Depressione grave?

Salve, sono una ragazza di 28 anni che da due mesi è stata lasciata dal primo grande amore della sua vita. Purtroppo questo ragazzo che mi ha lasciata ha detto che non si è innamorato di me, anche se mi vuole molto bene, pensa di me solo cose belle, con me stava bene e mi augura di essere felice.
Le sue parole mi hanno uccisa, qualcosa dentro di me è morto due mesi fa.
Sapevo che non riusciva ad amarmi come avrei meritato, ma diceva sempre che a lui l'innamoramento durava poco, che voleva stare lo stesso con me, che lo rendevo felice, che forse era quello l'amore...e poi invece mi ha piantata proprio per questo. Ha detto che lui si merita di provare i sentimenti dell'amore e io mi merito di essere amata come amo io. Suonano come tante sciocchezze alle mie orecchie.
Continuo a chiedermi se la sua depressione abbia influito. Lui dice che forse è così, ma che comunque le cose stanno così.
Io mi odio ogni giorno di più perché continuo a chiedermi per quale ragione se per lui io sono "una persona che ci si augura di incontrare nella vita" poi però non mi abbia amata. Perché non riesco a suscitare amore?
Sono stata sola per molti anni, ho perso la verginità a 26 anni per disperazione con uno di cui non mi importava nulla e che non ho più rivisto.
Il mio ex, più giovane di me di 2 anni, è stato la prima realzione seria e duratura..se un anno può essere inteso come un periodo "lungo" e con lui il sesso andava molto bene, eravamo persone simili e insieme stavamo bene...
Ora che non ho lavoro e non ho amore mi sento una fallita. La mia vita è stata piena di dolore, ho sofferto di disturbi alimentari in adolescenza e ora li so gestire...ma sono stanca di soffrire.
Non ho più voglia di fare nulla, odi le mie amiche che vogliono solo che mi passi in fretta questo dolore, odio la mia vita senza soldi e senza speranze e da quando il mio ragazzo mi ha lasciata faccio fatica ad alzarmi dal letto, non provo più piacere né interesse per nulla e sto iniziando a chiedermi se sarà così tutta la mia vita...ho iniziato ad andare dalla psicologa...ma non le ho detto che vorrei morire, che mi auguro la morte e che ultimamente sto anche fantasticando su come sarebbe se mi togliessi la vita, chi ne soffrirebbe e chi no, cosa penserebbero gli altri...e mi domando quale potrebbe essere il modo più sicuro e meno doloroso per farlo.
A 28 anni la mia vita mi sembra finita, non ho più la forza per lottare nel tentativo di ottenere qualcosa di buono dalla vita e non ho più la voglia di sperare nel domani...perché il domani è solo uguale all'oggi, o forse anche peggiore.
Non so come gestire tutto questo, mi sembra di impazzire, non riesco ad accettare il fatto che quello che è stato il mio più grande amore non mi abbia corrisposto...e che io lo sapessi e cercassi di farmi bastare quello che mi dava, sperando di raggiungere prima o poi il suo cuore...mi sento una donnetta misera, fragile e fallita...Ho sempre pensato che con o senza amore avrei potuto vivere e ora non ci riesco.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Da quello che ci riferisce lei sta attraversando un momento di intensa depressione.
Come mai non riesce ad esprimere alla psicologa tutto questo dolore che si porta dentro?
Il metterlo in parole le consentirebbe di gestirlo meglio, invece di portarselo dentro come una vergogna.
Nessuna psicologa la giudichera' mai per i suoi pensieri ne' per quelle riflessioni autolesionistiche che coltiva segretamente. Sono manifestazioni del dolore, del lutto che sta attraversando.
Cerchi di farsi aiutare! E' importante per lei, per capire cosa sta succedendo davvero..
Ci faccia sapere se e' riuscita in questo tentativo.
I migliorib saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Daniela Pellitteri Psicoterapeuta, Psicologo 48 8
Gent.ma Ragazza,
ci ha descritto quelli che sembrano vissuti di una profonda sofferenza se non di disperazione, sembra proprio che a lei la speranza l'abbia abbandonata.
D'altronde quando un amore finisce si prova un senso di vuoto , di perdita, ci sembra che tutto non abbia più senso se non il nostro dolore, ed è un lutto quello che dobbiamo elaborare.
