Blocco ed esami

Salve,sono un ragazzo di 21 anni e frequento il 3°anno all''università di Matematica.
Sono sempre andato bene alle superiori,uscito con 100 all''esame di maturità,ma qui è molto diverso,non ho voti eccelsi,nonostante studi moltissimo,nel periodo di esami,anche 15 ore al giorno.
Il mio problema maggiore è questo: indifferentemente da quanto sia preparato,più che sufficiente o non un granchè,tutte le volte che mi trovo davanti a un professore,nel momento esatto in cui comincia l''esame,ho un blocco psicologico,e non riesco più o a ricordarmi tutto ciò che avevo studiato o (ciò che mi capita più frequentemente) non riesco più a formulare un discorso logico,a fare ragionamenti e a parlare per bene,non riesco a farmi capire dai professori,dimostrazioni che esponevo a casa in modo perfetto diventano parole messe a caso. In poche parole mi emoziono moltissimo,la "sento" tantissimo,e così non riesco più a parlare in modo scandito e preciso,e soprattutto a farmi capire. Appena finito l''esame,torno normale,riesco a esprimermi per bene,e anche i professori notano questo problema,però loro giustamente mi devono dare una valutazione in base a ciò che ho detto. Ovviamente questa cosa mi penalizza tantissimo,non solo come risultati (agli orali ho sempre peggiorato o migliorato di pochissimi punti il voto dello scritto) ma anche psicologicamente,perchè esco dall''esame distrutto e provato. La situazione mi preoccupa ancora di più quest''anno,perchè ho solo esami orali,e quindi non posso far capire ai professori che sono preparato in base al risultato dello scritto.

Grazie dell''attenzione,ho bisogno di risolvere assolutamente questo problema,questa mia emotività,sia per finire l''università in modo migliore,sia per un discorso psicologico,sia per un discorso futuro,che non mi penalizzi più,nemmeno nell''ambito lavorativo.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

ci sono altre situazione nella sua vita dove prova questa sensazione di "ansia prestazionale"?
Se nello scritto le sue prestazioni sono migliori, probabilmente ciò che teme è il "confronto" con l'altro oppure ha timore del giudizio dell'altro.

Queste chiaramente sono solo ipotesi, cosa ne pensa in merito?




Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
concordo con quanto scrive il mio collega, dr Del Signore. E' necessario che lei prenda in mano la situazione rivolgendosi ad un professionista della Salute Mentale, psicologo o psicoterapeuta.
Quella che lei descrive è una forma di disagio comune, probabilmente connessa con la paura di venire valutati negativamente dagli altri e nella percezione di inadeguatezza delle proprie abilità di pensiero, linguaggio e memoria sotto stress.
L'ansia è funzionale in una certa misura ma quando si alza sopra il "livello di guardia" interferisce pesantemente con le prestazioni.
E' importante che lei esplori da dove questa origina. Spesso le cause dell'ansia sono rintracciabili nelle relazioni, presenti e passate.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Dr. Amleto Petrarca Psicologo, Psicoterapeuta 83 2 24
Gentile utente, non deve essere facile affrontare tale situazione e ha fatto molto bene a scrivere. Concordo con i miei colleghi su ciò che hanno scritto, aggiungendo anche che in proposito esistono numerose tecniche di rilassamento che aumentano la concentrazione. E alcune di queste sono personalizzabili con ciò che si vuole migliorare. Un esempio è il training autogeno.
Distinti saluti

Dr. Amleto Petrarca
Psicologo-Psicoterapeuta Bologna ISTDP
www.amletopetrarca.com

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dopo
Utente
Utente
Gentili Dottori,
ho riflettuto molto in questa settimana,e ho pensato che ci sono altri casi in cui vivo la stessa situazione,ad esempio mi può capitare che quando parlo con persone che non conosco (specilamente più grandi) parlo troppo velocemente,mi mangio le parole,mi esprimo male,con termini banali,in poche parole mi emoziono!

Ho letto ciò che avete scritto,e una causa di questo atteggiamento potrebbe essere il sentirsi inadeguato(è come se mi sentissi "inferiore"),o comunque nel caso più specifico degli esami,partire con una mentalità negativa,già dell'idea di fallire,perché mi sento appunto inadeguato,o non abbastanza preparato,indipendentemente da quanto abbia studiato.
Comunque sarei curioso di saperne di più su "memoria sotto stress".

D'altra parte però non sono riuscito a trovare le origini di questa situazione in ambito di relazioni passate e presenti.

Grazie dell'attenzione
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

forse lei si sente sotto esame sia quando sta realmente sostenendo un esame, sia quando è al cospetto di persone "più grandi" e quindi più esperte, che possono giudicarla.
In questo senso si può trattare di una difficoltà legata all'autostima e all'insicurezza circa sé stesso e le sue capacità.

Per quanto riguarda l'ansia da esame le segnalo questo articolo:
http://www.serviziodipsicologia.it/ansia-da-esame-come-prepararsi-in-tempo/

Mi associo al dr. Petrarca nel consigliarle l'apprendimento e l'utilizzo del Training Autogeno:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/652-il-training-autogeno-nel-trattamento-dei-sintomi-psicologici-e-psicosomatici.html

Questa tecnica di auto-distensione dà ottimi risultati sia nel contrastare ansia e stress, sia nel costruire un maggiore senso di autoefficacia e quindi un'autostima più solida.

Cordiali saluti,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it