Mi sento impazzire. ho bisogno di uno psicologo?

Gentili dottori, vi scrivo in questo periodo della mia vita particolarmente confuso in cerca di un suggerimento o consiglio. Sono una ragazza di 19 anni e numerosi dubbi mi confondono e mi inquietano. Sono figlia unica, tendenzialmente ansiosa e sono stata spesso "vittima" di ossessioni dalle quali non riesco facilmente a liberarmi, quali: paura di fare del male alle persone alle quali voglio bene, paura di essere pedofila, paura di volermi suicidare, paura di ammalarmi e la più grande e permanente, paura di essere omosessuale. Il dubbio di essere omosessuale mi perseguita da anni, con fasi più acute e meno acute, ma sempre latente dentro di me. Non sono mai stata con una donna, ho sempre frequentato uomini ma sono mai riuscita a instaurare con loro delle vere e proprie relazioni, in quanto non ho quasi mai avuto quella "spinta" che mi facesse desiderare effettivamente di stare con loro. Questo per me determina ancora più sconforto perchè alle volte mi domando se questo accada per effettiva omosessualità, perchè sono tormentata da questo dubbio, o semplicemente non ho trovato la persona adatta. E' che vedo tanta gente della mia età serenamente impegnata. Nel mio profondo, credo di non essere omosessuale, ma la paura di esserlo mi attanaglia, non avendo nemmeno mai avuto vere e proprie esperienze positive con l'altro sesso che possano tranquillizzarmi. Arrivo a guardare qualsiasi donna, amica, donna dello spettacolo con la paura che, se minimamente ritengo attraente o bella, possano piacermi dal punto di vista sessuale. Ho paura di conoscere nuove ragazze, ho paura che queste possano piacermi e che possa innamorarmi di loro. Insomma, una costante paura che si è accentuata maggiormente dalla mia recente relazione naufragata con un uomo del quale, evidentemente, non ero innamorata dato che l'ho lasciato io, ma che penso continuamente senza capirne il motivo. Sono molto giù ultimamente, mi alzo tardi, mi trascuro, non mi trovo gran che bene con la gente, non riesco a studiare e non ho tanta voglia di uscire. Come posso risolvere? Cosa mi consigliate? Ho davvero bisogno di uno psicologo?
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
si, da quello che scrive ha biosogno di uno psicologo
visto che il disagio che prova le crea non pochi problemi, la invito anche a leggere questo articolo e quelli in esso citati sulla questione
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4051-i-pensieri-ossessivi-possono-diventare-reali.html

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Cara ragazza,

sarebbe utile consultare un Collega di persona e, se la diagnosi dovesse essere confermata, iniziare un trattamento psicoterapico.

Ha mai pensato in passato di rivolgersi ad uno psicologo?







Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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dopo
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Sì, spesso ho pensato di rivolgermi a uno psicologo ma non sono mai andata fino in fondo poichè ho sempre pensato che alla mia giovane età è normale avere dei dubbi, delle perplessità, delle preoccupazioni e che queste si sarebbero risolte con il tempo (come alcune di queste, effettivamente, hanno fatto). Non ho mai voluto creare il "caso" dando troppa importanza alla questione, in quanto, molto spesso mi sembra che più si dà rilevanza e peso a una preoccupazione, più questa diventa enorme e se ne creano perfino altre . Il fatto è che molto spesso cado in circoli viziosi di problemi, domande su me stessa e sul rapporto con gli altri che mi confondono e, per di più, non mi portano a nessuna conclusione. Per di più, i costi sono piuttosto salati e non è facile individuare un bravo psicologo nella propria zona, pur essendocene tanti. Mi sembra di preoccuparmi di così tante cose prima ancora che accadano!
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Cara ragazza,

>>Non ho mai voluto creare il "caso" dando troppa importanza alla questione, in quanto, molto spesso mi sembra che più si dà rilevanza e peso a una preoccupazione, più questa diventa enorme e se ne creano perfino altre.<<
spesso però evitare di affrontare il problema non fa altro che "incistare" una situazione già precaria.

La giovane età non giustifica la sua sintomatologia, ma può essere un suo punto a favore per evitare che la situazioni si complichi ulteriormente.

Se ha difficoltà economiche può rivolgersi al consultorio o ad un Centro di Salute Mentale.