Mia figlia non sopporta il fratellino

buon giorno...... continuo ancora a parlare di mia figlia. Come già avevo fatto presente nel consulto precedente, non riesco a capire il suo comportamento.
Lei ha 15 anni, apro parentesi per dire che da circa un anno si è fidanzata con un ex, la loro storia sembra apparentemente tutto ok.
Da quando ha lasciato le scuole elementari per passare alle medie, il suo comportamento nei confronti del fratello di 4 anni più piccolo è molto cambiato, è come lo odiasse. Inizialmente pensavo che era dovuto al cambio della scuola al suo voler crescere e creare una sua personalità da bambina a ragazza.... ma col tempo le cose non sono cambiate anzi peggiorano. Il fratellino l'adora cerca le sue coccole la vuole accarezzare anche solo i capelli, sul divano le vuole stare vicino ecc, ma lei icontinuazione davanti a queste manifestazioni di affetto risponde male: Vattene.... non mi toccare... stai lontano.... non mi seccare.... ecc. Lui ci rimane molto male e umiliato viene verso di me chiedendomi perchè viene trattato così. Io ogni volta rimango senza parole, per consolarlo gli dico dai lasciala stare è così... ma dentro di me soffro. Ho provato a chiederle spiegazioni ma lei ogni volta si chiude in se e si rifugia nella sua stanza. Cosa posso fare? Vorrei tanto capire perchè da considerare che prima erano molto uniti.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
l'età di sua figlia, quella dell'adolescenza, è una fase complessa, delicata e di crescita nella quale, brevissimamente, anche le relazioni all'interno della famiglia mutano, non è detto che sua figlia odi il fratellino, ma "semplicemente" che sta crescendo e sta rimenaggiando anche i rapporti familiari.

Ma, facendo riferimento al suo consulto precedente, alla delicata situazione familiare e ai rapporti in essere con suo marito, alle preoccupazioni che già ci ha espresso in merito a sua figlia, le chiedo se ha preso in considerazione i suggerimenti che le abbiamo dato in precedenza, cioè di rivolgersi a un terapeuta familiare.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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dopo
Utente
Utente
Sinceramente no...... però un giorno mi sono fatta coraggio e le ho parlato del difficile rapporto col padre... le ho detto che volevo prendermi un periodo di riflessione e stare un pò da sola. Lei come già tutti avevamo immaginato, io compresa, era già consapevole di tutto, inoltre mi ha confermato che il suo isolarsi in camera e dovuto proprio al rapporto freddo che vi è in casa: " vio state ognuno per i fatti vostri... e io cosa dovrei fare? mi stò in camera" . Queste sono state le sue parole.
Alla mia richiesta, quella di allontanare il papà per un pò di tempo, mi rispose che qualsiasi decisione io avessi preso per lei andava bene. Risultato? che ancora ad oggi non trovo il coraggio di parlare con mio marito, dove di tutte queste cose lui non se ne fa un problema...... lui vive in un mondo tutto suo..... per lui la cosa fondamentale e mangiare, dormire, uscire il sabato con gli amici e lavorare.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<che ancora ad oggi non trovo il coraggio di parlare con mio marito>
la comprendo, tuttavia l'atmosfera in casa non mi sembra la migliore per garantire benessere a lei, ai suoi figli e a un loro sviluppo sereno.

Credo che continuare in questa situazione non faccia bene a nessuno, i suoi figli stanno respirando un'aria poco salubre e lei continua a porsi interrogativi ai quali da qui purtroppo non può trovare risposte precise per via dei limiti del mezzo virtuale.

Non solo la conflittualità esplicita nuoce alla prole, ma anche quella coperta.
Legga qui per ulteriori spunti di riflessione
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1840-separazioni-conflittuali-quando-in-mezzo-ci-sono-i-figli.html

Eviterei di coinvolgere sua figlia in dialoghi, problemi, decisioni che riguardano il rapporto con suo marito (cioè quello di coppia). Anche se ha capito quanto sta accadendo, rischia involontariamente di caricarla di responsabilità che non le competono.
Prima dovrebbe chiarire con suo marito e, a decisioni prese (se si tratta di separarsi) parlarne con i figli.

Provi in prima persona a rivolgersi a uno specialista come consigliato, può sentire così un parere diretto e avere indicazioni anche per agganciare suo marito e ingaggiare un necessario confronto, in un contesto protetto, che possa condurre a un cambiamento della situazione.

Ci faccia sapere in futuro se crede

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dopo
Utente
Utente
grazie molto...... Speriamo il fatto è che so con certezza che mio marito rifiuta la separazione lui senza di me sarebbe perso ed ho paura di una sua reazione, cierca un anno fa a mia insaputa ha acquistato una pistola che tiene nascosta nel box, io lo scoperto tramite terze persone, un chiarimento con lui, una presunta separazione, una serie di tempi tecnici significherebbe una convivenza nella stessa casa ed io con l'incubo di chi sa che cosa potrebbe passargli per la mente, ed ho paura per me e miei figli, a volte penso che posso essere uno dei tanti casi di femminicidi che si sentono in tv. Non è facile, come già mi ha scritto lei...
Grazie comunque.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Da dove arrivano queste paure, a parte quella del cambiamento?
Suo marito è un tipo instabile, violento? O cosa?

E' certa sia corretta la notizia sull'acquisto dell'arma? Se si, sa se ne è stato denunciato il possesso?
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dopo
Utente
Utente
no non è un tipo violento, al contrario e tranquillo e taciturno..... per l'arma è tutto regolare, denuncia a l'arma ecc...
Non so perchè mi fremo nell'affrontare il problema ogni volta che stiamo da soli cerco di parlare ma le parole si fermano, che rabbia che ho con me stessa!
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Non cerchi affannosamente i perché, rischia di girare intorno al problema senza risolverlo.

Cerchi di farsi aiutare come le abbiamo suggerito, cominci con un primo passo prendendo un appuntamento.