Lasciare una persona con cui si ha una storia, per una che si conosce malapena?

Buonasera a tutti, vi pongo il mio quesito che da qualche giorno mi toglie ore di sonno e mi altera l'umore..
Sono fidanzato da 9 mesi con una ragazza (ho 23 anni), ragazza molto carina, si prende cura di me, mi vuole tanto bene, andiamo d'accordo, condividiamo spesso le nostre serate e stiamo del tempo assieme, l'intimità va a gonfie vele, funziona tutto oserei dire, l'unico difetto, è che a livello di cultura, non avendo studiato molto e non essendosi mai impegnata non è culturalmente un genio e fatico qualche volta a confrontarmi perchè non mi segue..ma sono piccolezze..
Il problema nasce da 1 mesetto circa, sono all'ultimi mesi prima della laurea ho conosciuto una ragazza nella città dove vado all'uni.
Questa ragazza mi attrae sia fisicamente, sia verbalmente, ci parlo davvero bene, si scherza e fin ora non siamo mai andati oltre, non siamo mai usciti da soli, e solo ieri abbiamo avuto modo di parlare per un oretta da soli.
Qualche giorno fa parlando ci siamo detti chiaramente che ci piacevamo a vicenda, le ho fatto notare che ho una storia e lei non ha avuto nulla da ridire, se non che se fossi realmente innamorato non guarderei le altre ragazze.

Io non so per quale motivo, effettivamente guardo spesso le altre ragazze, ma non vado al di là del pensiero fisico che abbiamo solitamente noi maschi..
ora entra in ballo lei, non so come fare, mi piace, ho provato a non pensarla più di tanto, ma la vedo 4 giorni a settimana, ci sediamo, parliamo, ridiamo e finisce lì..ma mi permane quella voglia di darle un bacio, allo stesso tempo non voglio tradire la mia ragazze ed effetivamente non ne avrei motivo, mi trovo davvero bene e non saprei neanche a cosa appendermi..
è un pensiero forse irrazionale, ma non so darle una spiegazione, è come se paradossalmente nella mia testa volessi una storia con entrambe, conscio del fatto che non sarebbe un comportamento maturo.

Mi chiedo, cos'è l'amore? perchè le farfalle allo stomaco svaniscono? all'inizio quando conosco una persona sono spesso al settimo cielo, per poi ritrovarmi a continuare la storia volendo un gran bene all'altra persona, ma non saprei dire se è amore, se ci fosse un test, lo farei!!!
Dopo la laurea io dovrei partire all'estero con la mia ragazza,conosce i miei genitori,io i suoi, non voglio distruggere tutto, allo stesso tempo, ho l'età per fare esperienza e non legarmi troppo, o forse no?
è un masso enorme sullo stomaco, tanti punti di domanda a cui non so dare una risposta..
e se poi mi lascio e l'altra persona non è come mi aspettavo? e ho distrutto un possibile futuro altrove con la mi attuale ragazza?
se invece continuo così e avrò tanti rimpianti?
sono capace di amare, o è semplice euforia iniziale la mia?
quando ho davanti la mia ragazza stiamo bene, non c'è nulla di cui lamentarsi, eppure quest'altra persona è piombata dal cielo come un meteorite..avrei preferito non conoscerla per niente, ma ormai..
come posso trovare la pace dei sensi, se così vogliamo chiamarla?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Non credo sia importante dare un nome a quest' attrazione e sentimento.
La cultura, lo scambio emozionale, culturale, di idee e pensieri è centrale per un legame, per la sua costruzione e soprattutto per la sua ' manutenzione'

La fusicità alla lunga non basta, così come le cure e le gentilezze.....la mente è il più potente collante che ci sia.
Per un buon rapporto di coppia necessitano le tre C.
Corpo, cuore e cervello.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
mi accodo a quanto scrive la mia collega, dr.ssa Randone.
Una relazione di coppia è fatta di tanti pezzi in cui il coinvolgimento mentale, la condivisione di idee, gioca un ruolo importante, centrale.
Purtroppo ogni scelta, oltre che un'opportunità, è una perdita.
E poi chi le dice che il futuro con la sua attuale compagna è "sicuro"?
Magari è quello che pensa anche lei in questo momento....

