Asessualità da 7 anni

Gentili medici vi scrivo per poter avere un parere da parte vostra sulla mia vita sentimentale/sessuale.Sono una donna di 39 anni indipendente,per alcuni aspetti della vita(lavoro)soddisfatta in grado di raggiungere i suoi obiettivi, con buona autostima non ho mai messo in dubbio le mie capacità.In altri campi invece mi considero ancora distante da quello che vorrei essere.Da piccola ero molto timida,nella mia famiglia le regole erano rigide,mio padre severo,geloso, possessivo.Il carattere timido e la paura di mio padre mi ha portato ad adattarmi alle regole della casa senza mai ribellarmi apertamente,a differenza di cio che ha fatto mia sorella che aveva avuto fin dai 14 anni scontri violenti cn mio padre.La cosa strana era che vista da fuori ero tranquilla,accomodante,timida,riservata,docile,non mi lamentavo,silenziosa,non avevo mai un fidanzato,mentre dentro mi sentivo piena di desideri e sentimenti,vivace,simptica,brillante,acuta e avrei voluto avere mille storie ed essere una'mangiauomini'.A modo mio ero anche 'ribelle',ma facevo tutto di nascosto, quando andavo in vacanza da mie cugine lontana dai miei: fumavo gli spinelli, tatuaggi, flirtavo con più i ragazzi e ne baciavo tre in un mese. Non ho mai compreso questo mio comportamento e mi chiedevo:chi sono delle due?Quella timida ragazza e silenziosa che non crea mai problemi o quella che d'estate si diverte e fa cosa trasgressive?
Fino ai 23 anni sono stata concentrata nello studio e quindi le mie ralazioni sentimentali(parlo solo di baci)son state sempre brevi ed estive sebbene sognassi il grande amore da sempre.A 23 anni in vacanza mi sono innamorata di un ragazzo che aveva dei disturbi psichiatrici,ho provato una tale forte attrazione ed emozione per questa persona che non avevo mai provato e mi sono detta che forse era arrivato il momento di avere una vera storia d'amore.Con lui a 25 anni ebbi la mia prima volta.La mia inesperienza e incapacità di gestire questa situzione obiettivamente difficie ha portato ad un inevitabile fallimento.Questa storia mi ha tenuta legata mentalmente per ben 3 anni,sebbene con la persona ci sia stato solo un rapporto sessuale e qualche altro incontro, molte lettere e telefonate,visto che era una storia a distanza.A 28 anni ho avuto il mio primo vero ragazzo, la storia durò 3 anni e finì per incompatibilità,dopo un anno ebbi un avventura di una notte a 32 anni con una persona appena conosciuta.Per me era un colpo di fulmine,per lui invece no.Cercai di'conquistarlo',ma lui alla fine sparì.Da quel momento non ho piu avuto rapporti completi con nessuno e sono passati gia 7 anni e mi chiedo:sono normale?In questi 7 anni sono uscita con 3 uomini,con i quali c'è stata intimità ma non completa,viste le precedenti esperienze non me la sono sentita di lasciarmi andare completamente prima dì di conoscere bene la persona,però per ciascuno ho 'sprecato' 2 anni.Mi chiedo:perchè ci metto 2 anni della mia vita a capire che sono uomini sbagliati e nel frattempo mi lego? Sono io troppo sensibile e ingenua?7 anni senza fare l'amore sono molti e non mi sembra normale non avere una vita sessuale e soprattutto m manca avere qualcuno.Capisco di avere avuto esperienze negative che probabilmente mi hanno segnato e ora sono diffidente e ho paura, ma quello che mi dico è:tutti hanno avuto brutte esperienze, non è un buon motivo per non provare ancora...e allora?Cosa devo fare secondo voi e cosa sbaglio?Vi ringrazio se vorrete darmi un consulto anche se limitato in quanto online.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> mi dico è:tutti hanno avuto brutte esperienze, non è un buon motivo per non provare ancora
>>>

Sì, ma non tutti hanno le stesse sensibilità e resilienza.

Ciò che produce la situazione patologica, spesso, è l'incontro fra predisposizione iniziale ed evento ambientale. Se lei aveva di suo una certa sensibilità nel lasciarsi segnare da esperienze come quelle per cui è passata, può essere stato questo uno dei motivi.

>>> perchè ci metto 2 anni della mia vita a capire che sono uomini sbagliati e nel frattempo mi lego?
>>>

Perché probabilmente è un po' rigida, relazionalmente parlando. Non ha ancora imparato a far tornare i conti fra valutazione di chi le sta di fronte e benefici che può ricevere lei dalla relazione. Forse è troppo bisognosa e quindi si adatta a iniziare relazioni con persone sub-ottimali, per dirla in modo un po' grezzo.

