Ricerca della mia identità

Salve,sono un ragazzo di 20 anni,non soffro di problemi psicologici specifici,ma ho un gran "chiasso" dentro di me ormai da troppo tempo, dalla mia prima adolescenza. Un "chiasso" che mi ha portato ad assumere facce diverse in ogni situazione che mi si presentava. Non sono mai riuscito ad essere me stesso perchè non so chi davvero sono. So di essere una persona la cui sofferenza l'ha portata, in certi versi, a maturare prima dei cotanei, a stare fuori da molte situazioni, a non vivere le dovute esperienze di un'età che ahimè non torna più.Alla fonte di tutto sussite un problema che per molti non lo è ma, per i valori a cui sento di aspirare, per me lo è. Provo attrazione fisica verso le persone del mio stesso sesso e ciò ha condizionato una mia intera adolescenza.Non ho mai avuto rapporti fisici,anche se ho avuto una breve storia con una ragazza, ma non mi sono mai spinto oltre perchè il timore di fare figuracce era più forte del desiderio.Questa mia condizione la faccio risalire all'età di 11 anni, quando ad un amico di classe venne in mente di masturbarsi davanti a me, neanche sapevo cosa volesse dire, cosi' la sera stessa feci la stessa cosa pensando a lui.Da lui le mie fantasie si spostarono su altri soggetti dello stesso sesso e presto cominciai a prendere coscienza del fatto che le mie voglie erano alimentate da idee omosessuali. Prima degli 11 anni ero un bambino pigro e sovrappeso e mentre magari mio fratello giocava a calcio coi miei cugini io preferivo starmene davanti la tv.Non ho mai amato il calcio perchè pensavo di non poter reggere la competizione, vedevo gli altri sempre più forti di me, ricordo che quando mia madre mi iscrisse a calcetto andarci per me era un trauma perchè io ero una frana e gli altri se la cavavano benissimo.Questa ed altre esperienze mi hanno portato a credere che fossi "inferiore" agli altri fin quando non sono entrato in una seconda fase della mia adolescenza,voler cambiare,superare quella mia condizione di inadeguatezza,ma ottenendo sempre scarsi risultati, accrescendo solo una profonda riflessione sulla vita.Oggi mi ritrovo ad essere un ragazzo che crede fortemente nei valori della vita, non mi sento omosessuale,ma le mie voglie direbbero il contrario, credo nella famiglia e nell'amicizia, mentre l'amore, quello fra due persone, non so cosa voglia dire perchè in realtà non l'ho mai provato,ho provato solo un gran bene.Nei ragazzi vedo le sicurezze che io non ho,l'uomo che io avrei voluto essere,la determinazione che so di avere ma chè è sopita dalla fragilità dovuta ai miei pensieri.Ormai giro a vuoto senza concludere niente.Frequento l'università, ma la "frustrazione" non mi permette la concetrazione e rendo poco.Non so chi sono,ma quando alle volte sono fuori da questi pensieri sono un ragazzo determinato e capace, viceversa mi assopisco.Vorrei fare molto ma non voglio spingermi oltre per paura.E' possibile che ciò sia dovuto ad un'errata percezione di sè?Grazie per gli eventuali consigli. Cordiali saluti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Detto in altro modo, si potrebbe forse affermare che quello che lei sente è una cosa semplice, non un gran chiasso. Sente in fondo un conflitto fra ciò che gli impulsi le dicono di voler fare, e ciò che invece il senso morale le dice che DOVREBBE sentire.

Tutto il resto del chiasso deriva dal non riuscire a far tornare i conti per via di tale dilemma, dalle rimuginazioni che ne conseguono e dalle ricadute che tutto ciò ha sulla vita pratica.

Si ritrova in tale descrizione?

Ha mai pensato di rivolgersi a uno psicologo?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
lei è molto giovane, ma ha già effettuato una scelta importante per la sua vita quella degli studi universitari. E' stata una scelta che la soddisfa? ponderata e libera? Glielo chiedo perchè essa è ovviamente un importante fattore per essere a proprio agio con se stessi.

Per quanto riguarda invece gli aspetti sentimentali-sessuali dovrebbe probabilmente affrontare con uno psicoterapeuta non solo le problematiche del presente, ma anche probabilmente vissuti dell'infanzia e/o dell'adolescenza in relazione a questi temi.

Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
Breve Strategica-Gestalt-Seduta Singola
Disturbi psicologici e mente-corpo

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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Vi ringrazio anzitutto per essere intervenuti. Si indubbiamente il mio "chiasso" è un conflitto fra "ragione" e "istinto", di questo ne sono pienamente cosciente. Lo definisco cosi' perchè prende il sopravvento su tutto. Evidentemente la mia ragione mette a tecere la parte istintiva di me. Provando a valutare le diverse soluzioni se ammettessi, non agli altri ma a me stesso, di essere omosessuale è come se perdessi una partita con la vita, un adeguamento ad una situazione che mi sta stretta, non sento che lo scopo della mia vita sia quello, mi staccherebbe solo da un gran peso e a vivere più serenamente. Viceversa se ammettessi di essere eterosessuale ciò mi si spianerebbe un'altra strada, non certamente facile, gli ostacoli della vita si presentano a tutti, ma rappresenterebbe per me uno scopo a cui attingere.. Riguardo la scelta dell'università è stata totalmente libera, ho lavorato per pagarmi le tasse e i libri per scelta mia, sono una persona molto autonoma, ma forse lo stesso "sfidare me stesso" ha inciso molto, non la sto vivendo molto bene vorrei fare e mi lagno che poi non faccio molto.. Vorrei aspirare più in alto perchè sento che sono in grado di farlo.. ma è un continuo fermami a pensare, a trovare risposte. Riguardo il fatto di dover rivolgermi ad una persona competente in materia lo sto iniziando a valutare da un pò.. ma ho timore di andare incontro ad un percorso del genere.. Ho tante cose da dire e avrei bisogno di qualcuno che mi ascolti, nessuno si accorge del mio gran dissidio interiore o quasi, ma mai parlerei di me a un conoscente, la cosa triste è che neanche i miei genitori mi conoscono davvero, mi guardano come se fossi ancora un bambino che sta crescendo, forse non andrò mai da uno psicologo, ma ne avrei bisogno e spero di trovare la forza, non saprei neanche a chi rivolgermi a dire il vero.. in merito a quest'ultimo punto sapreste indicarmi uno specialista nelle zone di napoli?? (ovviamente per messaggio provato) magari chissà sarebbe già una cosa.. grazie per l'interessamento, a risentirci.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Può cercare in liste di professionisti liberamente disponibili in rete, come ad es. in questo sito:

