Disturbo depressivo

Cari dottori,
Scrivo per un problema molto grave che mi affligge da due anni a questa parte che ha completamente modificato la mia personalità.
Sono sempre stato un ragazzo fortemente narcisista, con una grandissima opinione di me, che ovviamente non si basava su illusioni ma su dati oggettivi. Ero molto simpatico, intelligente, con ottimi risultati scolastici, un bel ragazzo, con tantissimi interessi e circondato sempre da tanti amici. Sono sempre stato molto competitivo e ambizioso e mi sono messo continuamente in discussione per migliorare sempre di più, adoravo eccellere in tutto e con tutti. L'unica mia "pecca" era di riuscire ad essere innamorato solo di me stesso e di non trovare nessuno alla mia "altezza" in campo sentimentale. Questo peró non è mai stato un problema, perchè ho sempre pensato che prima o poi sarei riuscito a trovare una persona adatta a me, com'era già successo una volta..
Come si puó intuire adoravo la mia vita ed il mio modo di essere, ma a causa di un attacco di panico, causato dal forte stress mentre studiavo all'estero due anni fa, sono entrato in confusione e in un forte stato depressivo che mi fa sentire bloccato sotto ogni punto di vista. Questo ha causato in me un forte senso di vergogna che mi ha fatto chiudere in me stesso e vivere una vita che non mi appartiene. Ho visto vari psicologi ma mi sembra che non riescano a capirmi e comunque ogni volta che vado è sempre la stessa storia, mi sento umiliato, non sono abituato a far risolvere ad altri i miei problemi, anche perchè sono sempre stato dotato di buone capacità di analisi psicologica sia nei confronti degli altri che nei confronti di me stesso, quindi mi sembra tempo perso e mi confondono anche di più. Cosa mi consigliate di fare?
Grazie per il vostro tempo,
Cordiali saluti.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Ho visto vari psicologi ma mi sembra che non riescano a capirmi e comunque ogni volta che vado è sempre la stessa storia, mi sento umiliato, non sono abituato a far risolvere ad altri i miei problemi, anche perchè sono sempre stato dotato di buone capacità di analisi psicologica sia nei confronti degli altri che nei confronti di me stesso, quindi mi sembra tempo perso e mi confondono anche di più. "

Gentile Utente,

sarebbe gentile da spiegare che cosa accade con tutti questi psicologi che ha visto?
Su che cosa avete lavorato?
In che modo ha potuto risolvere gli attacchi di panico? Sono stati proprio diagnosticati dai Colleghi?
In che maniera dice di sentirsi confuso dal lavoro degli psicologi?
La diagnosi posta qual è stata?

