Rapporto con se stessi

Carissimi dottori,ringrazio prima di tutto per l'attenzione e le eventuali risposte.
Sono un ragazzo di 20 anni,e sinceramente non ho particolari problemi nel gestire la mia vita se non quello della noia.Famiglia,amici,salute,studio va tutto bene.Ma da qualche anno sono diventato molto introspettivo.Sono sempre stato timido e introverso ma sono sempre stato bene cosi.Eppure da un po ho dei "complessi interni".Non mi accetto completamente fisicamente e con le ragazze sono un totale disastro.Inoltre non mi sento mai a mio agio,se non con i miei amici piu cari.Ho paura del giudizio degli altri.Avendoci riflettuto credo che la cosa migliore per migliorare sia quella di darsi da fare.Di essere me stesso fregandomene di ciò che pensano gli altri.Di affrontare il disagio e piano piano uscirne fuori.Eppure per una cosa o per un altra sono sempre bloccato.Gli sprazzi di coraggio che ho sono subito contrastati da una paura irrazionale di non piacere,di non sembrare interessante.Quello che cerco è un consiglio pratico sul come aprirmi di piu,sul come non farsi abbattere da qualche ostacolo,sul come cambiare.Perchè penso sia proprio questo il punto.Il problema è per me piu complesso di come l'ho spiegato ma meglio non riuscivo ad esprimermi.Detto in parole povere vorrei osare di piu e farmi meno problemi facendo particolare riferimento alle ragazze con cui mi sento molto a disagio probebilmente per le poche esperienze.Saluti e grazie ancora
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Dr. Francesco Di Gruttola Psicologo 5
Gentile Utente,
il fatto che lei abbia ben consapevolezza del problema è il primo passo. Così come, di conseguenza, cercare di fare qualcosa per tentare di contrastarlo. Tempo, motivazione, e pazienza sono elementi importanti e fanno parte del percorso di cambiamento che vuole intraprendere.
Ha parlato con le persone di cui si fida di questo disagio? A volte è possibile farcela con l'aiuto dei propri cari, altre volte può essere importante anche il supporto di un professionista, ma difficilmente da soli.

Cordiali saluti,

Dr. Francesco Di Gruttola - Psicologo dello sport/Esperto in Neuropsicologia
Ordine Psicologi Toscana (n° 7006)
francesco.digruttola.269@psypec.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
La cosa che colpisce nel suo messaggio e' forse l'ingenuita'. Con tale termine intendo la pretesa di non attraversare quelle caratteristiche esistenziali che fanno parte dell'adolescenza e della prima eta' adulta.
Che scuole ha fatto? E la sua famiglia? Come e' composta? C'e un sufficiente dialogo al suo interno tale da potersi sentire lei in condizione di esprimere queste riflessioni su se sesso?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,non pretendo di non attraversare queste caratteristiche.So che sono complicazioni molto comuni nell'adoscelenza.Quello che mi domando è come mai io non riesca ancora ad uscirne al contrario di molti miei conoscenti o amici.(questo mio stato d'essere perdura da circa 2 anni)Ne ho parlato con la mia famiglia da poco.Mi hanno dato dei consigli e mi hanno rassicurato moltissimo.La mia curiosità era quella di sapere semplicemente se voi esperti avevate qualche consiglio in piu da darmi siccome da solo non sono riuscito a sbloccarmi.Inoltre questo stato di essere mi provoca un forte senso di frustrazione.Per quanto riguarda le scuole sono diplomato ad un liceo classico e frequento l'univeristà
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Secondo la teoria freudiana esiste un "narcisismo primario" nel bambino che durante l'evoluzione viene in parte soddisfatto e in parte contenuto (ad opera delle figure significative)da una dose ottimale di frustrazioni.
E' tramite questo equilibrio che il bambino, e poi l'adolescente acquisisce informazioni sulla sua "importanza" e "gradevolezza" da parte di coloro che costituiscono il suo ambiente di vita.
Tale auto-percezione costituira' una matrice relazionale.
Nel suo caso come sono andate le cose?
Il ruolo e la sensibilita' della famiglia sono centrali in questo sviluppo, insieme alla sensibilita' personale.

Mi permetto inoltre di suggerirle una riflessione: dubbi di questo genere fanno parte del patrimonio emotivo dell'adolescenza. Solo se si presentasse in modo esagerato e invalidante potrebbero indicare l'esigenza di un approfondimento psicologico.
E' utile il colloquio con la famiglia e le consiglio di non interromperlo.
Saluti
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