Un'esperienza di separazione come quella che sta vivendo è un percorso complesso e faticoso ed è comprensibile che lei si senta così come ci racconta, tuttavia le voglio ricordare che lei ce l'ha fatta già una volta a risalire una montagna che a volte può sembrare inattaccabile, come quella che. a volte. può diventare un disturbo alimentare nell'adolescenza.
Racconti alla collega che la sta seguendo quello che ha affidato a noi di questa 'comunità' , lo faccia senza riserve e con fiducia.
Sono certa che la collega sarà capace di utilizzare nel modo migliore per lei, in questo specifico qui ed ora della sua vita, quello che lei deciderà di condividere .
Le descriva le sue fantasie di morte e vedrà che anche questo potrà diventare uno strumento importantissimo per il percorso che sta affrontando.
Mi sento di poterle dire che sembra essere comunque una persona coraggiosa... ha deciso di andare da una collega per ottenere l'aiuto che le occorre anche se si sente tanto stanca.

Cordialmente
Daniela Pellitteri

Dr.ssa Daniela Pellitteri

[#3]
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Utente
Utente
Cercherò di parlare apertamente anche con la psicologa che mi sta seguendo...fino ad ora pensavo più al ragazzo che mi ha lasciata (e che soffre di depressione) che a me stessa.
Io credo che qualcosa stavolta si sia rotto dentro di me e che forse non possa essere più riparato.
Ho amato intensamente una persona che in cambio mi ha dato molto poco e con fatica...ha sempre detto di non essersi innamorato di me ma che provava sentimenti profondi per me e che magari erano più maturi...poi alla fine, mi ha lasciata proprio perchè non mi amava e non voleva innamorarsi di altre mentre stava ancora con me. Poi però mi dice che lui sta male con sé stesso e noon cerca nessuna perché deve prima risolvere i suoi problemi.
Dice che mi vuole tantissimo bene, mi pensa ogni giorno e gli manco "come persona" ma non mi ama e non vuol tornare con me...dice che per lui sono importantissima e che vuoole che sia felice.
Quando gli chiedo quali sono le regioni per cui non mi ha amata sa rispondere solo che non lo sa e che se lo avesse saputo avrebbe corretto quella cosa perchè voleva tanto che tra noi funzionasse.
In pratica io sulla carta ero perfetta e in pratica no...e questo mi fa impazzire.
Non c'è una ragione.
In più mi faccio pena per aver cercato di tirargli fuori l'amore per un anno intero, l'ho perdonato, l'ho consolato, sono stata accomodante come una donnetta debole e sfigata...mi vergogno di quello che sono, ho scoperto una parte di me così patetica da farmi odiare me stessa coon tutto il cuore.
Voi pensate che se non fosse stato depresso e anedonico mi avrebbe amata? Una parte di me lo crede ma questo non mi consola, anzi, mi tortura.
Non ho più la forza per fare nulla, non ho ragioni per stare bene. Non mi interessa più nulla e davvero, pèer la prima volta nella mia orribile vita piena di dolore, non sento più nessun desiderio di riscatto e non provo più nessuna curiosità per quello che può riservarmi la vita...perché so che mi riserverà solo altro dolore.
Non trovo lavoro e mi sento una fallita. La mia vita è finita, non c'è niente che stia andando bene e il futuro si prospetta solo peggiore del presennte. Per la prima volta la morte mi sembra davvero una soluzione, anche se so che farebbe soffrire i miei cari e sarebbe la mia sconfitta definitiva.

Ho bisogno di capire perché questo ragazzo mi vuole così bene ma non mi ama...se è per la sua depressione posso ancora sperare che le cose un domani cambieranno? Ma, soprattutto, tornare con lui mi farebbe stare meglio o peggio?
Il mio primo amore si è rivelato una tragedia, non riesco a credere al suo affetto, sono convinta che lui sia felice senza di me e che non gli importi nulla di che fine farò, perché questa è la verità: se non mi ha mai amata, non ha mai provato nulla per me.
Non voglio mai più amare, è troppo doloroso...sono sempre stata rifiutata da chi mi piaceva e adesso che invece sembrava che la cosa fosse reciproca, c'era questo mostro nero della depressione e del suo non riuscire ad amarmi che ha distrutto tutto.
