Rapporto fidanzato - famiglia di origine

Salve,
mi chiamo Valeria e ho 32 anni. Da circa un anno convivo con il mio fidanzato di 39. Lui viveva da solo già da qualche anno, mentre io avevo sempre abitato con la mia famiglia. Io mi sono trasferita a casa sua a circa 15 km da casa dei miei, ma per motivi di lavoro li vedo praticamente tutti i giorni. Al che i miei hanno iniziato ad invitarci nel fine settimana, e qualche volta siamo andati, anche i miei sono venuti qualche volta da noi, ma i miei si lamentano che ci vediamo troppo poco, e che dovremmo vederci più spesso anche col mio fidanzato, perchè anche lui fa parte della famiglia adesso. Il mio fidanzato trova questo atteggiamento invadente, perchè dice che io li vedo tutti i giorni e quindi il fine settimana è giusto che abbiamo il nostro spazio, perchè durante la settimana siamo sempre a lavoro. Ciò comunque non toglie che ci siamo visti tutti insieme circa una volta ogni mese e mezzo di media. Inoltre il mio fidanzato è una persona molto riservata che non si apre facilmente , e questo non facilita molto le cose. Aggiungo che della sua famiglia di origine è rimasta solo sua mamma, alla quale lui ha fatto lo stesso discorso, cioè che il fine settimana è il nostro spazio, e comunque lei era già abituata al fatto che suo figlio fosse per conto suo. Sua mamma non pretende di vedermi continuamente, anche se capita che ci vediamo e non abbiamo alcun problema, c'è un rapporto equilibrato e senza invadenze. I miei invece soffrono, soffrono perchè vorrebbero vedermi di più, anzi vederci di più, vorrebbero che fossimo tutti un'unica famiglia, cosa su evidentemente il mio fidanzato non è d'accordo, perchè ritiene che ci siano due famiglie, anzi tre: noi due, i miei e sua mamma. Non so bene come gestire questa situazione, quello che vorrebbero i miei è impossibile e penso che l'abbiano capito, ma ci stanno male ugualmente, quando li saluto il venerdì li lascio sempre sconsolati anche se ci rivedremo lunedì. Non so come fare per aiutarli, perchè vederli così mi fa stare male, e toglie serenità al rapporto col mio fidanzato che altrimenti sarebbe splendido.
Vi ringrazio per l'aiuto che vorrete darmi.
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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
mi rendo conto che il problema è spinoso... tuttavia è fondamentale per una nuova coppia avere confini netti con le rispettive famiglie di origine. È compito dei genitori sapere affrontare la frustrazione di vedere uscire di casa i figli, come compito dei figli è tollerare il dispiacere che la sua indipendenza provoca.
Parli in modo chiaro ai suoi genitori.
Consideri che se gli concede troppo campo il suo rapporto potrebbe risentirne.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,
la ringrazio per la sollecita risposta, che già così mi è risultata molto utile. Vorrei però capire meglio, se possibile, come mai il loro dispiacere si estende anche al fatto che conoscono poco il mio fidanzato. In fondo io li vedo tutti i giorni, per cui anche se non mi vedono nel fine settimana francamente non mi sento in colpa. Io avevo già parlato con loro qualche tempo fa, e loro mi hanno detto che sono dispiaciuti, oltre al fatto che non mi vedono di più, per il fatto che così non riescono a conoscere meglio il mio fidanzato. Come detto lui è molto riservato, posso capire la loro preoccupazione riguardo alla propria figlia, però io ho 32 anni, e sono io che devo valutare se il mio compagno è la persona giusta o meno per me. Perchè non basta il fatto di vedermi serena? Perchè non basta quello che io dico loro riguardo al nostro rapporto? A Natale e al compleanno della mamma del mio fidanzato ci siamo visti tutti insieme, e sua mamma ha per così dire dovuto rassicurare i miei in quanto ci vede sereni e felici ed è molto contenta per suo figlio. Lo ha fatto perchè i miei le hanno chiesto come vanno le cose, "visto che loro non ne sanno niente, non ci vedono mai, etc." Perchè invece loro vedono solo o principalmente gli aspetti negativi? Mi ci rompo la testa.....
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
< e sono io che devo valutare se il mio compagno è la persona giusta o meno per me.>
Esatto proprio così.
Confini netti e permeabili tra la sua coppia e la sua famiglia d'origine, proprio come sembra esserci nel rapporto fra il suo partner e sua madre.

Probabilmente i suoi faticano a lasciarla andare (è figlia unica?), ma si dovranno abituare a vivere da soli in coppia senza farla sentire in colpa se non ottempera alle loro aspettative.

<visto che loro non ne sanno niente, non ci vedono mai, etc.>
Ciò che accade nella vostra coppia riguarda solo voi due, non i suoi genitori, non si senta in colpa e dia messaggi chiari. Ne beneficerà la sua coppia e anche il rapporto con i suoi genitori (prima o poi se ne dovranno fare una ragione) che potrà poi essere vissuto da lei in modo più sereno.

Quella del fidanzato è una scusa, probabilmente inconsapevole, per continuare ad occuparsi della sua vita e di ciò che accade tra voi.

Cerchi di conquistare una distanza emotiva dalla sua famiglia di origine consona alla sua età anche se i suoi genitori non stanno certo facilitando le cose, ma non ci veda intenzioni cattive sono dinamiche per lo più inconsapevoli, sebbene da cambiare. Spetta a lei.

Un caro saluto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente, d'accordo coi colleghi la invito inoltre a sdrammatizzare, forse i suoi genitori hanno una visione della vita diciamo.. classica.. per cui stentano ad accettare che le cose ora vanno diversamente, forse andrebbero aiutati ad avere anche altri interessi, qualche amico, in modo da costruire una loro vita di coppia, vivere ancora in funzione dei figli è una strategia perdente è così che scatta la "sindrome del nido vuoto".
Invece di tormentarsi, li aiuti un pò a cambiare, gradualmente..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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dopo
Utente
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Vi ringrazio dei vostri suggerimenti, che hanno risposto efficacemente ai miei quesiti. Sicuramente rispetto ai primi tempi ora si sono un po' abituati, ma credo che di mezzo ci sia anche un discorso per così dire culturale, nel senso che i miei genitori sono stati educati ad andare a trovare molto spesso i propri genitori, che è un dovere dei figli andarli a trovare spesso. Abbiamo dei parenti che gestiscono la cosa in questo modo, ovvero tutte le domeniche i figli coi rispettivi compagni si trovano tutti insieme coi genitori. Evidentemente i miei genitori ne sono al corrente e questo rende ancora più difficile farsi una ragione che io mi comporto in modo diverso. Sicuramente anche io sono stata educata al rispetto dei genitori, e loro senz'altro meritano il rispetto e l'affetto che mi lega a loro, infatti io li vedo volentieri durante la settimana. Spero che un po' alla volta riescano a farsi una ragione che è meglio così per tutti.
Vi ringrazio ancora