Difficoltà ad iniziare una terapia

Buongiorno,scrivo per ricevere un consiglio o anche solo un parere riguardo alla mia situazione.Sono sempre stata,una persona decisamente ansiosa. All'età di 8 anni i miei genitori mi portarono da uno psicologo,a volte avevo difficioltà a dormire,a percepire la stanchezza,vivevo con grande ansia ogni prova che avessi davanti( dai compiti ai saggi di fine anno)avevo difficoltà relazionali con gli altri bambini e le maestre parlavano di iperattività. Alla fine dei vari incontri,consigliarono ai miei genitori di ''farmi stancare di più'',perché secondo loro avevo una grande quantità di energia inespressa che mi procurava tutti quei sintomi. Così ho praticato vari sport e attività ma ogni volta le stesse dinamiche di difficoltà relazionali e gestione dell ansia in relazione alle piccole ''sfide'' o prove,si ripresentavano.I miei genitori mi facevano pesare la cosa sottolineando come fossi sempre io a non farmi andare bene nulla. Questo senso di angoscia e di pesantezza non mi ha più abbandonato. Durante le medie e poi ancora al liceo ho sofferto delle stesse situazioni. Adesso a 21 anni compiuti,con risultati brillanti(e decisamente sudati,non tanto per lo studio,ma per l'ansia connessa,e per i quali non provo nemmeno una grande soddisfazione),mi trovo iscritta al terzo anno di università,nel pieno di una crisi totale. Credo di soffrire da un paio d 'anni di una forma di ossessioni continue a causa delle quali ho dubbi su qualsiasi gesto che compio,ho bisogno di controllare più volte tutto per paura di sbagliare ed ho sviluppato una forma di fobia verso il sesso che mi porta ad evitare rapporti da quasi un anno,scarsa fiducia in me stessa in ogni ambito,paura di non arrivare alla laurea con il voto che vorrei ecc.In tutto questo continuo a chiedermi(per questo il lungo excursus introduttivo) se i miei genitori siano stati capaci di gestire la mia situazione in modo adeguato o se forse invece abbiano sempre sottovalutato il problema dicendomi cose come '' sei tu che ti isoli'' '' sei tu che non vuoi affrontare le cose'' '' devi gestire l ansia come facciamo tutti'' '' devi fare sport ed uscire con qualcuno'',facendomi sentire ancora più inadeguata e incapace. Mi sento anche in colpa se ho questi dubbi perché so che sono ottimi genitori ma è come se mi fosse mancato qualcuno che mi dicesse '' non è sempre colpa tua''
Sono convinta di voler contattare uno psicologo in carne ed ossa e seguire una terapia perché sono consapevole di non poter gestire la situazione da sola,ma allo stesso tempo ho difficoltà a dire ai miei genitori di questa scelta ( se avessi soldi miei andrei senza dire nulla a loro),anche se mi hanno sempre detto che secondo loro sarebbe stata la scelta migliore Insomma,vorrei che almeno per una volta potessi agire senza il giudizio o il commento di qualcun altro..dove trovare il coraggio per prendere la situazione in mano,parlare con loro,con lo psicologo senza invece lasciarmi scivolare addosso tutto come faccio da sempre?grazie
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Mi sembra un'ottima idea quella di farsi aiutare, questa volta veramente.....
L' ansia, solitamente non passa da sola, ma, se non trattata, tende a cronicizzarsi ed a ledere la qualità di vita ..

