Non sono più me stessa

Sono disperata!! sono una ragazza di 21 anni e da 3 anni circa soffro di problemi di stomaco, all''inizio lievi e da un anno a questa parte sono peggiorati tanto da rendermi la vita impossibile!! ho fatto visite su visite, esami, gastroscopie e chi più ne ha più ne metta senza mai venirne a capo. praticamente non riesco a digerire più niente e sto tutto il giorno tutti i giorni con questo senso di nausea e non riesco a condurre una vita normale (fortunatamente non è nulla di grave) . non ho vita sociale , non riesco a fare le cose normali della vita quotidiana. In questo ultimi 3 anni nella mia vita nonostante i problemi (di stomaco) ho cercato sempre di non pensarci e ho continuato la mia vita come quella di una semplice ragazza di 20 anni, ho persino cambiato città per intraprendere gli studi all''università e , ripeto, nonostante i problemi me la sono sempre cavata cercando di resistere e aspettare che il problema passasse. Ora la paura ha preso il sopravvento, credo di aver superato il limite, non ho più la forza di reagire e mi sto lasciando andare. Mi hanno consigliato di andare da uno psicologo, però io credo che il mio stato psicologico derivi da questo malessere fisico, cioè non sono mai stata ansiosa, non ho mai avuto problemi di questo tipo e secondo me finchè non vedrò dei miglioramenti fisici il mio atteggiamento non cambia. Ma non perchè io non voglia, perchè semplicemente non riesco, sono troppo "terrorizzata".Vi faccio un esempio della mia situazione: nel momento in cui devo uscire di casa sono terrorizzata dall'idea di sentirmi male e di stare lontano da casa, per me uscire è uno sforzo, ci ho provato tante volte e continuo tutt'ora ma tutto il tempo che sono fuori il mio pensiero va unicamente allo stomaco e non riesco a stare con la gente. Sono stanca di questa situazione, non ce la faccio più...ho praticamente abbandonato la mia vita e mi manca un sacco.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

somatizzare i problemi psicologici non significa soffrire automaticamente di ansia, ma semplicemente esprimere attraverso il corpo un disagio d'altro tipo (psicologico, relazionale, sociale).
Se tutte le visite e le analisi hanno condotto a stabilire che fisicamente sta bene se ne può rallegrare, e può iniziare a considerare l'idea che il suo mal di stomaco non abbia cause orgnaniche ma sia d'altra natura.

Di solito il mal di stomaco è legato simbolicamente a situazioni che non si riescono a "digerire" e a "mandar giù", il che non ha a che fare con l'ansia, ma con la modalità che una persona adotta nel reagire a determinate situazioni.

In quale periodo ha iniziato ad avere questi sintomi?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr. Sandro Lingua Psicologo 47 2
Gentilissima utente,
mi associo alla collega nel ritenere che il suo disturbo ad oggi non ha una causa medica riconosciuta, possa avere una natura psicosomatica.

Consideri che, se è vero che lo psicologo non le toglierà il mal di pancia, almeno non inizialmente, e non direttamente, una psicoterapia può essere un primo soccorso relativo al suo stato emotivo che mi sembra molto segnato dal suo dolore.

Inoltre concordo con la D.ssa Massaro rispetto al fatto che il nostro corpo esprime il disagio emotivo, ed esso si accresce, e può diventare di rilevanza clinica se non viene rilevato, ascoltato, compreso o se è sottovalutato.

Il nostro organismo risponde a ciò di cui fa esperienza, modificando il suo stato in base a ciò che deve affrontare. Quindi se per esempio siamo di fronte ad un pericolo, lo stomaco si 'chiude', il sangue ossigenato si dirige agli arti, ecc. La permanenza prolungata, ed a volte inconsapevole in uno stato come questo, od altri dell'organismo, può condurlo o favorire problematiche cliniche.

