Sposato ed innamorato di una nuova felicità

Salve, ho 38 anni sono sposato da 6 anni dopo un fidanzamento di circa 4 anni. La situazione di coppia con mia moglie è in crisi da tempo anche se lei ha sempre fatto finta che tutto andasse bene. Mi sono sposato dopo aver fatto con lei tantissimi progetti di vita. Premetto che per lei io ho azzerato la mia vita trasferendomi dalla mia città , lasciando alle spalle un'attività professionale abbastanza avviata, la decisione è avvenuta in seguito al fatto che la madre viveva da sola e a suo dire non poteva lasciarla. Fin dai primi momenti ho capito che tutti i progetti che avevamo fatto in realtà erano solo un modo per sognare, prima di tutto veniva sua madre, prima dello stare insieme, prima dei progetti di una famiglia con bambini, prima di avere intimità. Per i primi due anni non abbiamo mai pranzato o cenato a casa nostra, è avvenuto una sera dopo una mia sfuriata in cui ho minacciato di andarmene una volta per tutte. Lei mi promise che le cose sarebbero cambiate, ma nulla cambiò, si continuava a stare il 90 % del tempo a casa dalla madre, ed il restante 10 % era dedicato al sonno la notte. Dopo la decisione di ristrutturare casa ho sempre sperato che le cose migliorassero in realtà sono addirittura peggiorate i primi tempi, durante il periodo di ristrutturazione stavamo a casa dalla madre, a lavori finiti ci ha messo 1 anno e mezzo per convincersi ad andare a casa nostra, e sempre dopo mia sfuriata di lasciarla. Ad oggi la situazione non è molto diversa dai primi tempi, lei prima delle 22 .. 22.30 non rientra a casa restando perennemente dalla madre, e quando non c'è è perchè è a lavoro. In tutto questo la nostra vita insieme si è ormai ridotta da tempo ad una veloce cena insieme la sera e a dormire insieme ormai con un'intimità pressochè inesistente. Io non dico di volerle male, ma provo tantissimo rancore nei suoi confronti per aver azzerato la mia vita, per avermi creato tantissimi problemi lavorativi a seguito di questo spostamento e per aver disatteso tutti i sogni che avevamo per dare precedenza ad un rapporto che oserei definire morboso con la madre. Da qualche tempo ho conosciuto una ragazza con cui mi sono subito aperto, caso più unico che raro visto il mio carattere timido, e con cui ho iniziato a chiacchierare di tantissimi argomenti. Dopo una conoscenza iniziale molto telefonica ci siamo visti una sera ed è stata subito attrazione fisica esplosiva, un'intesa sessuale che non avevo mai avuto con nessuno. Dopo l'attrazione fisica ci siamo resi conto che c'è una forte attrazione sentimentale, non riusciamo proprio a non sentirci a non passare ore insieme a parlare anche a notte inoltrata. In tutto questo io mi trovo da una parte a vivere una felicità che avevo quasi dimenticato ed un tormento interiore scaturito dal fatto che lei comunque, a suo modo, mi vuole bene. Rpobabilmente io avrei dovuto già da tempo troncare un rapporto ormai segnato solo dal rancore eppure se ci penso non riesco a prendere una decisione serena.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Signore,
in che modo pensa che potremmo esserle utili?
Qual è in sintesi la sua richiesta?
Devo ammettere che, almeno ad una prima lettura, più che una richiesta di consulto, la sua mi è sembrata una confessione, un dichiarare (forse primariamente a se stesso) il combattuto conflitto tra ciò che desidererebbe fare e ciò che pensa sia giusto fare.
Ritiene che sua moglie sia comunque soddisfatta della vostra vita matrimoniale?

Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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dopo
Utente
Utente
Innanzitutto ringrazio per il celere interessamento.
Ha ragione forse era più uno sfogo che non una vera e propria richiesta. Non mi carico l'onere di rispondere anche per mia moglie, quello che vedo in lei è un rapporto morboso di cui non è contenta, sempre verso la madre, ma di cui sembra non poter fare a meno.
Quello di cui sono certo è che nonostante le mie continue richieste di cambiare le cose, lei ha sempre nicchiato e rimpicciolito il problema che per me invece è diventato enorme.
Forse la richiesta è più intrinseca, prima di incontrare quest'altra persona stavo quasi cadendo in stato depressivo, non mi interessava più di nulla, sia a casa che a lavoro, avevo azzerato la mia vita sociale e mi dava fastidio vedere chiunque.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
È difficile scegliere serenamente, vivendo una situazione del genere.
sembra essere diviso tra la stabilità familiare, anche se parcellizzata e l' onda emozionale di questo nuovo amore, scaldato dall' affettività e dalla sessualità .
Le strade percorribili sono tre :
Effettuare una consulenza/terapia di coppia, per risanare il suo matrimonio.
Separarsi e ricominciare
Fare finta di niente e continuare così...ma vivere su due binari relazionali è più una punizione, che un premio.

Passata l' onda emozionale, che da quanto leggo, sembra essere stata un vero antidepressivo, è certo che questa relazione abbia le caratteristiche per reggere l' usura del tempo?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
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Ringrazio per l'ulteriore celere risposta.
Riguardo alle tre strade: la prima sarebbe la più giusta sempre che mia moglie ammettesse che c'è un problema di fondo che ha creato tutto questo. La seconda è un salto nel vuoto ma sarebbe anche un modo per inseguire quella felicità che vedo in questo momento, la terza non è proponibile in quanto è per me un tormento continuo ed è per questa mia nuova conoscenza una strada non accettabile, in quanto lei, ma anche io, vorrebbe vivermi appieno e non in una relazione clandestina.
Non saprei dire in questo momento se una volta passata l'onda emozionale questa relazione ha basi così forti per reggere al tempo, so però che aldilà di questa nuova relazione, la mia situazione familiare è per me una prigione in cui vedo intrappolata la mia vita.
Quello che mi tormenta ogni giorno è convivere dapprima con una persona che io ritengo mi abbia preso in giro, e poi con un sentimento di autocolpevolezza per ciò che è diventato e per le scelte sbagliate fatte