Bugie sulla laurea

Buonasera,
ho un grave problema. Ho 28 anni e secondo i miei genitori dovrei laurearmi tra due giorni, ma la realtà è che mi mancano 4 esami ancora(la tesi è quasi pronta). Ho raccontato varie bugie per anni, problemi con esami, tesi e cose del genere, ma adesso non posso più farlo e devo dire a verità. Tutti questi anni solo per fare la triennale di ingegneria. Non so nemmeno perché mi sono ridotta così...a scuola sono sempre andata bene, gli esami li passo con facilità se voglio, ma non mi sono trovata bene nell'ambiente ed ho avuto vari problemi personali che mi hanno buttata molto giù. Ho affrontato il fatto di essere stata molestata da piccola(che avevo rimosso), di essermi lasciata dopo 7 anni a causa di una grave bugia che il mio ragazzo mi aveva raccontato, ho genitori anziani a cui bado...e varie cose che per debolezza non ho affrontato nel modo giusto. Adesso mi trovo in questa situazione, con tutti che si aspettano questa benedetta laurea. Come posso dire la verità nel modo migliore e trovare le forza per finire? Con impegno potrei metterci anche sui 4 mesi per terminare tutto....
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

non ci sono strategie utili per suggerire il modo migliore per dire la verità. Si tratta semplicemente di non mentire più e di trovare il coraggio per affrontare i propri limiti.

Una volta che si arriva ad essere onesti con se stessi gli altri comprenderanno di conseguenza.



Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Utente
Utente
Solo che non so se avrò la forza di mettermi sotto e finire davvero...mi sento senza prospettive, senza un obiettivo. Non ho interesse per nulla.
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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
concordo con quanto scrive il mio collega, dr Del Signore.
Non ci sono "modi giusti" per riparare ad una bugia.
Prenda il "coraggio a quattro mani".
Inoltre non mi sembra che questo sia il problema principale per lei.
Da come si descrive pare sia un brutto momento.
Perché non si rivolge ad un collega di persona?

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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dopo
Utente
Utente
In più i miei genitori anziani non sanno delle molestie (da parte di mio fratello), non sanno dei miei problemi sentimentali e credono che vada tutto bene. Incalzano per avere dettagli su chi verrà, su cosa mi metterò, su come organizzarci ed altro e non mi permettono di parlare. La situazione è diventata ingestibile, hanno messo in mezzo amici e parenti, mia sorella forse disdice un impegno di lavoro. Non so più come uscirne. Non ho nemmeno un amico a cui ho confidato queste cose, per questo mi rivolgo qua.
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Utente
Utente
Lo so che dovrei parlare con uno specialista, credo di avere molti problemi su più fronti, ma non saprei da che parte farmi e so che costa abbastanza. Ho sentito parlare di psicoterapia breve strategica, potrebbe fare al caso mio?
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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
è difficile stabilire quale psicoterapia sia più efficace per lei dalle poche cose che ha scritto. La differenza a mio avviso non la fa la "tecnica" ma il professionista.
Allo stesso tempo comprendo che lei sia "agitata" rispetto alle incombenze e alle richieste che si accumulano ma allo stesso tempo credo che se non prende in mano la situazione dicendo a tutti che non ci sarà nessuna laurea, la situazione peggiorerà ancora.
I suoi genitori sono anziani e non vuole darle un dispiacere, capisco, ma non ci sono alternative.
Si faccia coraggio affrontando la situazione su tutti i fronti.

Restiamo in ascolto
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

Lei ha detto a casa che tra due giorni ci sarà la discussione della Sua tesi di laurea... e che non sa come uscirne...

Ha provato a fare un elenco di tutte le possibili soluzioni?
Quali Le pare la più sensata per risolvere il problema?