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

[#3]
dopo
Utente
Utente
Intanto vi ringrazio per le vostre celeri risposte..

cerco di riassumere..
io ad aprile mi laureo e vorrei partire all'estero, questa ragazza che ho incontrato ha davanti a sé, altri 3 anni nella mi attuale università, senza contare che non vivendo in quella città sono in ogni caso a 1 ora di distanza, certo non è tanto, ma neppure poco..
Come posso lasciare una persona con cui sto bene? con che motivazione? certo potrei raccontarle tutto, ma sarebbe una coltellata al cuore, già ha avuto una vita ricca di problemi, famiglia, amici, istruzione, ora vive da sola e l'unica persona con cui sta sono io..come si ridurrebbe??

in realtà non vorrei lasciarla,le voglio bene, ci sto da dio, ma neppure dover rinunciare a conoscere quell'altra persona, sono confuso, mi trovo a dover rivestire il ruolo del cattivo, quando se avessi potuto scegliere avrei preferito non conoscere l'altra ragazza..
il mio, potrebbe sembrare un tentativo di tenere i piedi in entrambi i campi, ma così non è, vorrei fare una scelta, sicuro che sia quella che realmente vorrei dentro di me, senza rimpianti, senza dover ferire e far cadere in altre depressioni le persone che ci sono già state e duramente si sono rialzate..

il Dr. Francesco Mori mi chiede, chi le dice che il futuro con la sua attuale ragazza sia sicuro?

La certezza non la posso avere, ma per ora non abbiamo mai avuto problemi tra noi, abbiamo il medesimo sogno di partire, lei per tante cose ha solo me, e forse anche per questo mi vuole un bene che sfiora la pazzia, io le voglio bene, sto bene quando sto con lei, tutto perfetto, poi vedo l'altra e ricasco nei miei mille dubbi e pensieri.
In ogni caso,mi riesce più facile pensare a qualcosa di sicuro con la mia ragazza attuale, che conosco, piuttosto che l'altra con cui non sono mai stato e sarebbe come: "lasciare la strada vecchia per la nuova.."


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Dr. Michele Spalletti Psicologo, Psicoterapeuta 209 6 1
G.le utente, da quanto dice si nota come sia molto combattuto ed abbia delle "obiezioni di coscienza".
Dalle sue parole, mi permetta, emerge quasi una posizione "paterna" nei confronti della sua attuale partner, che fa pensare più ad un investimento affettivo che sentimentale (o passionale), senza con ciò voler avvilire l'immensa qualità dell'amore che prova e che, giustamente, difende.

Capita spesso nella psicologia maschile di scindere la donna in due versioni da ricomporre con due referenze reali distinte: la "madre", che coccola, nutre e dispensa amore e la "puttana" (scusi il termine ma è proprio così che a volte accade), per dire più semplicemente la figura femminile che attrae fisicamente, che nel guardarla o nello starci insieme riesce ad accendere o a soddisfare la pulsione sessuele, l'eros e a stimolare la mente.

Spesso accade che l'amore intenso e passionale o, per meglio dire, l'innamoramento, quello che ubriaca, duri non più di 6-9 mesi (non è una regola, ma di solito, se non ci si impegna a riaccenderlo, va più o meno così).

Giocoforza, almeno in via puramente deduttiva, che superato tale breve periodo, in cui non si hanno occhi che per il proprio o la propria partner (che in sé può riassumere tutto), può accadere di sentirsi o essere interessati ad altri o altre. Credo che ciò, a dispetto dell'etica, sia una cosa naturale (più che normale).

Per ritornare alla sua annosa questione, credo che ciò che esperisce sia la logica conseguenza di certe contingenze che lei stesso ha sottolineato e che la pongono nella difficile alternativa del “lei o l’altra”.

Personalmente credo che tale dubbio assilli gran parte degli uomini quando, già stando con una donna, vengono “importunati” o si “interessano” a qualcun’altra che attrae la propria attenzione per qualche preciso motivo e, guarda caso, spesso nell’aspettativa che possa colmare ciò che la prima non ha, non ha più, non da, non sa più dare, ecc…

Prima o poi, credo che chiunque possa potenzialmente cadere in un simile “tranello”, nel quale averne o confrontarsi con 2 è meglio di 1, per la logica compensatoria che ho cercato di spiegarle, relativamente alla scissione tra affetto (donna madre o figlia) e passioni (donna “puttana”), che può verificarsi soprattutto quando queste, o qualcos’altro, iniziano a scemare con la propria partner.

Tutto ciò per rassicurarla ma anche per dirle che alla fine ciò che vince e resiste è il perché e il modo in cui ci si “attacca” a determinate figure amate e come queste rispondono al nostro desiderio, non solo quello sessuale ovviamente.

