Depressione post-laurea

Gent.mi dottori, sono una ragazza di 22 anni, neolaureata in scienze turistiche e profondamente delusa da questa laurea. Ho terminato gli studi a ottobre 2013 e a distanza di 5 mesi sono ancora a casa bloccata, impaurita e incapace di prendere una decisione concreta per il mio futuro. Non so se continuare con la specialistica in economia del turismo, iscrivermi alla specialistica di economia aziendale o marketing o addirittura ricominciare tutto da capo e prendere farmacia. Piccola parentesi: quando stavo per iscrivermi all'università ero indecisa tra scienze turistiche e farmacia. I miei genitori non mi hanno mai dato un consiglio, mi hanno sempre lasciata completamente libera di decidere, anche ora. L'unico che espone le sue idee e mi influenza tantissimo è il mio fidanzato. Lui mi sta quasi "costringendo" a fare i concorsi nelle forze armate, perchè crede che sia l'unico mestiere possibile in Italia... e se non dovessi entrare mi consiglia di iscrivermi a farmacia, almeno dopo sarei "qualcuno" e potrei sfoggiare la mia laurea!!! :-( Io sono contraria alle sue idee, ma purtroppo la società da ragione a lui in questo momento!!! Aiutatemi, vi prego!!! Cosa posso fare per sbloccarmi e ricominciare a vivere? Inseguire il mio vero sogno (turismo) e rischiare l'instabilità economica a vita o ascoltare il mio ragazzo e la società (trovare il posto fisso o perlomeno avere una laurea rilevante) ? Grazie
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>Cosa posso fare per sbloccarmi e ricominciare a vivere?<<
credo sia utile cercare di scegliere in maniera autonoma senza assecondare consigli di altre persone su dei falsi miti. Le lauree servono per creare una competenza lavorativa veramente spendibile e non per "diventare qualcuno" o per "sfoggiare" qualcosa come se fosse un vestito.





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile ragazza,
mi associo a quanto scrive il mio collega, dr Del Signore.
Sarebbe davvero riduttivo studiare anni solo per fare "bella mostra" di un foglio di carta....
Inoltre, rimanendo sui dati di realtà, anche se al momento molto settori sono in crisi, quello turistico nel nostro paese riamane uno dei più ricchi in termini di potenzialità.
Si prenda la responsabilità di scegliere ciò che le piace.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazza,
le suggerisco di recarsi presso l'Ufficio Informagiovani della sua città, in modo da incontrare qualcuno che abbia veramente il polso della situazione lavorativa nella sua zona e, attraverso una valutazione delle sue attitudini e competenze, sappia aiutarla in questa delicata decisione.

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile ragazza, d'accordo coi colleghi le consiglio di non farsi guidare solo da considerazioni economiche e di facciata, fondamentale è cercare di fare un lavoro che ci interessa, è la motivazione che muove il mondo, condannarsi a fare qualcosa che non piace, non interessa, è un vero spreco di risorse e felicità.. poi il turismo è da tutti considerato la nostra principale risorsa ed inoltre pensare e vedere altri mondi , altri orizzonti rende più aperti, sicuri , autonomi..Il suo fidanzato che lavoro fa ? come mai pensa di spostarla su una scelta così diversa dalla sua indole ?..
Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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dopo
Utente
Utente
Innanzitutto ringrazio di cuore tutti per la tempestiva e sincera risposta! Grazie ai vostri preziosi consigli, mi è tornato il sorriso e "mi sono alzata dal divano". Per me è stato estremamente difficile chiedere aiuto, perchè cerco sempre di rialzarmi da sola, ma questa volta avevo toccato il fondo del barile!
Lavorare nel settore turistico, viaggiare, imparare nuove lingue e confrontarmi con nuove culture è sempre stata la mia passione! Purtroppo quel corso di laurea ha deluso profondamente le mie aspettative..Sento di non aver imparato nulla nè a livello teorico nè a livello pratico. Ho fatto uno stage in un albergo e ho capito che tutto quello che studiavamo all'università non serviva a nulla. Solo 2 miei compagni hanno deciso di iscriversi alla specialistica, il resto si trova nelle mie stesse condizioni!!!
E come se non bastasse il mio fidanzato, come una pulce nell'orecchio, continua a dirmi che ho preso una laurea inutile, che sono solo diplomata, che avrei potuto fare di più perchè ho le potenzialità, ecc ecc.
Lui sta per conseguire la laurea magistrale in economia aziendale e ha una visione abbastanza tragica del futuro...Infatti crede che l'unico mestiere sicuro possibile in Italia sia il militare. Vorrebbe che entrambi intraprendessimo questa carriera!
PS: Io ho già rinunciato all'estero per lui e non vorrei rinunciare anche al mio futuro lavoro! Anche se so che mi deriderebbe per tutta la vita!!!
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazza,
nella sua valutazione alla mia risposta scrive di essersi già rivolta al Centro per l'Impiego, con l'amara sorpresa di risultare diplomata, poiché nel loro database non è prevista la sua laurea.
Il servizio Informagiovani a cui facevo riferimento io è però un'altra cosa: lì potrà trovare le informazioni che le servono sulle varie opportunità di studio e/o di lavoro ed eventualmente incontrare personale qualificato che potrà (attraverso alcuni colloqui ed eventualmente l'utilizzo di alcuni test) aiutarla a capire che cosa vuol veramente fare.
Per avere un'idea più precisa di quanto da me esposto, può consultare questo sito e cercare il servizio a Lei più comodo, ma anche reperire materiale che le potrebbe tornare utile sui siti dell'Informagiovani di altre città più lontane:

