosi dei miei problemi (la terapeuta non me l' ha mai detta), inoltre ho ancora pensieri intrusivi, ansia anticipatorie e attacchi di panico e non ho dato alcun esame universitario in più perché bloccato. Esiste un metodo pratico che mi dice come risolvere al meglio situazioni difficoltose nel breve periodo?!? La mia depressione è causata per la maggior parte da una scarsa performance universitaria. Gli esami sostenuti quando non avevo ansia erano andati a buon fine con ottimi voti (30) ma più mi allontano dagli obiettivi più mi sento inquieto, non capace e sofferente. Ho bisogno di un approccio che mi insegni a vedere il lato positivo delle cose, la speranza per il futuro. Mi sento quasi allo stesso punto dell'anno precedente e poiché gli onorari sono elevati non vorrei sprecare tempo e denaro e vorrei vedermi laureato visto che sono convinto della mia scelta universitaria avendo il piacere di studiare senza ansia. E' giusto chiedere altri consulti terapeutici o è meglio parlarne con la mia terapeuta e focalizzare gli obiettivi analizzando e risolvendo un problema per volta?!? Mi serve una soluzione più immediata anche perché i costi dello studio e della vita sono elevati. Ho bisogno di capire quale terapia sia più adatta a me e non so come fare. Grazie Mille M.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"questo approccio non doveva dare chiavi di soluzione comportamentale al fine di rompere atteggiamenti o circoli viziosi dannosi e migliorare la qualità della vita?!?"

Gent.le ragazzo,
quella che descrive è una concezione scorretta, la psicoterapia dovrebbe creare le condizioni favorevoli all'avvio di un processo di cambiamento in cui lei abbia un ruolo attivo e non di passivo esecutore di "istruzioni per l'uso".

La depressione è una condizione più complessa che non riguarda semplicemente un atteggiamento pessimista, proverei a fare il punto della situazione con lo psicoterapeuta, confrontando le sue aspettative con i cambiamenti concretamente sperimentati finora.
La sua insoddisfazione è comprensibile perché un anno di tempo è un arco di tempo che consente di avviare un percorso di crescita personale e di empowerment (recupero del potere personale).
A tal proposito la invito a leggere il seguente articolo:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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dopo
Attivo dal 2013 al 2015
Ex utente
La ringrazio tantissimo gentile dottoressa. Ho letto l'articolo. Il percorso interiore emozionale è importante a tal punto che si riesce ad avere contatto con le paure più profonde. Forse non mi spiego. Non so .. ma una volta arrivati a contatto con le proprie emozioni interiori .. esse dovrebbero non spaventarci più, capire la conoscenza delle reazioni al fine che siano una risorsa e non un limite. Io non chiedo che mi si risolvono problemi ... sono io che voglio risolverli attraverso la conoscenza delle mie capacità. Ma se dopo un anno di soliloqui e confronti con lo specchio di me stesso .. non recupero la forza di sentirmi a pieno delle mie capacità per affrontare le situazioni .. posso avere dei dubbi sul percorso? Soprattutto se ricado ancora in stati d'animo angoscianti nonostante abbia conosciuto interiormente le cause. Io non riesco .. ad arrivare a non avere più paura di affrontare situazioni e la paura impedisce di vivere.
E non sto affatto bene! Mi sento un cancro nell'anima un senso di malessere interiore che mi logora e mi distrugge e non sono felice. A volte capita che per poco tempo sparisce ed io sono un leone capace di affrontare il mondo con voglia di fare e soprattutto entusiasmo nelle cose ... ma la maggior parte delle volte è li .. che mi logora. Io vorrei tutti i giorni sentirmi come un leone e una volta ne ero capace ..!! Adesso sono convinto che posso esserlo ancora ecco perché ho scelto un percorso psicoterapeutico per ricercarlo!!
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"ma una volta arrivati a contatto con le proprie emozioni interiori .. esse dovrebbero non spaventarci più, capire la conoscenza delle reazioni al fine che siano una risorsa e non un limite"

Al contrario, a spesso è proprio entrare in contatto con le nostre emozioni che ci spaventa moltissimo ed è per questo che la relazione terapeutica rappresenta lo "spazio protetto"all'interno del quale possiamo esplorarle e ascoltare quanto hanno da raccontarci sul nostro modo di essere.
Io non credo che si tratti di "conoscere" le sue reazioni quanto piuttosto di "fare esperienza" di modalità alternative per affrontare le sue paure, sempre attraverso la mediazione della relazione terapeutica.