Senso di disagio, inadeguatezza e tristezza

Salve,
sono un ragazzo.
Ultimamente sono molto strano! Premetto che sono sempre stato una persona molto solare, allegra; per molti versi per questo mio lato caratteriale sono spesso la spalla ed il supporto per le persone care, anche perchè, ho un'innata capacità di sopportare le pressioni e rendere al meglio nei momenti critici.
Ora però mi trovo a vivere un momento difficile:
1-lavorativamente vengo spesso (a mio avviso e dei colleghi) umiliato e sottoposto a pressioni inutili causa un titolare che definire un cane sarebbe fare un complimento! Pertanto io vado tutte le mattine al lavoro perchè mi piace in se e perchè è necessario ma ogni mattina per esempio corro al bagno con la dissenteria e a volte con il senso di vomito.
2-mi capita per esempio di vedere magari per strada un signore più vecchio di me magari su una macchina vecchia e mi sento in colpa perchè io che sono giovane ho (è un'utilitaria anche la mia) una macchina più bella; oppure al lavoro viene qualche padre di famiglia a portare il Curriculum e io mi sento in colpa per essere lì, ...
3-vivo nel timore che succeda qualcosa ai miei cari e nel timore di non aver fatto il massimo per loro, di non essere stato alla loro altezza...per esempio a breve uscirò di casa e i miei genitori ne sono felici ma io ho paura di non avergli dato l'affetto che meritano, di non aver contribuito anche economicamente in casa come avrei dovuto (ho acquistato casa e loro hanno aiutato me...)

Tutto questo mi porta nell'ultimo periodo ad essere molto scontroso, solitario, ... ad esempio anche se siamo tra amici tendo, mentalmente ad isolarmi, anche sul lavoro,... mi parte la testa e inizio a "macchinare" sentendo un forte dolore allo sterno, senso di nausea, etc.
Vorrei capire cosa potrei fare perchè mi rendo conto anche nei confronti della mia ragazza che è un tesoro e dei miei famigliari di essere sempre nervoso, chiuso, ...
a volte vorrei raddoppiare il tempo della giornata per poter dare loro qualcosa in più perchè esco di casa alle 7 e ritorno alle 7 e sento di non vivere ciò che di buono ho!
Vi ringrazio se vorrete darmi un parere.
Grazie davvero!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro Utente,

forse nel tempo ha abusato di questa sua capacità:

"ho un'innata capacità di sopportare le pressioni e rendere al meglio nei momenti critici"

e si sono sommate in lei via via una serie di tensioni che non ha smaltito, portandola oggi allo stato d'animo che ci descrive.

Chiaramente la mia è solo un'ipotesi, non conoscendo direttamente il suo caso, ma molte persone che sono considerate la "roccia" e il punto di riferimento dei loro cari prima o poi entrano in crisi perchè hanno sopportato molto più di quanto in realtà potessero sopportare.

Vedo che la sua preoccupazione è sempre rivolta a cosa può *dare* agli altri, ma è sicuro che ciò che riceve o non riceve da loro non sia fonte di rabbia, di delusione, di insoddisfazione?
E' possibile che il suo stato d'animo negativo venga anche da qui.

Riguardo alle preoccupazioni per la salute dei propri cari le consiglio la lettura di questo articolo:
http://www.serviziodipsicologia.it/ho-sempre-paura-che-succeda-qualcosa-ai-miei-cari/

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<sono spesso la spalla ed il supporto per le persone care, anche perchè, ho un'innata capacità di sopportare le pressioni e rendere al meglio nei momenti critici.>

Gentile Utente,
evidentemente quando oltre ai carichi che normalmente si porta si sono aggiunti quelli in merito alla situazione lavorativa, la pressione da sopportare ha superato il limite ed è comparsa la sintomatologia che ci ha esposto che sembrerebbe di natura ansiosa.