http://www.informagiovani-italia.com/

Saluti.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>Io ho già rinunciato all'estero per lui e non vorrei rinunciare anche al mio futuro lavoro! Anche se so che mi deriderebbe per tutta la vita!!! <<
questo è un motivo in più per riflettere in autonomia e senza lasciarsi "suggestionare" troppo.

Quanto pensa che la relazione con il suo partner possa influenzare la sua percezione delle cose (università, lavoro, futuro ecc.)?








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dopo
Utente
Utente
Ringrazio la dottoressa Scalco per il consiglio e mi scuso per non aver capito bene cosa fosse il servizio Informagiovani.
Ringrazio il dottor Del Signore per questa "difficile" domanda. In realtà non ci ho mai riflettuto...ma pensandoci bene su una scala da 0 a 10... direi 10 (il massimo).
Mi ha fatto sdegnare così tanto questa laurea, che piangevo già un mese prima di laurearmi, alla seduta non invitato nessun parente o amico e non volevo festeggiare!
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Cara ragazza, perchè non festeggiare la sua laurea ?già questo è sintomatico, perchè piangere un mese prima della laurea !!
Non trova che il suo fidanzato è molto direttivo?
Secondo Adler esiste " la costanza dello stile di vita ", cioè il nostro modo di pensare , di porci ,in ogni ambito, è costante e tende a ripetersi nelle diverse situazioni..
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dopo
Utente
Utente
Cara dottoressa, mi sta dicendo che lui continuerà a decidere tutto della mia vita (ovviamente con la scusa di farlo sempre per il mio bene) ed io continuerò a mortificarmi ed accettare tutto?
Ho provato a ribellarmi, ma con scarsi risultati. Penso che se non entrassi nelle forze armate o se non prendessi un'altra laurea, me lo rinfaccerebbe a vita!!!
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<io continuerò a mortificarmi ed accettare tutto?>>

Questo non dovrebbe domandarlo a noi, ma a se stessa.
Volere il bene dell'altro significa anche volere che l'altro stia bene: Lei pensa che starebbe bene molto a lungo continuando ad essere accondiscendente?
Diventare adulti significa anche assumersi la responsabilità delle conseguenze delle proprie scelte, senza addossarle ad altri: se Lei sceglierà di entrare nelle forze armate o di prendere un'altra laurea, sarà una SUA decisione, comunque.
Può decidere di farlo o di non farlo, ma in ogni caso ci saranno delle conseguenze sia sul piano personale sia su quello relazionale.


<<Ho provato a ribellarmi>>

Storicamente la ribellione viene attuata da chi si sente in qualche modo oppresso: per Lei è così?
Un conto è dare un consiglio, altra cosa pretendere che venga seguito.


<<Penso che se non entrassi nelle forze armate o se non prendessi un'altra laurea, me lo rinfaccerebbe a vita!!! >>

Anche questo però dipende da quanto Lei è disposta ad accettare una simile possibilità.

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

nelle relazioni di coppia si innescano dei meccanismi che tendono a ripetersi e sono tenuti "insieme" da entrambi. Ognuno ha dei "bisogni" che trova soddisfatti proprio nella relazione con l'altro, nel suo caso si potrebbe parlare di una eccessiva "dipendenza", mentre nel suo partner si tratta di una forma di "controllo".

Il vostro rapporto di coppia non è paritario perché il suo partner tende ad assumere un atteggiamento "genitoriale", purtroppo di una genitore svalutante e per certi versi "castrante". Chiaramente nella controparte di questo atteggiamento c'è lei che tende a colludere con questa prospettiva, che ripeto è bidirezionale (si alimenta vicendevolmente).






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dopo
Utente
Utente
Ringrazio la dottoressa Scalco e concordo sul tema dell'oppressione e delle responsabilità. Ormai sono adulta e non posso delegare ad altri scelte che riguardano il mio futuro. Devo decidere io, in piena autonomia, assumermi le responsabilità di questa scelta e soprattutto accettare le conseguenze.

Ringrazio il dottor Del Signore per la risposta tecnica e professionale che ha saputo fornirmi.
Ha dipinto in pieno il quadro della situazione: dipendenza e controllo...necessari per soddisfare i nostri "bisogni". E' un vortice in cui entrambi siamo intrappolati (volontariamente o inconsciamente) e da cui è difficile uscirne! E' vero anche il fatto che lui si comporti da genitore... a volte vorrebbe sostituire loro...perché ritiene che siano assenti. Ed è un "genitore" abbastanza pesante!

Mi scuso per aver risposto in ritardo. ..ma sono stati giorni di intense riflessioni!