Difficoltà a parlare

Buonasera,
ho problemi a parlare con le altre persone, socializzare, relazionarmi con gli altri, insomma non so come comportarmi e sono quasi sempre zitta, mi sembra sempre di non avere mai alcun pensiero per la testa, totalmente apatica.
Sto andando da una psicologa, per ora ho fatto solo 3-4 sedute, ma la cosa mi sembra molto inutile, soprattutto per il fatto che non riesco ad aprirmi, ci ho provato ma quando sono là tutte le cose a cui ho pensato o non mi vengono in mente o non riesco proprio a farle uscire dalla bocca anche sforzandomi. questo era successo anche con gli scorsi psicologi.
Io vorrei guarire, credo di avere una forma di ansia-apatia-depressione, ma non ci riuscirò mai se devo parlare dei miei problemi a un'altra persona.
Mi chiedevo tre cose:
-se esiste un metodo alternativo per guarire, senza dover raccontare tutta la mia vita a una persona che sembra non capire niente di quello che dico, fraintende (o forse mi mette solo alla prova, ma io lo percepisco come una sorta di "insulto")
-(scusate la stranezza della domanda) se esistono psicologi che lavorano a casa dei propri pazienti perchè penso che se la seduta si svolgesse a casa mia, di sera prima di andare a dormire riuscirei molto di più a parlare, di sera riesco a pensare molto meglio in genere
-ultima domanda, la mia psicologa cerca di farmi ricordare quando è iniziata la mia sofferenza nella difficoltà a relazionarmi con gli altri, ma assolutamente non me la ricordo, a volte penso di essere sempre stata così, e invece lei insiste ogni volta su questo punto apparentemente irrisolvibile: la domanda è, se non me lo ricordo, se non ricordo che avvenimento o che fattore mi ha condotto fino ad essere così, come posso farmelo tornare alla mente?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Tre/ quattro sedute sono ancora pochissime.....dia tempo alla collega di entrare in empatia con lei e di creare il clima emotivo adatto per comunicare.....
Solitamente a casa si lavora soltanto quando il paziente è invalido o ha problematiche altre, che gli impediscono gli spostamenti....è importante che lei si adatti al setting terapeutico, presso lo studio della collega.

Se nel tempo, non si dovesse trovare bene, può semp cambiare professionista

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Ragazza,
poche sedute sono davvero troppo poche per stabilire una buona relazione terapeutica.
Che tipo di percorso le è stato prospettato?
Una psicoterapia o altro?
Se si di quale orientamento?
Ha riferito alla sua curante le sue perplessità?

Se è comunque questo ciò che prova è davvero importante che ne parli alla sua curante, mi sembra di capire che non sia la prima esperienza in cui le capita questo, cerchi di riferirle il suo sentire per riflessioni adeguate, altrimenti rischia di continuare a cambiare specialista senza risolvere nulla.

E' seguita in ambito pubblico o da una professionista privata?
Se vuole aggiungere altro restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie delle risposte e dell'ascolto.
Riguardo la capacità di adattarmi al setting terapeutico e di una futura possibilità di entrare in empatia con la mia psicologa, non credo di esserne in grado: dei miei problemi non ho parlato mai a nessuno e faccio molta fatica anche a dire le cose più superficiali.

Non so quale sia il percorso e purtroppo non so se si tratta di psicoterapia o altro: se le è utile posso dirle come si svolge la mia ora di seduta.
Alla curante ho riferito che "non so come lei possa aiutarmi", non volevo offendere o nient'altro, so che è colpa mia che non le parlo se non conclude niente.
Credo anche che non riuscirò a instaurare un buon rapporto perchè lei esagera tutto quello che lei dico: per esempio, ho pochi amici e non ho mai avuto il fidanzato e lei sottolinea continuamente che è un problema grave; tutte le volte conclude con un "ci vediamo la prossima volta, anche se so che non ne hai nessuna voglia".
Inoltre una volta mi ha detto che si possono aiutare solo i pazienti che vogliono essere aiutati: in tal caso, considerato che con lei non riesco, c'è la possibilità di risolvere il mio problema da sola?


Sono seguita da una professionista privata.
Grazie ancora
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

non credo ci sia la possibilità di uscirne da sola, anche se è vero che tutti noi impariamo dagli altri e quando siamo in mezzo agli altri possiamo mettere in atto dei repertori comportamentali molto diversificati.

Il problema è che tu ti precludi tali opportunità perchè eviti di stare con altre persone. E questo comportamento deve essere modificato.

Io non sono d'accordo per problemi come il tuo ad un trattamento a casa, semplicemente perchè rafforzerebbe il problema, almeno secondo l'ottica cognitivo-comportamentale.

Infatti, se già così fai fatica ad uscire, è chiaro che non uscire neppure per andare dalla terapeuta rafforzerebbe tutti i tuoi timori.

Sinceramente non sono neppure d'accordo con l'intercettare il momento in cui hai cominciato ad avere difficoltà, anche perchè sei molto giovane, forse vale la pena capire dove fai fatica e modificare quei comportamenti, in maniera tale da rendere l'intervento più mirato e veloce.

Inoltre, proprio perchè sei giovane, è verosimile pensare che una problematica del genere possa essere risolta velocemente.

E' chiaro che uno sforzo attivo devi farlo tu, sia nell'essere aperta almeno con la terapeuta sul problema, sia nel metterci impegno nella terapia.