Quanto poi all'indicazione, sostenuta anche dai miei Colleghi, di contattare uno psicologo di persona (magari presso l'ASL) ritengo sia molto importante, dopo aver risolto nell'immediato questa imbarazzante e dolorosa situazione, comprendere che cosa L'ha spinta a mentire. Mi sembra poi di capire da quello che scrive che negli anni ha incontrato difficoltà all'università e nelle relazioni: anche questo è un punto importante da capire e risolvere.
Forse mentire sugli esami sostenuti e sul giorno della laurea Le ha permesso di ricostruire un'immagine di sè più adeguata (alle Sue aspettative? a quelle dei Suoi genitori?) e forse traspare anche una bassa autostima e l'idea che la laurea e un bel voto possa coincidere con il Suo valore personale...

Chiaramente sono ipotesi che deve verificare in una sede opportuna, ma ritengo sia molto importante affrontare il problema una volta per tutte, anzichè trascinarlo inutilmente per anni.

Che ne pensa?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Se faccio un'analisi delle possibilità di uscita ho solo quella di dire la verità ed è difficile, soprattutto perché non credo che riuscirò ad impegnarmi come si deve soltanto facendo questo.
Per quanto riguarda il fatto che la laurea sia un'indice del mio valore, sì, lo credo, come lo sarà la carriera lavorativa. La mia autostima c'è nel senso che credo di essere molto capace ed intelligente ed in passato sono anche riuscita a dimostrarlo, soltanto che adesso non riesco più a farlo, perché non ho interesse a farlo. Mi sento persa, confusa e senza obiettivi. La mia vita sentimentale ha avuto problemi sia per il fatto che il mio ragazzo mi ha mentito per anni sul suo stato di salute, ma anche perché sono scappata dai miei problemi (anche familiari) ed ho rinforzato la mia autostima puntando sulla conquista di svariati ragazzi che oltretutto ho fatto soffrire, o mi hanno fatto soffrire. Insomma mi trovo in uno stato di emergenza e grave confusione.
Ringrazio tutti voi per la disponibilità....
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Utente
Utente
Mentire forse sì, ha reso un'immagine più adeguata di quello che avrei dovuto fare, ma non l'ho fatto, anche se macchinavo possibili corse dell'ultimo minuto senza la forza di poterle fare. Ho mentito a tutti, anche ai miei amici e, fortunatamente, di amici cari ne ho abbastanza, è l'unico aspetto che ora si salva della mia vita.
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Utente
Utente
All'università non mi sono trovata bene, perché era un posto pieno di uomini ed io sono una ragazza. In più non ho potuto trovare nessuno che studiasse con me e che stesse dietro al mio modo di imparare sopra le righe e velocizzato. Io ci metto poco a capire le cose (almeno ci mettevo poco prima) e gli altri invece andavano spesso per le lunghe, solo che avevo bisogno degli altri per trovare la motivazione e le informazioni che altrimenti non sono così a disposizioni degli studenti come in altre facoltà. Ci vuole di sapere il "trucco" (non sempre ci si può arrivare) per risolvere esercizi non spiegati a lezione o per avere le dispense se non si è frequentato un corso. Io sono sempre stata disponibile a dare o spiegare ciò che avevo, gli altri no.
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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
la sua storia, in particolare rispetto alla sua famiglia, sembra ricca di non detti.
A partire dalle molestie per arrivare alla laurea ancora non laurea. Sembra che per lei sia molto importante dare una buona immagine di sé, nascondere agli altri le sue imperfezioni o i suoi disagi. Per quanto riguarda i genitori, dei quali dice di occuparsi perché molto anziani, non è che la funzione genitoriale sia solo quella di ricevere "buone notizie" dai figli, ma anche quella di sostenere nei momenti difficili. I "non detti lavorano nell'ombra delle mente", scavano minando sicurezze e capacità di far fronte alla realtà.
Vuoti il sacco. Non è detto che parlare della laurea significhi parlare anche del suo passato. Quello sceglierà lei se affrontarlo con la famiglia oppure con un professionista.