In conclusione, nonostante lei non senta un disagio emotivo, se non collegato al suo dolore fisico, una psicoterapia, che la conduca ad aumentare la sua sensibilità e l'ascolto delle sue emozioni potrebbe essere utile

Cordialmente

Dr. Sandro Lingua
psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
perfezionato in sessuologia clinica

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
anche io, come i Colleghi, le suggerisco di investigare le cause "altre" del suo disagio psico/corporeo.

L'esclusione delle cause organiche, non esclude automaticamente quelle psichiche, che necessitano invece ascolti specialistici

Il corpo non mente mai, le sta dicendo, in modo disfunzionale che qual cosa non va più e si è totalmente smarrito quell'antico dialogo psiche/soma

i sintomi, oltre che tacitati, andrebbero ascoltati ed interpretati, in modo tale da tradurli in linguaggio e non in corteo sintomatologico...

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio avermi risposto. Quindi mi consigliate di intraprendere un percorso con uno psicologo? Fin'ora non avevo mai considerato questa opzione, però a quanto ho letto potrebbe essere una buona strada per poter uscire da questo "tunnel" (chiamiamolo così).

Ho iniziato ad avere i primi problemi di stomaco circa 3 anni fa, si trattava solo di reflusso gastro-esofageo, niente di importante, però si è manifestato inizialmente in maniera talmente forte che probabilmente sono rimasta traumatizzata e solo il pensiero di poter provare di nuovo quelle "esperienze" mi terrorizzava, per questo ho cercato di stare sempre attenta all'alimentazione, a comportamenti, e ho cercato sempre di evitare situazioni che potevano crearmi problemi. Tutto però in maniera naturale (in un certo senso).

Man mano però è diventata un'ossessione, e man mano mi sono chiusa al mondo esterno fino a ritrovarmi in queste condizioni senza neanche rendermene conto.Infatti i sintomi sono peggiorati nel momento in cui ho "mollato", ho smesso di reagire e ho abbandonato tutto. Ora mi sento sola e non mi va neanche di parlarne con qualcuno, ci ho provato ma nessuno può capire cosa mi sta succedendo e quali sono le mie preoccupazioni, agli occhi degli altri risulto una stupida e a volte neanche credono a tutto questo.
Vi ringrazio per avermi fatta sfogare.
Cordiali Saluti
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"nessuno può capire cosa mi sta succedendo e quali sono le mie preoccupazioni"

Ci sono quindi delle cose che simbolicamente non le vanno giù, che non riesce a digerire e che probabilmente sono alla base dei suoi sintomi.
Ci vuol dire di cosa si tratta?
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dopo
Utente
Utente
Le mie preoccupazioni sono le mie paranoie. Il fatto di non riuscire ad affrontare la vita quotidiana, il fatto di stare così a perdere del tempo e a guardare i successi dei miei amici che lavorano, studiano, che hanno una vita normale.

semplicemente non mi va giù questa situazione, e non capisco se questo mio "mal di stomaco" sia la causa o la conseguenza del mio malessere.
La ringrazio per essersi avvicinata al mio caso.
Cordiali saluti
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Perchè pensa che nessuno possa capire la sua sensazione di non riuscire ad affrontare la vita quotidiana?
Non è un problema così raro, soprattutto nei periodi della vita nei quali si sta costruendo il proprio futuro e ci si può trovare inaspettatamente a vivere un senso di disagio, di "blocco", di sconfitta se ci si paragona agli altri (che sembrano tutti più bravi e più felici anche quando non lo sono).

Le somatizzazioni relative all'area gastrica manifestano spesso una difficoltà in area sociale/lavorativa, ed è possibile perciò che sia stato il passaggio dalla scuola superiore al "dopo" a metterla in crisi. Succede spesso che i nodi vengano al pettine in questi momenti di passaggio.

Se deciderà di farsi seguire da uno psicologo sono sicura che arriverà a capire cosa la fa stare male e a modificare quegli aspetti (autostima, influenze familiari, progettualità) che probabilmente sono coinvolti nel suo disagio e magari lo stanno proprio causando.