Infine vorrei precisarLe che lo psicologo psicoterapeuta NON risolve i problemi dei pz, ma è il pz semmai che deve risolvere i propri problemi, con l'aiuto dello psicologo che potrà mostrare o suggerire nuove modalità. In altre parole il pz non è passivo nelle mani dello psicologo.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente,non sappiamo niente di lei per cui, come altri colleghi qualche domanda devo fargliela.".fortemente narcisista,con grandissima opinione di sè.". certo davvero intelligente e simpatico, ma questa immagine da dove viene ? forse in parte dai successi, ma anche forse da un rinforzo assai spiccato da parte della famiglia.. che rapporti ha con sua madre, con suo padre, ha fratelli, sembra che in mezzo a tutto questo successo, di cui essere orgogliosi certo, lei non si sia mai imbattuto in situazioni frustranti, che nella vita capitano prima o poi.. che non è bene drammatizzare , ma considerare " tappe maturative". L'attacco di panico e crisi successiva, va a mio parere visto così, come un momento di verità in cui lo stress, la fatica hanno costretto lei, pur brillante e in gamba, come sembra, ad essere consapevole dei suoi limiti.. tutti noi abbiamo dei limiti, delle difficoltà, ci si convive, si cerca di superarli, sport tonificante alla fine..
Provi ancora a farsi aiutare, senza vivere ciò con l'impazienza di chi si sente da questo sconfitto, ma con coraggio e fiducia , di chi si è fermato un attimo, e riprende la strada., perchè gli piace camminare e sa dove vuole andare..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentile Dott.ssa,
Innanzitutto la ringrazio per la risposta.
Circa due anni fa come ho già scritto precedentemente a causa di un forte stess psicologico dovuto ad un periodo di studio intenso all'estero ho avuto dei sintomi che mi hanno "costretto" a tornare in Italia e parlarne con un neuropsichiatra. Lo specialista mi ha detto di aver avuto un attacco di panico ed alla fine della visita mi ha diagnosticato un po' di depressione. Per risolvere mi ha prescritto mezza compressa di Xanax 0,25mg al mattino e mezza la sera, una compressa di Paroxetina al giorno ed infine una di Adepril da 10mg la sera, dopo quattro mesi la terapia consisteva in mezza compressa di Xanax, una di Adepril e una di Paroxetina. Non appena il problema DAP è stato debellato ho smesso la terapia, ovviamente diminuendo gradualmente le dosi sotto stretta osservazione del medico che mi aveva sconsigliato una psicoterapia.
Ho deciso di intraprenderla ugualmente perchè sentivo di essere profondamente cambiato e con gli psicologi volevo lavorare su questa sorta di "scissione" che sentivo e sento tutt'ora tra me passato e quello che sono attualmente. Il problema che sorge con gli psicologi è che mi danno un'immagine di me e di quello che sto attraversando diversa e questo mi rende diffidente nei loro confronti.. nonostante io ne abbia visti anche di orientamenti uguali.. Insomma la diagnosi dagli psicologi non è mai chiara. Che dovrei fare? Non mi sento più me stesso e soffro molto di questo.
Attendo una sua risposta,
Grazie mille,
Saluti.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente, riprendendo il discorso, penso anch'io che abbia avuto un momento depressivo successivo allo stress, all'essere lontano da casa e dalle sue sicurezze,alla frustrazione dell'immagine di sè.. quindi la cura farmacologica va benissimo.. ma non si tratta di etichette. si tratta di trovare nella vita il "passo" per mantenere una buona autostima anche se si ha un momento di debolezza, .. la depressione, dicono i sacri testi.. è aggressività interiorizzata" il che vuol dire che di fronte a un problema , un insuccesso, si tende a farsene una colpa enorme, esagerata, quel che bisogna imparare a fare è appunto riprendere la strada , perdonarsi l'insuccesso, che capita a tutti e capire da dove viene questa vulnerabilità. Penso che una psicoterapia ad approccio psicodinamico le farebbe bene.. Le faccio molti auguri, tornerà in gamba come prima, ma più forte..
[#5]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Cara dottoressa Fregonese,
Quest'immagine di me è solo la conseguenza dei miei successi sia in ambito scolastico che nei rapporti interpersonali ed anche perchè mi sono sempre piaciuto esteticamente.
I miei genitori mi hanno sempre sostenuto economicamente perchè coscienti delle mie capacità, mi hanno appoggiato, ma non hanno mai rinforzato quest'immagine di me, anzi hanno cercato sempre di farmi stare coi piedi per terra. Mio fratello invece ha sempre cercato di "sminuirmi", non credo per gelosia ma semplicemente perchè ha interessi completamente diversi e non ha idea degli sforzi necessari per raggiungere i miei livelli in ambito scolastico.il rinforzo veniva dalle amicizie e dagli insegnanti che alimentavano si la mia componente narcisistica ma non più di tanto.. In fin dei conti reputavo le capacità oggettive ed i successi oggettivi più importanti dei complimenti in sè.. erano quelli a rendermi orgoglioso e fiero di me. Adesso peró mi sono chiuso in me stesso, non frequento più nessuno e studio all'università sfiduciato e non determinato come sempre. Secondo lei visto che la sua risposta anche se virtuale, mi è sembrata l'unica che in tutto questo tempo abbia centrato il problema
cosa dovrei fare per ritornare ad avere successo ed essere il ragazzo intelligente e dalla battuta sempre pronta di un tempo? Adesso non mi sento orgoglioso e fiero di me, sono confuso e fragile psicologicamente, non mi sono mai fatto influenzare o scoraggiare dagli altri perchè sono sempre stato sicurissimo di me, se necessario ho anche rifiutato di uscire con gli amici a divertirmi per studiare..
Ps: vorrei porle una domanda che non c'entra molto ma che mi interessa: dal punto di vista psicologico riuscire ad emulare perfettamente il comportamento degli altri ed anche la voce, l'espressione del viso etc a cos'è dovuto? Gliielo chiedo perchè sono sempre stato bravissimo a farlo e questo richiedeva una forte concentrazione, ma me l'hanno sempre chiesto gli amici e potevo farlo solo quando ero tranquillo e sicuro di poterlo fare altrimenti evitavo.. Perchè non sempre?
[#6]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Si, credo che abbia capito perfettamente.
Seguiró il suo consiglio di seguire una psicoterapia ad approccio psicodinamico, sperando che questo possa aiutarmi, smettendo di farmi mille domande paranoiche, in fondo sono sempre me stesso, devo riuscire soltanto a trovare la concentrazione per raggiungere tutti i miei obiettivi per quanto ambiziosi siano, non devo dimenticare che se ci sono riuscito nel passato, ci riusciró anche adesso nonostante la difficoltà di questo problema..
Grazie mille,
Cordiali saluti.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Ecco, bravo.. quanto ala capacità dii imitare gli altri.. ? sensibilità, ..talento, intelligenza.. spirito di osservazione .. forse tutto questo più il piacere di riuscirci.. e di sbalordire... " la fratria" che sarebbe l'insieme degli altri ragazzi.
Coraggio ci scriva presto che si è ritrovato.. !
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