Mi sento devastata e non voglio mai più provare un amore del genere, non voglio mai più credere di potermi fidare e affidare a qualcuno, è troppo doloroso.
Io mi sento sbagliata, il suo rifiuto, il suo non amarmi e avermi allontanata mi devasta. Se la ragione è la sua depressione o solo il fatto che io no andavo bene per lui non potrò mai saperlo, So solo che faccio così schifo che non riesco a suscitare amore neanche nel mio ragazzo e sono stanca di illudermi che la mia vita possa migliorare.
Ho lottato a lungo prima per la separazione dei miei genitori, poi per i disturbi alimentari, poi per aver dovuto assistere i miei nonni negli ultimi, terribili, anni della loro vita, poi per aver avuto paura di avere una brutta malattia al sangue...la mia vita è stata una lotta perpetua in attesa di tempi migliori...quando alla fine mi sembrava di aver trovato qualcosa di bello, per cui valesse la pena lottare e vivere, ecco che si rivela peggio di un veleno, mi intossica il sangue per un anno e alla fine mi lascia paralizzata senza più né forza né volontà.
Non voglio più essere me stessa, non voglio più soffrire.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
<Non voglio più essere me stessa, non voglio più soffrire. >

Gentile signorina,
Ho estrapolato questa frase dalla sua mail perche' penso racchiuda completamentte il suo sintomo. Il ritenere che essere se stessa comporti la sofferenza.
E' senz'altro molto angosciante percepire una tale sensazione.

<Ho bisogno di capire perché questo ragazzo mi vuole così bene ma non mi ama...se è per la sua depressione posso ancora sperare che le cose un domani cambieranno?>

Gentile signorina, mi sembra che lei esprima una particolare crudelta' verso se stessa.
"Capire" perche' una persona non ci ami comporta una inutile tortura verso le parti piu' vulnerabili di se'. Quale ha immaginato sia la causa? Ha cercato di trovarla in una sua patologia (e' depresso) ma non l'ha convinta. Non l'ha convinta perche' forse non c'e la risposta a questa domanda.
L'amore (quello che avrebbe voluto lei) non ha un perche', una ragione. E' uno dei misteri umani che nessuno e' mai riuscito a spiegare. Non basta a spiegarlo la bellezza, il fascino.
La sensibilita' d'animo. Ci sono persone bellissime che hanno ricevuto grandi sofferenze per ragioni del cuore. Che sono state tradite o rifiutate.
Quello che ha consentito loro di accettarlo e' stata la sicurezza di se'. Il sapere che l'amore e' un miracolo che accade di rado. Si puo' scambiare l"attrazione fisica per amore e quando si comprende la sua caducita' si soffre orribilmente.
Lei ha cercato di chiamare amore quello che e' amicizia, affetto.
Riesce ad accettare questo? L'affetto non e' un sentimento vuoto. Ma non e' amore.
Inconrera' altre persone nella vita e puo' darsi (ho detto "puo' darsl") che con qulcuno nascera' l'amore. Come potrebbe darsi che tale incontro' non riuscira' ad avvenire.
Questa condizione ipotetica non deve impedirle di vivere la sua vita con quello che potra' esserci. Altrimenti sara' stata solo lei a non volere vedere se' stessa all'interno della sua vita. Un caro saluto e un forte incoraggiamento!


[#5]
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Utente
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Non riesco ad accettare l'idea che tutto quello che ho fatto per lui non sia servito a niente. Non me ne faccio nulla dell'affetto che il mio ex dice di provare per me. L'idea che un giorno lui sarà felice perché riuscirà a guarire dai suoi mali e troverà l'amore con un'altra mi devasta. Io vorrei che lui guarisse, lo voglio con tutta l'anima, ma vorrei che guarisse con me, che capisse tutto insieme di avermi amata.
Non voglio vivere da sola e morire da sola. Ho tanto amore da dare ma continuo a sperare di riavere lui, continuo a volere lui, il suo rifiuto mi devasta.
Non è sano, lo so, ma è così. Con tutti i suoi difetti e on tutti i suoi limiti, soprattutto nei miei confronti, io continuo a volere soltanto lui e a pensare di essere io quella che non era alla sua altezza, quella che non era abbastanza per lui.