Come diceva il filosofo, una cosa non ci piace, se non ce ne sentiamo all'altezza...

Ha mai pensato di rivolgersi a un terapeuta prima d'ora?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie della celere risposta Dr Santonocito. Mi dice che non tutti hanno le stesse sensibilità e resilienza. Mi chiedo se esiste un modo per diminuire la propria sensibilità o aumentare la resilienza, oppure devo accettare me stessa per quella che sono con la mia sensibilità e fare i piccoli passi che riesco a fare.Fare ancora esperienza, lasciarsi andare, buttarsi di piu anche se non si è convinte, farsi anche male può servire o peggiora le cose?
Mi dice che probabilmente potrei essere rigida in senso relazionale perchè non ho ancora imparato a far tornare i conti fra valutazione di chi le sta di fronte e benefici che può ricevere lei dalla relazione.?Intende dire che nella valutazione degli altri dovrei pensare più a me stessa e a quanto la relazione con queste persone possono darmi benefici, piu che farmi abbindolare dalla superficie? Ho pensato di andare da un terapeuta, allo stesso tempo temo che sia un lavoro molto lungo e dispendioso e inoltre non saprei a quale indirizzo terapeutico rivolgermi. La ringrazo se vorrà rispondermi.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Sembra più un aproblematica relazionale, che sessuale.
L' asessualità non è una condizione clinica, il calo del desiderio sessuale invece si.

Il passato, affettivo, relazionale, disfunzionale.....deve essere analizzato ed adeguatamente elaborato, al fine di trasformare la crisi in risorsa, le allego delle letture sul calo del desiderio sessuale, dietro il quale si celano tantissime sfaccettature dell' esistenza e della vita sessuale/relazionale.



https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1240-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-prima.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentile dottoressa Randone, la ringrazio per le letture molto interessanti. non so se si tratti di asessualità o calo del desiderio, so solo che negli ultmi sette anni mi sono ritrovata in relazioni nelle quali non mi sono sentita di lasciarmi andare completamente perchè non mi fidavo delle persone in questione e che poi di fatto si sono dimostrate inaffidabili, in quanto sono sparite. Fisicamente avevo desiderio, ma mi sono frenata, perchè volevo aspettare un po e prima che accadesse qualcosa la relazione si è rotta. Parlo di asessualità nel senso che sono 7 anni che non ho rapporti sessuali completi e non mi sembra normale. Forse sono io troppo rigida e dovrei semplicemente buttarmi, che ne pensa? grazie delle rsiposte
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Buttarsi?
Non si tratta di ginnastica....
Se ha delle remore, resistenze, nuclei di diffidenza, che rallentano o bloccano la vita intima, devono essere ascoltati ed analizzati....non glissati.

Bisogna poi chiedersi se lei, inconsciamente, sceglie partners non affidabili, per proteggere le sue inibizioni o difficoltà sessuali.....
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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie della risposta.Le mie remore esistevano perche ritenevo inaffidabili le persone. Quando ero fidanzata, quindi il rapporto era stabile e mi sentivo accolta e amata e mi fidavo di lui, sapevo che non mi avrebbe lasciata, alllora non ho avuto mai problemi sessuali, nè inibizioni e provavo piacere.. forse ho solo bisogno di sentirmi in una relazione sicura e stabile.
Ma come è possibile che in 7 anni ho trovato solo questo tipo di persone?E' normale?
Come dice lei è possibile che inconsciamente scelgo partners non affidabili, ma perché?Forse ho paura perchè la relazione con il mio ex ragazzo anche se sessualmente andava bene, dopo 3 anni è finita e ho sofferto molto. Forse in questi 7anni non mi sono sentita pronta per rimettermi veramente in gioco..?Possono volerci cosi tanti anni per riprendersi dalle delusioni?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Sì, esistono modi per migliorare adattamento, sensibilità e resilienza.

Continuare a testa bassa e fare esperienza può avere un senso, a meno che tale atteggiamento non sia esso stesso parte del problema.

Se lei in altre aree della vita (ad es. lavorativa) è riuscita a raggiungere un certo equilibrio, delle risorse evidentemente le deve avere, ma non è detto che debbano/possano essere usate allo stesso modo altrove. Ad esempio, uno dei comuni problemi delle persone relazionalmente rigide è proprio il continuo provare, provare e riprovare, sulla premessa (fallace) che più provo, più aumenterò le probabilità di riuscita. Io posso provare all'infinito a ottenere un certo risultato, ma... se non dispongo della capacità di riconoscerlo quando lo raggiungo, continuerò a girare a vuoto.