Si rivolga ad una struttura pubblica troverà colleghi in convenzione

Ha degli hobby, degli amici, un fidanzato?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta immediata.
Proprio come ha scritto ,credo che la mia ansia si sia cronicizzata ed abbia investito la maggior parte delle attività quotidiane, anche quelle che generalmente invece dovrebbero aiutare a rilassarsi e a stare bene...In primis una sana vita sessuale, che ho invece escluso del tutto nonostante io abbia una relazione stabile da più di 8 mesi..le motivazioni di questa ''scelta'', una scelta non è in realtà, sono varie ma la principale è l'ansia che non mi permette di vivere il momento , l'ansia di aver sbagliato qualcosa , che possa accadere qualcosa di irreparabile,più di tutto qualcosa di cui io possa non accorgermi e così io non possa in alcun modo rimediare.Ho avuto quasi degli attacchi di panico nel trovarmi in situazioni di intimità,tanto da scappare letteralmente. Il mio fidanzato,4 anni più giovane di me,cerca di starmi vicino e mi sta aiutando a cercare un aiuto concreto e qualificato sapendo di non poter fare di più.. A volte però immagino di lasciarlo e ovviamente in quei momenti mi sento meglio perché penso di poter restare nelle mie paure e di non doverle affrontare più.. Per lo stesso motivo mi sono allontanata da quasi tutte le amicizie,essendo diventato per me davvero deprimente sia vedere come gli altri riescano ad essere così sereni rispetto a cose che a me fanno invece soffrire tantissimo sia assillarli con i miei pensieri ossessivi e sentirmi rispondere '' se pensi che questi siano problemi,pensa a chi i problemi li ha sul serio''. I miei hobby invece sono attività difficili da condividere ,la lettura ad esempio..ma a causa delle tante ore di studio non ho molto tempo per fare cose che mi piacciono..anche perché ogni volta che ho del tempo libero l ansia peggiora.. scusi se mi sono dilungata..ma credo di aver accumulato una montagna di cose irrisolte e non saprei più da quale punto iniziare..
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Cara Ragazza,
sì dovrebbe proprio farsi aiutare, i suoi disagi si trascinano da troppo tempo, inficiano la sua qualità di vita e interferiscono sulla sua relazione di coppia.

Non è necessario che chieda ai suoi genitori, si può benissimo rivolgere al servizio pubblico, ad esempio presso il Consultorio Familiare Spazio Giovani ASL del suo territorio, non occorre prescrizione medica, ecco il link con i riferimenti
http://www.vitadidonna.it/sanita/consultori/consultori-familiari-di-roma-elenco.html

Non indugi a chiedere un appuntamento e ci faccia sapere se crede

Un caro saluto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
L' ansia compromette anche la vita intima e sessuale e non è mai una buona compagnia.

Visioni il link della Collega, troverà la struttura pubblica a lei più vicina
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dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per l'ascolto,e per il link.
Scriverò appena riuscirò a prendere appuntamento.
:)
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Benissimo, la riascolteremo volentieri.

Saluti
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Utente
Utente
Buonasera,
volevo aggiornarvi sulla situazione.
Oggi sono riuscita a trovare un dialogo con i miei genitori e mi hanno detto che sono disposti a sostenermi per la terapia.
Inizialmente sono riuscita a parlare molto chiaramente ma man mano mi sono resa conto che continuano a sottovalutare il problema , dandomi risposte che continuano a ferirmi. .Facendomi sentire come se io non mi stessi impegnando abbastanza già da sola per risolvere il problema, e considerando come '' cause'' quelli che in realtà sono '' sintomi'' del mio disagio.. In ogni caso,a questo punto ,ho deciso di rivolgermi ad una struttura privata per iniziare gli incontri il prima possibile,
grazie del supporto
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
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dopo
Utente
Utente
Come posso far capire ai miei genitori della gravità della mia situazione?
Nessuno si rende minimamente conto di quanto soffro ogni giorno,e di quanto sia difficile per me convivere con questi pensieri ossessivi. Loro continuano a pensare che si tratti di una piccola crisi adolescienziale..non so come farmi aiutare in famiglia..
come posso bloccare i meccanismi di pensiero ossessivo anche solo per qualche ora se mi trovo in crisi e sono sola? non so come gestire questi giorni prima dell incontro con la psicologa
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