Perchè questi pensieri?

Salve sono una ragazza di 30 anni e torno a scrivervi perchè ho un problema che va e che viene e non so + che cosa pensare..
Ogni tanto (circa due volte al mese, per qualche giorno consecutivo e con una certa regolarità) mi capita di avere dei pensieri intrusivi sulla paura di essere lesbica, o di non amare il mio ragazzo (penso siano connessi...xche penso: mi dà fastidio una determinata cosa del mio ragazzo..oddio non è che sono lesbica?? e da li parte l'ansia).
Non ho nulla contro l'essere lesbica/gay ma io non lo voglio essere..cioè, non lo sono! Non lo sono mai stata e mi sembra persino assurdo chiedervi qualcosa qui. Cosa, poi, non lo so!! E' un sintomo di cui ho parlato spesso con la mia terapeuta, che si mette a ridere e dice che è da tanti anni che mi conosce e che non sono assolutamente lesbica.
Lei spiega questi miei pensieri come dovuti in realtà ad una ammirazione fisica per altre ragazze perchè al momento io non mi sento bella (mi sono rimessa l'apparecchio ai denti e mi sento poco attraente, anche se so che è una cosa temporanea e necessaria).
Mi dice che cerco continuamente la perfezione: nei successi, nel mio fisico, nella ivita in generale, nel mio rapporto di coppia..e questo automaticamente mi rende insoddisfatta perchè la perfezione non esiste.
Inoltre, dice che in parte a suo avviso, queste mie insicurezze derivano dal legame dipendente che ho nei confronti di mia mamma e che ora che sto riuscendo un po' ad allentare (andando a vivere da sola) mi mette molto in crisi.

Io capisco che tutto questo sia assoutamente plausibile e possibile..ma allora perchè non mi basta per capire una volta per tutte che io NON sono lesbica, seppure dentro di me lo so ? Perchè il dubbio torna? Perchè faccio le prove per vedere se una ragazza è bella, se mi piacerebbe, se se se...?
A me non dispiace la visione di un bel corpo femminile e mi testo x vedere "cosa proverei"...ma sono domande che girano a vuoto e a forza di pormele non ho + una risposta netta e certa... e questo mi ributta nell'ansia!!!

BASTA! cosa posso fare?
grazie


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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Ragazza,
che tipo di psicoterapia sta svolgendo (approccio7orientamento?)
Quale diagnosi ha ricevuto? Da quanto tempo è seguita?
Su cosa sta lavorando con la sua terapeuta?

I pensieri intrusivi e i dubbi che ci espone avrebbero a che fare con un problema di natura ansiosa
Le risposte alle sue domande le può trovare qui
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/895-la-trappola-delle-ossessioni.html

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Sergio Sposato Psicologo 147 6 14
Gentile signora,

La sessualità è un fattore complesso in merito al quale è difficile darle un parere basandosi solo sui pochi elementi da lei riportati. Tenga conto che può essere normale avere fantasie sessuali nei confronti di persone dello stesso sesso, ma ciò non significa necessariamente che lei asseconderà mai tali fantasie o che debba necessariamente essere omosessuale. Potrebbe anche essere bisessuale, oppure potrebbe trovarsi in un periodo di stress talmente elevato da intaccare alcuni aspetti della sua identità. È normale che alcuni aspetti del suo ragazzo possano non piacerle, ma ciò non implica necessariamente che lei sia lesbica. Potrebbe semplicemente stare insieme a un ragazzo che magari non le piace pienamente. Considerata la ciclicità di tali dubbi sarebbe tuttavia importante che lei li affrontasse all'interno della terapia e se le risposte della sua terapeuta non la soddisfano credo che dovrebbe parlarne apertamente, mostrandole il suo disagio e la sua necessità di risolvere la questione. Qualora le risposte che riceverà non dovessero andarle bene, dovreste parlare dell'ipotesi di cambiare psicoterapia, magari rivolgendosi a uno psicoterapeuta di altro orientamento.