La passione, per quanto resistente, è comunque un anelito perlopiù fugace e volubile, mentre ciò che conta è il come si fa coppia, cosa si desidera veramente dall’altro e come questi vi risponde, sul piano del “saperci fare” rispetto a ciò che si vuole.

Dr. Michele Spalletti, psicologo - psicoterapeuta

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo,

mi pare del tutto fisiologico, davanti ad una scelta di questo tipo, sentirsi confusi. Qui però entrano in gioco diversi fattori sui quali, proprio per i limiti del mezzo, possiamo fare solo delle ipotesi.

Mi pare di capire infatti che da una parte tu abbia un profondo senso di colpa che ti sta legando alla tua attuale ragazza e sembra che stia chiedendo "ma se la lascio, quale pretesto potrei usare per non farla soffrire troppo?"
Da una parte è carina questa preoccupazione, dall'altra cela una sorta di onnipotenza: si sa che nelle questioni amorose talvolta si soffre e altre volte si fa soffrire l'altro. E' la vita.
Ma mi pare di capire anche che forse tu sei il tipo che vuole andare sul sicuro e che ama programmare le cose... forse è per questo che ti piazza ciò che ti sta succedendo?
Che c'è di male nell'essere attratto da un'altra ragazza? Capita.
Il non volere sbagliare (quindi non voler avere rimpianti, ecc..) in realtà esprime un po' d'ansia. Nella vita ci si può concedere anche il lusso di sbagliare, non solo nelle questioni d'amore. In fondo tu sei veramente molto giovane e non credere che non farai mai degli errori o che non ti sentirai più così confuso.

Tu domandi che cos'è l'amore, perchè l'innamoramento poi finisce, ecc... anche questo a me fa pensare ad una tua tendenza al controllo. Non è più semplice vivere la propria vita senza porsi domande che non fanno altro che alimentare il problema?

Tieni presente che se scegli, per paura di rischiare, di restare con la tua ragazza, potresti non conoscere neppure mai l'amore, che -come la vita stessa- prevede dei rischi.
Tuttavia c'è chi non è pronto a correrli e preferisce stare così perchè sta bene così.
E c'è anche chi non è mai soddisfatto ed è costantemente alla ricerca di qualcosa.
Quindi non c'è una ricetta giusta...

L'innamoramento finisce, ed è giusto che sia così, perchè lascia lo spazio all'amore che prevede un impegno diverso, nonostante si vedano i limiti e i difetti della persona amata, cosa che l'innamoramento non permette di vedere.

E' anche probabile, infine, che tu sia poco capace di leggere tutto ciò e quindi confondi l'innamoramento come qualcosa di più "prezioso" dell'amore. In realtà, se una persona ha costantemente bisogno di brio nella propria vita, è possibile che sia portato fuori strada dalle sensazioni eccitanti dell'innamoramento e che si senta come "annoiato" dalla stabilità, prevedibilità e disponbilità dell'amore.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#6]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille Dr. Michele Spalletti e Dr. Angela Pileci

In risposta a quanto detto dalla dottoressa Angela Pileci:
[u]"Ma mi pare di capire anche che forse tu sei il tipo che vuole andare sul sicuro e che ama programmare le cose... forse è per questo che ti piazza ciò che ti sta succedendo?
Che c'è di male nell'essere attratto da un'altra ragazza? Capita.
Il non volere sbagliare (quindi non voler avere rimpianti, ecc..) in realtà esprime un po' d'ansia. Nella vita ci si può concedere anche il lusso di sbagliare, non solo nelle questioni d'amore."[/u]

"[u]E' anche probabile, infine, che tu sia poco capace di leggere tutto ciò e quindi confondi l'innamoramento come qualcosa di più "prezioso" dell'amore. In realtà, se una persona ha costantemente bisogno di brio nella propria vita, è possibile che sia portato fuori strada dalle sensazioni eccitanti dell'innamoramento e che si senta come "annoiato" dalla stabilità, prevedibilità e disponbilità dell'amore.[/u]

ed è così infatti che vivo, con il continuo bisogno di stimoli e brio...
amo programmare e cercare di evitare gli imprevisti, specie se c'è in ballo con una persona in particolare, alcuni dei miei progetti in futuro..
continuo ad essere confuso, quando ho davanti una delle due in quel momento sto bene con quella persona, poi quando mi ritrovo da solo a pensarci non so decidermi..ma prima o poi lo dovrò fare..

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
E' ragionevole pensare che ti occorra del tempo per fare chiarezza e capire meglio che cosa desideri.

Saluti,