https://www.medicitalia.it/specialisti/psicologia/
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Dr. Mauro Bruzzese Psicologo 126 6 11
Caro ragazzo,

In accordo con i colleghi , credo che un percorso con un professionista possa aiutarla ad ascoltarsi profondamente e ritrovare la sua dimensione.

Continuare a reprimere delle pulsioni che sente così forti, violentandosi quasi ,credo non le porti beneficio alcuno se non invece molta tristezza e disgregazione tra realtà e idealizzazione.
In un certo senso è come se lei fosse ad un bivio: da una parte vede il suo io-ideale e la sua vita ideale fatta da "valori tradizionali" radicati e connaturati nella nostra società, e dall'altra invece vedrebbe il caos, qualcosa di indefinito e sconosciuto e quindi spaventante.

Secondo lei chi sono gli omosessuali? Cosa pensa dell'omosessualità? Che idee si è fatto in merito? Cosa la spaventa?

Anche il fatto di non aver mai sperimentato un amore o una relazione fino ad ora credo che faccia parte di questo blocco in cui è incappato ed è necessario che adesso si riappropri di quello che sente realmente dentro di sè. Faccia esperienze, non abbia paura di sbagliare e si sperimenti.

Il fatto che abbia trovato il coraggio di scriverci credo sia già un ottimo inizio per il lavoro che sta compiendo all'interno di se stesso, lavoro che mi auguro proseguirà nel migliore dei modi.

Ci tenga aggiornati se lo desidera,

Cordialmente

Dott. Mauro Bruzzese,
Psicologo clinico presso il Newham University Hospital di Londra, Fondatore e CEO di PsicologON.
www.psicologon.com

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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Buonasera, vi ringrazio ancora per gli interventi. Dr. Bruzzese io penso che nessuno nasca con un orientamento sessuale definito, nè la scienza nè la psicologia sono ancora in grado di sostenere che un orientamento sessuale o un semplice comportamento siano d'origine genetica o dovuti al contesto in cui si vive, agli eventi ecc.. moralità a parte, (tengo a precisare che non sono cristiano praticante, ciò che pensa la chiesa sull' omosessualità e su altri argomenti può tenerselo per sè e per buona parte delle genti che la praticano che hanno una "mentalità" alquanto ristretta) con gran rispetto per tutti gli omosessuali, penso che esserlo sia alquanto illogico, un' evidente forma di devianza naturale, che se vissuta bene tanto di cappello. Penso che in ognuno di noi ci sia una componente maschile ed una femminile, siamo infatti frutto di entrambi i generi, e che le circostanze facciano si che entrambe, all'interno dei nostri processi evolutivi, si equilibrino o, a forza di cose, lascino spazio più ad una componente che all'altra. Per queste ed altre motivazioni non di carattere morale (ammetto che le opinioni a riguardo potrebbero toccarmi, mi dispiacerebbe un sacco per mia madre ad esempio) sto prendendo in considerazione il fatto di rivolgermi ad un professionista per fare luce dentro di me, ma non potrei mai accettare il fatto di perseverare negli atteggiamenti che mi fanno stare male.. per il momento sto limitandomi a cambiare vecchie abitudini per niente propizie, cerco da adesso la giusta motivazione per proseguire un obiettivo, devo dire che quando cerco di riprendere la mia vita in mano dando ascolto al mio essere interiore, e non evitandolo un'ennesima volta, mi sento nuovamente in gioco. Lo so che è facilissimo ricadere nel vecchio giro, ma sento che adesso voglio andare a fondo, ho 20 anni e non posso nascondermi più dentro me stesso. In tutti i casi spero solo di trovarmi in pace con me stesso al più presto.. Grazie davvero per l'ascolto, non mancherà occasione per riscrivervi, sperando soltanto per confronti in situazioni migliori di questa.. Cordiali saluti
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Dr. Mauro Bruzzese Psicologo 126 6 11
Avevo il sospetto che potesse avere una posizione severa e aspra in merito. E credo che il suo malessere almeno in parte abbia origine anche da queste sue convinzioni che non hanno però fondamento scientifico.

Essendo questo sito consultato da moltissimi utenti anche ragazzi come lei, e visti anche i recenti casi di cronaca mi preme intanto sottolineare una cosa molta chiara: l' APA ( American Psychological Association) definisce l'omosessualità una variante normale della sessualità umana e l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la definisce una variante naturale del comportamento umano.
Chiarito questo punto e chiarito quindi che non c'è nessuna devianza naturale e nessuna illogicità come lei dice, credo che l'affrontare un percorso psicologico possa sicuramente portarle beneficio in merito a tutta questa grande confusione. E' giovanissimo, sono sicuro che troverà la sua strada e se vorrà riscriverci noi saremo quì in ascolto.

Cordialmente,