Io non sono mai abbastanza per nessuno e non voglio più vivere così.
L'idea dei dolori che mi può ancora riservare la vita in tutta la sua crudeltà e bruttezza mi terrorizza.
Non ha nessun senso vivere una vita come la mia.
Ho scoperto solo ora l'amore ed è stata una scoperta terribile e devastante. Non c'è nulla che mi conforti. Avevo tanti interessi, tanti sogni, tanta voglia di fare ma anno dopo anni tutto si è fatto più sfuocato, meno importante, non mi bastava più...poi c'è stato l'amore che ho provato e che non ho ricevuto in cambio e quando tutto è finito io sono morta. Sono già morta, mi sento come se lo fossi.
Amare me stessa in questa condizione mi è impossibile.
So che qui non si trovano risposte facili ma davvero devo accettare di essere solo lo scarto di qualcuno a cui non sono bastata? Se stava così bene con me perché non gli sono bastata? Devo consolarmi con il fatto che è davvero depresso o mi sto solo illudendo che questa possa essere la ragione? Perché non riesco a farmi amare? Perché nessuna delle persone (e poche perchè io sono selettiva) che mi sono interessante non mi hanno mai corrisposta? Perchè il mio ragazzo ha desiderato per un anno di innamorarsi di me ma non ci è riuscito? Perché non sa dirmi le ragioni che non lo hanno fatto innamorare? Ero solo un comodo e gradevole passatempo? Ero buona come una mammina e simpatica come una amica? Ero solo questo? E adesso cosa dovrei fare? Rimettermi in gioco per fallire di nuovo? Nel lavoro, nell'amore e in tutta la mia vita?
Se le premesse sono queste, che brutta vita che mi aspetta.
Io non riesco a trovare una sola ragione valida per andare avanti se il futuro che mi si prospetta è solo quello di restare da sola e senza un lavoro o comunque con un lavoro che odio e non mi soddisfa. Non ho la forza di reggere tutto questo
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
Leggendo la sua replica ho avuto una sensazione molto netta: che lei non sia affatto depressa ma arrabbiata.
Continua a volersi dare come motivazione la "depressione' del ragazzo. Se non trovasse questa motivazione pretenderebbe che lui l'amasse. Non e' vero?
Purtroppo non funziona cosi'.
La sua rabbia e' anche comprensibile ma dovrebbe essere elaborata in altro modo.
L'amore non si puo' pretendere, cosi' come non si puo' provare a comando. E' un sentimento che nasce spontaneo. Nulla e nessuno lo puo' gestire.
Mi dispiace sentire quanta sofferenza stia provando.
Vorrei che riuscisse a elaborarla in un modo piu' tranquillo di come sta facendo!
[#7]
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Utente
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Quindi secondo lei dovrei solo accettare il fatto che per una ragione ignota il mio primo amore non mi ha corrisposta e mi ha tenuta con sé per un anno giusto per sport?
La cosa che mi fa soffrire è che lui continua a dire che avrebbe tanto voluto amarmi ma non ci è riuscito e non sa il perché.
Nelle mie storie precedenti io ho sempre capito, ho sempre saputo perché non mi ero innamorata. Sapevo cosa non andava nella persona che avevo a fianco o cosa non andasse nella nostra coppia. Lui invece non lo sa. Dice che il problema era soltanto lui.
Le assicuro che il mio ex è depresso e anedonico, non lo sto inventando io perché mi fa comodo...si sveglia alle due del pomeriggio, spesso non esce di casa, se lo fa è perché si forza...ha un sacco di problemi da risolvere insomma. Io ho bisogno di credere che i suoi problemi abbiano influito sulla nostra storia.
Ho bisogno di credere che la sua anedonia gli abbia impedito di godere di quello che avevamo, di quello che eravamo.
Gli ho chiesto cosa non gli piaceva di me o di noi come coppia e non ha saputo dire nulla. Continua a dire che lui non sta bene nella sua vita, che non sta bene con sé stesso e che quindi non può stare bene con qualcun'altro.
So che forse mi sto solo illudendo, ma ho bisogno di credere che avrebbe potuto amarmi, devo crederlo per non impazzire.