>>> Intende dire che nella valutazione degli altri dovrei pensare più a me stessa e a quanto la relazione con queste persone possono darmi benefici, piu che farmi abbindolare dalla superficie?
>>>

Esattamente.

Quello che l'intervento psicoterapeutico debba per forza essere lungo e dispendioso è un mito duro a morire. Esistono approcci alla psicoterapia che pongono l'efficienza in primo piano, oltre all'efficacia, e che possono ottenere risultati importanti in un numero limitato di sedute.

Legga qui per informarsi:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie dr Santonocito della risposta. quando dice
<<<<Se lei in altre aree della vita (ad es. lavorativa) è riuscita a raggiungere un certo equilibrio, delle risorse evidentemente le deve avere, ma non è detto che debbano/possano essere usate allo stesso modo altrove. Ad esempio, uno dei comuni problemi delle persone relazionalmente rigide è proprio il continuo provare, provare e riprovare, sulla premessa (fallace) che più provo, più aumenterò le probabilità di riuscita. Io posso provare all'infinito a ottenere un certo risultato, ma... se non dispongo della capacità di riconoscerlo quando lo raggiungo, continuerò a girare a vuoto<<<.
In pratica intende dire che nella sfera lavorativa posso essere in gamba, ma nella sfera relazionale tutto si muove su altri canali, quelli emotivi e in questo campo non valgono le stesse regole e strumenti che mi hanno portato all'equilibrio lavorativo.E non necessariamente provare e riprovare potrebbe servirmi perchè le esperienze che ho fatto dovrebbero essermi già sufficienti per capire che tipo di relazioni voglio e mi fanno stare bene. Quindi a questo punto dovrei orientarmi nella giusta direzione ed essere piu egoista e pensare piu a me stessa e a quello che mi fa stare bene..?

Solo un percorso di psicoterapia mi puo aiutare a migliorare adattamento, sensibilità e resilienza? Grazie delle schede informative
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> non necessariamente provare e riprovare potrebbe servirmi perchè le esperienze che ho fatto dovrebbero essermi già sufficienti per capire che tipo di relazioni voglio e mi fanno stare bene.
>>>

No, ho detto una cosa diversa.

È possibile che le esperienze che ha fatto NON le siano state sufficienti a capire che tipo di relazioni siano adatte a lei, perché non sono state quelle adatte.

In altre parole occorre fare esperienze sì, ma di tipo DIVERSO.

Altrimenti continuando a fare ciò che ha sempre fatto otterrà ciò che ha sempre ottenuto.

>>> Quindi a questo punto dovrei orientarmi nella giusta direzione ed essere piu egoista e pensare piu a me stessa e a quello che mi fa stare bene..?
>>>

Esatto.

Tenendo a mente che la parola "egoismo" soffre in genere di connotazioni negative, ma in realtà esiste anche l'egoismo sano. Quello da cui alcune persone sono così distanti, che l'ultimo dei rischi che corrono è prenderci gusto.

>>> Solo un percorso di psicoterapia mi puo aiutare a migliorare adattamento, sensibilità e resilienza?
>>>

Questo deve deciderlo soprattutto lei. Se però a 39 anni non è ancora riuscita a trovare un equilibrio relazionale, è evidente che provare e riprovare da sola non ha prodotto effetti soddisfacenti... sta a lei trarne le conclusioni.

Legga anche questo, lo troverà forse sgradevole ma servirà a spiegarle cosa intendo:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2109-ansia-depressione-problemi-sessuali-relazionali-c-posso-farcela-da-solo.html
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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Dr Santonocito la ringrazio per la sua schiettezza, Per quanto riguarda la scheda che mi ha proposto, non la ritengo sgradevole, anzi in alcuni punti la ritengo molto realistica. Se mi rivolgo a voi psicologi qui è perchè credo che da sola non riesco a vedere bene il problema e ad affrontarlo ed esistono certamente in me delle resistenza dovute soprattutto alla mancanza di coraggio di affrontare un percorso di persona per le motivazioni 4,5,6.
la ringrazio in ogni caso per le sue risposte, mi hanno fatto riflettere e spero mi diano il coraggio necessario. Come dice lei a 39 anni se non ce l'ho fatta da sola è tempo di trovare altre strade.Grazie ancora
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Come le accennavo, esistono anche forme di terapia breve. Un ciclo di terapia in TBS, ad esempio, dura in media una decina di sedute.

Riguardo alla vergogna di andare dallo psicologo, di solito succede che quando non se ne può davvero più si riesce a superare anche quella.

Come ha detto qualcuno, la gente va dallo psicologo solo dopo essere stata a Lourdes.

Comunque legga anche questo:

http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=383

Lieto di esserle stato d'aiuto.