Disturbi psicosomatici: colpa dell'università?

Buongiorno,
sono una ragazza di 21 anni, studio all'università da circa tre e sto per laurearmi.
Ho scritto dell'università perché penso sia una parte importante del problema. Da circa tre anni, infatti, soffro di gastrite, che riesco a controllare solo con l'assunzione giornaliera di gastroprotettori (prendo 40mg di pantoprazolo ogni giorno da ormai più di due anni).
Sono stata da moltissimi specialisti, ho cambiato la mia alimentazione, con risultati inconcludenti purtroppo. In molti però mi hanno detto che potrebbe essere un disturbo psicosomatico, in quanto potrei tendere a "scaricare" tutto il mio nervosismo sullo stomaco.
Inoltre, quando prendo il gastroprotettore e lo stomaco non mi fa male, soffro di altri dolori apparentemente senza una causa, come mal di schiena e contratture muscolari, mentre quando dimentico di prenderlo basta solo una volta per avere bruciori di stomaco che durano anche diversi giorni.
Mi ricordo che la prima volta che ho avuto un attacco di bruciore di stomaco è stato il giorno in cui ho scoperto di non essere entrata nella facoltà che volevo frequentare, di conseguenza ho scelto una facoltà di ripiego, che purtroppo non è come mi aspettavo e mi ha delusa sotto tutti gli aspetti. Da lì i bruciori sono stati sempre più frequenti, tanto che più di qualche volta sono finita in pronto soccorso.
Dopo il primo anno ho ritentato altre due volte il test per l'università, continuando a frequentare la mia naturalmente, perché i miei genitori fanno molti sacrifici per pagarmi le tasse, ma i risultati sono stati sempre negativi, anche se mi avvicinavo di molto al punteggio minimo.
Adesso che sto per laurearmi mi rendo ancora conto di quanto quello che faccio sia poco importante per me e di quanto non mi piaccia, ed è ironico perché tutte le persone con cui parlo mi dicono che sono molto portata per questo e che sono brava, e ogni volta che mi sento dire queste cose, anche se ringrazio, mi sembra un insulto e mi sento male con me stessa.
Ultimamente i bruciori si sono intensificati, ed è per questo che sto credendo finalmente alla storia del disturbo psicosomatico, perché mi sono resa conto che dopo la laurea non ci sarà più via d'uscita, non posso riprovare ancora i test perché anche se entrassi non ci sarebbero soldi per farmi frequentare un'altra università, che sarebbe anche lontana dal mio paese.
Non so cosa fare, sento di essermi intrappolata in una vita che non voglio, e che devo continuare per forza perché, oltre al lato economico, ormai ho sprecato 3 anni della mia vita...
C'è qualche modo per controllare i disturbi psicosomatici senza dover ricorrere per forza all'utilizzo di farmaci?
Ringrazio anticipatamente per le vostre risposte.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<C'è qualche modo per controllare i disturbi psicosomatici senza dover ricorrere per forza all'utilizzo di farmaci?>

Gentile Ragazza,
innanzitutto occorrerebbe una valutazione specialistica diretta per una diagnosi corretta per poi riflettere sulla strada da seguire, fermo restando che dovrebbe seguire le prescrizioni mediche ricevute.

Sembra probabile che lei da tempo stia sostenendo una condizione di stress che influisce sul suo stato di benessere.


La facoltà che sta frequentando parrebbe sia stata una forzatura e che si sia in qualche modo costretta a impegnarsi in un percorso di studio che non amava.

Un percorso che ha continuato spinta dai doveri di riconoscenza che la legano ai suoi genitori, credo sentendosi sotto pressione .
Ora si sta avvicinando al termine dei suoi studi, la fine di un ciclo e un cambiamento importante, di per sé fonte di stress. Si trova infatti di fronte ad una prossima scelta per il proprio futuro. Un futuro che intravede lontano dai suoi progetti originari
<Non so cosa fare, sento di essermi intrappolata in una vita che non voglio>

Le suggerirei di rivolgersi a un nostro collega, non solo per una valutazione in merito alla sintomatologia riferita, ma anche per fare chiarezza, orientarsi circa il suo futuro e riflettere su un eventuale percorso psicologico che la possa condurre a recuperare migliore benessere.

Può rivolgersi anche al servizio pubblico, ad esempio presso il Consultorio Familiare ASL Spazio giovani del suo territorio.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it