Altrimenti sentirei tutto il peso della mia inutilità e mi sentirei patetica per l'amore che ho provato per lui. Mi odio da morire per averlo amato tanto malgrado tutto. Non posso fare a meno di vergognarmi del mio primo amore, non è terribile? Il primo amore spesso finisce e anche male, ma io spendo che lui non mi ha mai amata lo vedo come qualcosa di ridicolo, vergognoso, che mi rende debole e fragile agli occhi miei, del mondo e anche suoi. Lui dice che io non ho sbagliato niente e che non c'é niente di patetico in me. Dice che anche lui soffre perché ha perso una persona che per lui si sarebbe tagliata un braccio.
Dice che mi pensa ogni giorno e che gli manco "come persona" ma che non mi ama. Ma cosa significa?? Perché gli manco allora? Non dovrebbe essere così, dovrebbe stare meglio senza di me visto che non mi voleva, no?
Tutto questo è ridicolo.
Non è un amore iniziato e finito, lui non si è mai innamorato, non ci è mai riuscito e questo mi uccide.
Si tratta dell'ennesimo fallimento della mia vita.
Nessuno mi ama mai, per nessuno io sono così importante da lottare, da mettersi totalmente in gioco, da sforzarsi di tenere insieme le cose...
Mi padre per primo, dopo il divorzio, non mi è più stato vicino, e adesso tocca al mio amore.
Il mio ex dice che vuole che io sia felice, dice che sono e resterò importantissima per lui ma che non devo sperare che torneremo insieme perché non mi ama. Tutto questo mi dilania. Preferirei non essere niente per lui, invece di essere questa sorta di grande amica, mamma e scaldaletto. Io mi sento così, come se fossi stata qualcosa di indefinibile e misero. Mi faccio pena.
Ho dato al mio ex il numero di telefono del dsm del suo quartiere perché sono convinta che abbia bisogno di un aiuto e lui mi ha promesso che avrebbe chiamato e sarebbe andato almeno alla prima seduta. Ha detto che lo farà sicuramente perché se mi promette una cosa poi la fa. Mi ha anche fatto promettere che io sarei uscita di casa, ma io la promessa non ho voluto mantenerla perché io non gli devo niente e non posso fare le cose solo perché le ho promesse a lui, lui che non mi vuole, lui che mi ha buttata via.
Se avesse iniziato prima la terapia forse le cose sarebbero cambiate o forse no. Non voglio peccare di presunzione, anche perché io non penso nulla di buono di me, ma forse lui si è solo negato la felicità, non mi ha amata perché richiedeva un mettersi in gioco totale che non era pronto ad affrontare.
Purtroppo, il giorno in cui sarà pronto, cercherà un'altra donna. Io ormai sono il passato, come me ci ha già provato, quindi basta.
Io però continuo a sperare che tra anche 2 o 5 anni, quando lui starà bene con sé stesso, noi ci ritroveremo e potremo finalmente vivere quello che meritavamo. Patetico, vero? Lo so che è solo un sogno e molto triste. Mi faccio pena perché io dovrei essere quella arrabbiata con lui, che si concentra solo sui suoi lati negativi e che anche solo per ripicca dovrebbe per prima ricominciare a vivere, uscire, fare cose e magari incontrare altri uomini. Invece io sono arrabbiata solo con me stessa, sento che è colpa mia se non mi ha amata e allo stesso tempo sono arrabbiata con lui perché penso che avrebbe potuto amarmi se solo avesse smesso di sguazzare nella sua depressione senza volere l'aiuto di nessuno. Io questo lo credo davvero e lo credo perché sono stata con lui un anno e ho capito molto di lui e di come considera sé stesso e la sua vita.
Purtroppo avevamo due modi di odiare la vita e di non avere speranze molto simili...io però con lui riuscivo a vedere le cose un po'meno nere, lui con me non ci è riuscito.
In un caso come il nostro, i nostri malesseri avrebbero potuto o alimentarsi a vicenda o diventare il punto da cui costruire qualcosa di forte che ci permettesse di essere entrambi più determinati, speranzosi e sereni. In effetti, il mio ex mi ha lasciata all'improvviso in un momento in cui ero io ad essere abbattuta per via del lavoro...è come se nel momento in cui gli ho mostrato in pieno il mio dolore, quel dolore avesse alimentato anche il suo, impedendogli non solo di starmi vicino, ma buttandolo anche giù, ancora più giù. La sua immaturità gli ha impedito di mettersi in gioco, lui si è concentrato solo sui suoi problemi e non vedeva che io avrei potuto aiutarlo. Non voleva essere aiutato.