Cordialità

Dr. Sergio Sposato MSc, CPsychol, AFBPsS
Practitioner Clinical and Counselling Psychologist
EuroPsy Certificate (Clinical and Health Psychologist

[#3]
dopo
Utente
Utente
Cara dott.ssa Rinella, sto svolgendo una psicoterapia ad orientamento psicodinamico da alcuni anni.
La diagnosi di partenza era "disturbo di panico e ipocondria".
Stavo davvero male quando sono entrata in terapia e il mio umore era molto basso. Piano piano, anche con l'aiuto di un antidepressivo SSRI, sono riuscita a stare meglio e poi bene stabilmente per alcuni anni. Dopo la sospensione del farmaco, dopo 5 o 6 mesi, il problema si è ripresentato ma senza gli attacchi di panico e in forma attenutata: le paure per le malattie si erano trasformate in paure cicliche (come le ho spiegato sopra) che riguardavano: l'essere o meno una brava persona-->oddio e se potessi fare del male a qualcuno? (dubbio ossessivo)
Il voler bene ai miei genitori--> oddio e se li odiassi? (dubbio ossessivo)
L'amare veramente il mio ragazzo--> oddio e se fossi lesbica? (dubbio ossesivo)
L'incapacità di ricordare esattamente certi eventi-->oddio e se stessi perdendo la memoria? (dubbio ossessivo).

Per questo dico (e lo dice anche la mia terapeuta) che io NON sono lesbica, ma che è solo un pensiero ossessivo, ma non capisco xche questo mi spaventa + degli altri..lo vivo come + destabilizzante... forse perchè, come ha ipotizzato anche il Dott. Sposato, sono in un periodo di forte stress che forse intacca la mia identità" (tra l'altro sono le esatte parole che ha usato la mia terapeuta...!!!)...

Se io fossi stata bisessuale o lesbica penso che a 30 anni l'avrei ormai saputo da un pezzo no? Non mi è mai capitato di pensarci in precedenza. O meglio: il bello è che in preedenza facevo magari fantasie su ragazze immaginarie SENZA farmi alcun problema o dubbio e stavo benissimo cosi, ero etero e avevo qualche fantasia!! Ero a posto con me stessa...
E mi chiedo cosa sia cambiato ora!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

il problema a mio avviso sta nelle Sue domande malposte.
Può provare a leggere questo consulto, perché le richieste simili alla Sua sono molto numerose su questo sito:
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/417436-interpretazione-del-significato-delle-ossessioni.html

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Avevo già letto quel consulto, "sfogliando" il sito :)
Li ho letti tutti... a conferma di non essere sola con questo fastidio. Ma non mi aiuta.. io lo so che questo pensiero ha lo stesso meccansimo di quelli che avevo quando avevo paura delle malattie, di essere una cattiva persona, di perdere la memoria ecc...ecc... avevo la stessa urgenza di trovare una risposta risolutiva al 101% e puntualmente, non arrivava mai.
Però poi i pensieri ciclicamente passano da soli e io ci faccio una risata su.. ma poi tornano e io sono stanca.
Cosa dovrei fare secondo voi? trovare una terapeuta con un approccio diverso, a questo punto?
In tanti anni sto molto meglio ma questo aspetto dei pensieri ossessivi non l'ho completamente risolto..
mi piacerebbe poter stare bene!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Potrebbe essere un'idea, quella di cambiare terapeuta, ma da valutare insieme all'attuale terapeuta.
Di che parere è il curante a tal proposito?
Che cosa pensa rispetto al fatto che le ossessioni sono ancora lì a dare fastidio?
Avete discusso del fatto di richiedere una consulenza psichiatrica?
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dopo
Utente
Utente
La mia terapeuta sostiene che non sono pensieri ossessivi che configurano un disturbo ossessivo, ma sono fluttuanti e vanno e vengono in relazione allo stress. A volte mi viene da chiedermi se non sia un suo bisogno quello di sminuire la mia sofferenza perchè ci avviamo verso la conclusione della terapia.
Ero stata in cura dallo psichiatra (fu lui a fare la diagnosi) e ho preso uno SSRI per due annetti.
Lo psichiatra ha deciso di togliermelo gradualmente e io ho seguito le sue indicazioni.
Quando i pensieri sono ricominciati, circa a 6 mesi dalla sospensione ,sono tornata dallo psichiatra e gli ho fatto presente la situazione. Mi ha detto che non c'era indicazione per una cura farmacologica...
Ne ho parlato con la mia terapeuta (del fatto di riprendere il farmaco). LEi mi ha detto: secondo me è assolutamente non necessario, vedrai che starai bene appena questo periodo di stress e cambiamenti finirà.