Restiamo in ascolto
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

anche a me sembra che la soluzione migliore sia quella di parlare con i Suoi genitori, con la convinzione di risolvere almeno questa parte del problema.

Per quanto riguarda il resto, devo deluderLa, perchè se Lei pone il Suo valore nella laurea o nel lavoro, è chiaro che basta un brutto voto, un esame non superato o non trovare lavoro o perderlo in futuro per essere annientati da un punto di vista dell'autostima.

Invece il valore personale non dipende da nulla di tutto ciò e credo che il nocciolo del problema sia qui. Questa La spinge a voler dare una buona immagine di sè a tutti i costi. E questo, forse, Le fa pesare il fatto di non essersi laureata oggi...

Ora deve invece essere coraggiosa e a mio avviso potrebbe vedere questa apparente "sconfitta" come l'inizio di un nuovo percorso: probabilmente se non ci fosse stato l'ostacolo della data della laurea comunicata ai Suoi parenti, non si sarebbe neppure posta tutti i problemi che ha elencato qui.

Allora ne approfitti per lavorare sulla relazione con i Suoi genitori: come Le ha detto il dott. Mori è distorta la Sua idea in merito; perchè non aspettarsi anche appoggio da loro nei momenti critici?
Forse Lei ha anche alimentato tutto ciò: proviamo a comportarci da figli e non da accuditori nei riguardi dei genitori...

Ne approfitti anche per modificare la visione che vuole avere di se stessa, come di una donna inossidabile e che vale in base a ciò che fa: si occupi invece di chi è, con i Suoi pregi e i Suoi difetti e si voglia bene.

Infine, può cogliere l'occasione anche per capire cosa non ha funzionato nelle relazioni amicali e sentimentali e modificare le dinamiche: è qui che è emerso il Suo desiderio di controllare un po' tutto. E secondo me qui farebbe bene a chiedere aiuto ad uno psicologo di persona per capire come fare a occuparsi maggiormente di se stessa, senza essere controllante e senza mettersi nei guai.

Magari ci faccia sapere com'è andata con i Suoi genitori...
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dopo
Utente
Utente
Ho parlato con i miei genitori e mia sorella più grande. Ho però detto solo parte della verità. Credono che debba finire solo la tesi. Non so se è il caso di dire anche degli esami, comunque sono pochi e in parte preparati. Parlare con i miei è stato molto utile. Ho chiesto tempo e che nessuno mi facesse domande. Mia sorella invece è stata molto aggressiva e mi ha attaccato fortemente.
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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
ben fatto. Anche una bugia a metà le ha permesso di tirare un "sospiro". Rimangono comunque i problemi. Non tanto relativi alla laurea ma soprattutto al processo che la ha portata a questo punto. Come ha sottolineato la dr.ssa Pileci, utilizzi questa situazione come un'occasione per imparare a prendersi cura di lei. Non è possibile vivere senza errori, l'importante è ciò che ne facciamo. Apprendere dall'esperienza per cambiare noi stessi, le uniche persone che possiamo cambiare davvero, è forse una delle più grandi opportunità che ci è concessa.
Si faccia coraggio.

Restiamo in ascolto
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>Mia sorella invece è stata molto aggressiva e mi ha attaccato fortemente.<<
questo atteggiamento "genitoriale" di sua sorella su quali argomentazioni si regge?
Voglio dire, con quali argomenti è stata aggressiva con lei?
Pensa che possa essere il riflesso di ciò che direbbero i suoi genitori?



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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Perchè questa sorella maggiore assume un duro ruolo genitoriale ? impazienza, gelosia. invidia,.. ci sono molte cose su cui riflettere , cercando intanto aiuto come consigliato da tutti noi..e intanto cambiando atteggiamento verso lo studio, verso i compagni maschi , che spesso sono solidali e amici e le ragzze anche le aiutano..
Coraggio..