Training autogeno

Salve , premetto che sono una " novella " , nel senso che sto seguendo , da pochissimo tempo ( un mesetto circa ) , per problemi di ansia/angoscia derivanti da cause ancora sconosciute, un percorso di psicoterapia ...accompagnato anche da esercizi di training autogeno ( metodo shultz) ...
Durante l 'esercizio della pesantezza e del calore , essendo io una persona molto chiusa , inibita e con difficoltà di esternare le proprie sensazioni, ho provato molto fastidio , quasi rabbia, a seguito del " contatto", nel senso ampio del termine, con lo psicoterapeuta..Specifico...ll dottore ha leggermente sfiorato le braccia dalle dita della mani alla spalle per favorire dette sensazioni di calore e pesantezza.. Era la prima volta che facevo questo esercizio...Ho comunicato subito questa sensazione al dottore immediatamente con conseguente interruzione dell'esercizio . Lo stesso dottore, inoltre, ha ammesso il suo errore di valutazione, ossia di aver sbagliato a farmi fare quell'esercizio dopo così poco tempo considerando il mio carattere chiuso ed introspettivo. Il dottore che mi sta seguendo è una persona seria, gentile e disponibile e nessuna accusa è sottesa alla domanda.
Ero così felice e speranzosa...ora, dopo questa spiacevole e sproporzionata reazione emotiva che ho avuto, mi sento piu' angosciata del solito e non sono piu' convinta di continuare. Non so perchè. Forse, allora, questa metodica è sbagliata per il mio modo d'essere?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

per quale problema è attualmente in terapia?
Ha parlato col terapeuta direttamente di questi Suoi dubbi sull'opportunità di fare il training autogeno, anche dopo questo piccolo incidente di percorso?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

sarebbe opportuno comprendere se lei è in carico per una psicoterapia o per fare training autogeno. Sono due cose diverse e la sua reazione è del tutto comprensibile.

>>Forse, allora, questa metodica è sbagliata per il mio modo d'essere?<<
se non si trova a suo agio, può continuare solo con la psicoterapia.



Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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dopo
Utente
Utente
Gentilissima Dottoressa,
ho iniziato questo percorso di psicoterapia , dopo un colloquio iniziale generale, da pochissimo tempo ( un mesetto circa per un totale di 4 sedute ) a causa di alcune crisi che io definisco impropriamente di " angoscia " ( direi un misto di ansia e depressione ) che a volte, ultimamente piu' spesso , fanno capolino nella mia testa, inaspettatamente e senza un motivo apparente....con risvolti somatici ( nausea, diarrea) e psichici ( paura totale, angoscia e voglia di morire) non poco importanti.. Crisi che durano, di per sè, pochi attimi ma mi lasciano completamente disperata ( in realtà la prima " crisi" l'ho avuta in età adolescenziale). A 30 anni ho deciso quindi di affrontare la mia " interiorità" per scoprire se c'è qualcosa di profondo che mi causa tutto cio'...Non seguo nè ho mai seguito terapie farmacologiche, anche perchè non prescrittemi....all'occorrenza da alcuni mesi uso xanax...10 gocce al bisogno...Per quanto riguarda il " training autogeno"...in realtà quella inerente l'episodio spiacevole è capitata recentissimamente...Non ancora ho incontrato il dottore .....Come ho scritto nella precedente mail...Sono un po' demotivata ed angosciata e non so perchè...
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>..considerando il mio carattere chiuso ed introspettivo..<<
cosa intende con questa definizione? Probabilmente la sua reazione emotiva dipende da questo.