Ma io mi chiedo: con la terapia cognitivo-comportamentale ad es. un paziente riesce a liberarsi delle ossessioni?
Con la terapia che faccio io (dinamica) per tantissime cose sto meglio e sono contenta di farla,... ma mi aspettavo di star meglio alla fine...
E' davvero possibile tornare a non avere + ossessioni in modo continuativo o dovrei prendere il farmaco?

Alla mia terapeuta non ho detto che vorrei cambiare terapeuta.. la psicoterapia attuale sta volgendo al termine, preferirei prima concluderla e poi iniziarne un'altra se ci sarà bisogno...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Sì, gentile Utente, può apprendere nella TCC come si fa a gestire l'ansia legata alle ossessioni, attraverso specifiche tecniche che espongono il pz. in maniera graduale: Legga qui: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/406-il-trattamento-delle-ossessioni.html

Chiaramente le ossessioni perdono la loro potenza, una volta che il pz. ha imparato (ed è sempre più abile) a gestirle. Tenga presente che non è patologico il pensiero in sé, quanto tutti i meccanismo patologici che lo mantengono in piedi e che, col tempo, il pz. non fa altro che rafforzare.

Cordiali saluti,
[#9]
dopo
Utente
Utente
D'accordo, la ringrazio per il link.
Ho capito che non è patologico il pensiero in sè (xche tutti di tanto in tanto possono averne di pensieri "strani") ma il modo in cui io lo vivo.
Questo mi fa anche capire che evidentemente la psicoterapia che sto concludendo, questo aspetto non me l'ha risolto...o comunque non mi ha aiutata del tutto.
Spero che intraprendendo una TCC in futuro io possa risolvere questo disagio che, forse proprio perchè saltuario, mi coglie ogni volta impreparata!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Lo spero anche io e Le faccio tanti auguri per il Suo futuro.
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dopo
Utente
Utente
Dottoressa, un'ultima cosa (scusi ma oggi non sto bene...):
questo tipo di pensiero è frequente in chi soffre di ossessioni? A me sembra di impazzire.. quasi finisco per crederci e dopo ogni cosa (es. una discussione col mio ragazzo, un mio minor coinvolgimento durante un rapporto) diventa motivo per confermare questo pensiero.
il fatto che io fino a due anni fa non abbia mai avuto pensieri di questo tipo mi puo' far stare tranquilla sul fatto che sono etero?
Nel senso che a 30 anni ormai dovrei saperlo da un pezzo no?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
In chi soffre di ossessioni sono frequenti i pensieri che a dire il vero abbiamo tutti, soltanto che vengono esasperati e visti con ansia e angoscia.
In altre parole, se Lei litiga con il Suo ragazzo, pensa: "Se ho perso la pazienza con lui è perché sono lesbica".
Un'altra persona ossessiva potrebbe pensare: "Se ho perso la pazienza con il mio bambino, vuol dire che non sono una buona madre" ecc...
I pensieri sono molto diversi, riconducibili a temi specifici in generale (timore di colpa, ad es, di controllo, ecc...), ma la risposta del pz è quella che crea il problema.
Rilegga l'ottima spiegazione del dott. Calì nel post che Le ho indicato prima sul consulto di qualche giorno fa.

Cordiali saluti,
[#13]
dopo
Utente
Utente
L'ho riletto, grazie per la sua pazienza e gentilezza.
Penso che vorrei provare una psicoterapia cognitiva comportamentale.
Se potrei stare bene, perchè non dovrei provarci? :)
grazie