Non è una storia semplice la nostra, per questo averlo perso mi sta uccidendo.
Sentirmi inutile, sentire di non essere stata abbastanza neanche per far innamorare una persona che solo quando stava con me stava "meglio" mi fa sentire una fallita.
Lui ora sta provando a rimettersi in gioco, a provare a star meglio...da dicembre era sprofondato sempre di più nella depressione e aveva allontanato tutti...con me si apriva ancora, ero l'unica persona con cui volesse stare anche quando non voleva uscire di casa...ma piano piano ha chiuso fuori anche me.
Spero davvero che vada al dsm e si faccia auitare, spero davvero che un giorno possa stare bene con sé stesso...ma continuo a sperare che torni nella mia vita.
Questa mia vita che nel frattempo è crollata come dopo un terremoto...ci sono solo macerie dentro la mia anima. Io stavo già male, sono una persona che è stata ferita da tutte le persone che amava, sono una persona che non è mai indulgente con sé stessa...eppure fino a due mesi fa lottavo sperando di poter un giorno essere un po'più serena, di odiarmi un po'di meno e di essere soddisfatta della mia vita.
ora la voglia di lottare è completamente scomparsa. Mi sono laureata alla triennale e alla specialistica, a 24 anni ho preso il tesserino da giornalista...ma tutto questo non mi fa sentire fiera di me. Sono una disoccupata come tanti e non ho più neanche voglia di sperare. La speranza fa troppo male. Ho sperato nel lavoro, ho sperato nell'amore...e non ho avuto in cambio nient'altro che dolore.
Forse credevo di essere migliore di quello che sono, dovrei solo accontentarmi di un lavoro dipendente fatto di mansioni semplici e di routine, con uno stipendio basso ma sicuro e costruirmi attorno ad esso una vita banale, fatta di serate passate a guardare la tv, in cui il piacere più grande sia poter mangiare un gelato. Dovrei solo arrendermi al fatto che non ci sarà nulla di speciale nella mia vita, né riguardo al lavoro né riguardo all'amore. Ho sognato troppo a lungo. Tutti gli sforzi fatti sono risultati inutili. Vorrei solo arrendermi alla realtà e smettere di sperare. Vorrei solo lasciare andare il mio ex accettando il fatto che io non sono stata nulla per lui e che un giorno sarà felice senza di me. Vorrei solo accettare il fatto che io sono il tipo di persona che si sa già che rimarrà da sola. Se potessi accettare che questa è la vita che mi aspetta, allora forse smetterei di desiderare la morte...ma non riesco ad accettarlo e allo stesso tempo non ho più voglia né forza per cercare di cambiare le cose...perché so già che non cambieranno...
[#8]
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Utente
Utente
Piango tutti i giorni e più volte al giorno; faccio fatica a mangiare e spesso rimango a letto per molte ore durante il giorno. Sta sopraggiungendo anche l'insonnia. Non rirsco a stare bene con gli altri, non ho la forza di uscire e interagire con amiche che conosco da una vita e che ora odio perché sento che mi giudicano una debole e non possono capirmi. Aspettano solo che io stia bene.
L'anedonica sto diventando io che non provo più interesse per nessuna delle cose che prima mi appassionavano e riempivano la mia vita.
Mi madre è preoccupatissima e pensa che dovrei prendere dei farmaci...io ne ho paura, ma forse mi serviranno davvero. La mia vita mi sembra finita e senza via di scampo.
[#9]
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Utente
Utente
Ho bisogno di un consiglio su come andare avanti...su come metabolizzare questa rottura così dolorosa, improvvisa e senza punti di chiarezza e su come riafferrare la mia vita, la mia voglia di vivere e di provare a girare pagina e ricominciare a sperare...non tanto e non solo nell'amore, ma nel fatto che la mia vita possa essere anche bella ogni tanto e non solo una fonte di interminabili dolori vecchi e nuovi...ho una paura tremenda di vivere una vita che sia fatta solo di dolore e ho ancora più paura di non riuscire a vivere nessuna vita, impantanata come sono in questo dolore