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dopo
Utente
Utente
Egregio Dottore,
in verità sono in carico esclusivamente per una psicoterapia...quindi per parlare, per sfogarmi, per cercare di capire in primis me stessa ....che è quello che volevo...non per un training autogeno...di cui fino a due settimane fa non conoscevo neanche l'esistenza...pero' il dottore usa questa "metodica"...dopo una mezz'oretta di conversazione, di dialogo o come lo si voglia definire...chiede di "andare sul lettino" per questi esercizi di rilassamento...piu' di questo non so dire..sarà un suo metodo...nulla quaestio...in realtà sul lettino ci sono andata due volte...durante la prima, che mi ha colto totalmente impreparata ma anche curiosita, mi ha fatto fare degli esercizi di respirazione..che sono andati, anche a suo dire, "bene"..durante la seconda, forse sicuramente ero piu' frenata perche' meno "impreparata"...già sulla respirazione...poi quando abbiamo iniziato con l'esercizio della pesantezza e del calore...ho già detto cosa è capitato e la mia reazione..in primis perchè non me lo aspettavo...in secundis...beh...capirà l'imbarazzo e anche un po' di fastidio ...Ripeto,..non è successo alcunchè di grave..anzi...parlo solo ed esclusivamente di me e della mia reazione...Quando mi definisco chiusa ed introspettiva parlo del mio modo di esternare cio' che realmente penso e provo..Dietro la facciata di una donna forte, autonoma, indipendente...si nasconde in realtà una bambina impaurita , fortemente emotiva e bisognosa di affetto , ma che nasconde le sue emozioni e tiene tutto dentro e che cerca sempre di tenere gli altri alla " giusta distanza" .
Cordiali saluti.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>..ma che nasconde le sue emozioni e tiene tutto dentro e che cerca sempre di tenere gli altri alla " giusta distanza"<<
questa "giusta distanza" probabilmente è venuta meno (troppo meno) con il training autogeno, che a questo punto potrebbe semplicemente non essere adatto per lei.

Se lei è andata in primis per fare psicoterapia non comprendo la proposta del training autogeno, che le ripeto non è psicoterapia ed è qualcosa che va comunque concordato con il paziente.





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dopo
Utente
Utente
Egregio Dottore,
in realtà non vi è mai stata una proposta di fare del " training autogeno" poiche' , da quanto ho potuto capire, rappresenta una metodologia " standard " che utilizza il dottore ...Dopo una mezz'oretta di conversazione iniziale invita a sedersi sul lettino...Sicuramente sono degli esercizi che, con il tempo ed una certa esperienza, possono aiutare il paziente a " rilassarsi"...a distendere i nervi...Ma , nel caso specifico, non è quello che serve a me, forse. Io ho bisogno di altro, di parlare e capire chi realmente sono e cio' che realmente voglio, non di rilassarmi...La psicoterapia individuale, proprio in quanto " individuale " ( altrimenti sarebbe definita " comune ", no?) dal basso della mia ignoranza, penso che richieda , al di là della metodologia soggettiva che è propria di ogni dottore, di " adattarsi" anche al paziente..Non siamo tutti uguali. Ed è proprio questo che mi ha lasciata perplessa. E' come se il dottore, anche se, ripeto, estremamente competente e serio, utilizzi lo stesso metodo per tutti...Ma io non sono " tutti" e se ho deciso di iniziare questo percorso non posso avere come conseguenza quella di stare male...Cosa che è capitata l'ultima volta. Pertanto, credo proprio o di" cambiare " dottore...perdonatemi il verbo utilizzato...oppure di dirgli semplicemente di non voler fare training autogeno. RingrandoLa per l' attenzione mostratami, La saluto cordialmente e Le auguro un felice Natale.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>nel caso specifico, non è quello che serve a me, forse. Io ho bisogno di altro, di parlare e capire chi realmente sono e cio' che realmente voglio, non di rilassarmi..<<
condivido quello che scrive. Ne parli con il Collega perché la psicoterapia non c'entra nulla con il training autogeno. Tra le altre cose immagino che questa tecnica prenda molto spazio all'interno della seduta, togliendo tempo al trattamento psicoterapico.

Dipende da lei se continuare o meno, noi non possiamo decidere, possiamo solo fare delle considerazioni in base a quanto l'Utente riporta. Nel suo caso potrebbe essere utile un approccio psicodinamico, quindi più orientato alla creazione di una relazione empatica con il paziente, per poi successivamente comprendere l'origine del suo stato di malessere.

Non tutti gli approcci possono rivelarsi "adatti" a quel determinato tipo di paziente, perché ogni persona ha la propria individualità, la propria unicità.

Buon Natale e Buone Feste anche a lei.





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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
sa a quale orientamento/approccio terapeutico fa riferimento il suo curante? Diagnosi? Obiettivi terapeutici?

Legga questi articoli con informazioni sulla psicoterapia e sui suoi vari orientamenti e comunque esponga con chiarezza allo specialista che la segue le sue perplessità e il suo sentire, come ha fattto in questa sede

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html

Cordialità e auguri

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it