Come mai si è assunto questo ruolo così gravoso nei confronti delle persone care? Come mai si sente addosso tutte queste responsabilità?
Come vanno le cose nella sua famiglia? Ci può dire di più?

E come affronta la situazione con il suo capo?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Gent.me Dott.se,
vi ringrazio per le risposte!
Con i miei cari e la mia ragazza le cose vanno molto bene e lo dico con estrema sincerità e col cuore...
...il ruolo che mi sono assunto è qualcosa che sento come naturale in me: sono quasi io a propormi o comunque, anche persone che mi conosco meno, in caso di problematiche varie si rivolgono spesso a me..forse per la mia solarità, schiettezza e anche perchè "non guardo in faccia a nessuno": dico sempre pane al pane e vino al vino.
Mi dicono tutti "tu non hai vergogna nemmeno del diavolo!".
Questa cosa si ribalta completamente invece nel mio ambito lavorativo: con il problema della crisi, un mutuo, etc.. mi sto trattenendo molto nei confronti del mio titolare (anche perchè obiettivamente se parlassi credo lo sotterrerei di 4/5 metri) per preservare il mio posto di lavoro e proseguire nella vita privata; ogni giorno cerco offerte per poter cambiare ma come tutti sappiamo è troppo difficile ora trovare e farlo con una certa sicurezza.
Io credo, magari sbagliandomi, che tutto sia legato al contesto lavorativo che si ripercuote un a 360° un pò su tutto; però la mia sensazione e paura è quella che questo mio cambiamento sia irreversibile.
Altra cosa che prima ho dimenticato di dire è la fatica/disturbo del sonno: non sono mai fermo (in realtà non lo sono mai stato) ma è come se avessi sempre adrenalina addosso e spesso vado a letto verso l'una/due di notte svegliandomi poi mediamente 5/6volte a notte sino alle 7 di mattina quando mi alzo definitivamente.
Vi ringrazio davvero per le risposte.
L'articolo della Dott.sa Massaro, che ho letto, è molto interessante.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<anche perchè "non guardo in faccia a nessuno": dico sempre pane al pane e vino al vino.>

Certo che esprimersi con il suo titolare con questa modalità <credo lo sotterrerei di 4/5 metri> le costerebbe il posto di lavoro, lei però va all'opposto, subisce e questo si ripercuote sul suo benessere.

Si può comunicare difendendo i propri diritti senza urtare e aggredire l'altro, non usando modalità aggressive, ma assertive.

< però la mia sensazione e paura è quella che questo mio cambiamento sia irreversibile...Altra cosa che prima ho dimenticato di dire è la fatica/disturbo del sonnomolto scontroso, solitario, ... tra amici tendo, mentalmente ad isolarmi, anche sul lavoro,... mi parte la testa e inizio a "macchinare" sentendo un forte dolore allo sterno, senso di nausea,>

Sarebbe opportuno allora una valutazione specialistica, proprio per comprendere appieno elementi alla mano la sua condizione ed essere accompagnato a far fronte ad ogni sua difficoltà e alla sintomatologia esposta ritrovando migliore benessere personale e qualità di vita.

Dunque indicato considerare l'opportunità di rivolgersi a un nostro collega direttamente.

Cordialità
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
In linea di massima penso che dover subire una situazione molto spiacevole sul lavoro incrementi il suo stato di stress, ma il sentimento di indegnità che ci ha riferito (pensa che altri meriterebbero più di lei e si sente in colpa per quello che ha) è presumibilmente di diversa origine, forse legato a una carenza di autostima che lei compensa rendendosi disponibile ad aiutare gli altri ricavandone senso di padronanza e soddisfazione personale.

Concordo con la Collega sul fatto che un intervento psicologico le sarebbe di grande aiuto per comprendere meglio cosa le sta succedendo, per incrementare le sue risorse e per contrastare le somatizzazioni (dissenteria e vomito) che la stanno colpendo.