Ad esempio la terapia di tipo cognitivo-comportamentale prevede la prescrizione di precisi compiti da eseguire a casa tra una seduta e l'altra: è chiaro che se il pz. non ci mette impegno, la terapia non potrà avere successo.
Anche la motivazione al cambiamento deve essere molto forte e, se manca, è compito della terapeuta aiutarti su questo.

In ogni caso, se già da subito senti che non ti trovi bene, può essere sensato cambiare terapeuta, soprattutto se è il rapporto di fiducia che è venuto meno.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Può essere molto utile la lettura di questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html

Cordiali saluti,
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dopo
Utente
Utente
Grazie della risposta.
Può essere che non ci sia un motivo per cui ho iniziato ad avere difficoltà con gli altri e che sia per questo che non riesco a rintracciarlo?
Perchè l'unico momento molto negativo che ricordo è la morte di mia zia nel 2011, ma mi sembra che già prima facevo fatica, quindi non può essere quella la causa.

Io posso chiedere esplicitamente ala terapeuta se può non chiedermi più l'origine del mio malessere e quindi puntare più su una terapia per modificare i miei comportamenti? Devo chiederle anche se può aiutarmi a trovare la motivazione al cambiamento?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente
alla sua curante può fare le domande che crede e poi trarre le sue conclusioni, comunque se non si sente in sintonia con lei e con il suo modus operandi può decidere di cambiare.

L'importante, dal mio punto di vista, sarebbe agire in terapia sulle difficoltà che sta vivendo al presente per farvi fronte in modo efficace.

Legga qui
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Concordo con la Collega Rinella.

La psicoterapia serve per risolvere i problemi portati dal paziente.
Non credo che per problematiche del genere abbia senso andare a pescare nel passato un improbabile momento dal quale è partito tutto: se anche tu lo sapessi oggi stesso, che cosa cambierebbe per te e come si modificherebbe la tua vita in relazione al problema?

Probabilmente non servirebbe a nulla...

Ha invece molto senso, una volta che prendi atto del problema a relazionarti e in che misura (cioè concretamente in quali situazioni fai fatica... potresti fare con il terapeuta un elenco di situazioni critiche e riordinarle dalla più semplice e fattibile a quella più difficile per te e poi metterle sistematicamente in atto).

Solo in questo modo potrai cambiare davvero.
Fai presente alla terapeuta le tue esigenze e le tue difficoltà.
Se poi l'atteggiamento del curante fosse rigido a riguardo, devi valutare il tuo benessere ed eventualemente cambiare terapeuta.

Cordiali saluti,
[#9]
dopo
Utente
Utente
Grazie delle risposte.
L'ultima volta che sono andata dalla psicologa ne ho parlato con lei dei miei dubbi eppure niente è cambiato: le ho detto che io non riesco a ricordarmi in che momento è iniziato il mio dolore e lei ha detto che la nostra mente non cancella nulla e che devo sforzarmi perchè se non troviamo quel nodo non possiamo scioglierlo; le ho chiesto se poteva darmi dei consigli e delle dritte per risolvere il mio problema anche a casa e lei mi ha detto che non sa che consigli darmi e che lei non fa i miracoli; le ho detto che preferirei non andarci più e mi ha detto che ormai è d'accordo con mia mamma di finire il mio quadro psicologico e che comunque poi dovrei riiniziare da un altro psicologo e non sarebbe più finita, facendomi prendere comunque l'appuntamento ( e lei aveva detto a mia madre che il quadro psicologico riusciva a farmelo in 3-4 volte massimo e ormai siamo alla 6 o 7 volta che vado da lei.).
Cosa ne pensate?

La prossima volta pensavo di mollare tutto, sbaglio?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

ribadisco che un lavoro psicologico deve apportare benefici e benessere, eliminando i problemi e non aggiungendoli...

Inoltre l'affermazione " la nostra mente non cancella nulla e che devo sforzarmi perchè se non troviamo quel nodo non possiamo scioglierlo" mi pare davvero priva di fondamento. Se è vero che la nostra mente registra tutto, è anche vero che attribuisce maggiore importanza ad alcuni aspetti e non ad altri, come fosse un setaccio.
Ed è giusto così, altrimenti saremmo bombardati, istante per istante, di tantissime informazioni.
Poi, ripeto, non mi pare di fondamentale importanza intercettare alcun nodo, ma partire dalle tue difficoltà soggettive e modificarle, in maniera tale da imparare a relazionarti in modo più funzionale e sereno.

Cordiali saluti,
[#11]
dopo
Utente
Utente
"un lavoro psicologico deve apportare benefici e benessere, eliminando i problemi e non aggiungendoli"
Se è così credo che abbandonerò la terapia per non riprenderla più, perchè ogni volta che esco dalla seduta mi sento innervosita e mi fa sentire una incapace.
Grazie.
Cordiali saluti.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Prova a cercare uno psicologo psicoterapeuta che utilizzi un metodo specifico per queste difficoltà e che possa aiutarti.
D'altra parte, considera che il pz. deve metterci molto impegno nella terapia: è a tuo vantaggio, ma è anche favorevole per la soluzione del problema instaurare una relazione di cooperazione con lo psicoterapeuta.

Saluti,
[#13]
dopo
Utente
Utente
Grazie del consiglio.
Per ora però credo che proverò semplicemente a uscire di più, se non risolvo niente mi rivolgerò come mi ha detto a uno psicologo con un metodo specifico che possa aiutarmi.