Depressione e ansia

Salve a tutti, Sono Marco un ragazzo di 23 anni, purtroppo da quando ne avevo 18 soffro di attacchi di panico, che mi hanno cambiato totalmente la vita, ci sono periodi che sto bene ed altri che invece tocco il fondo! Non riesco più a godermi la vita appieno!Non esco più di tanto di casa perché o mi annoio oppure per la non voglia (non ero mai stato così, prima avevo una vita molto attiva!) Non riesco a concentrarmi quando studio e di conseguenza non riesco a ricordarmi nulla, non riesco più a lavorare perché sono distratto, svogliato, ed e' come se le cose le facessi in automatico e non perché ci penso sopra ed il risultato a volte e' che sbaglio o faccio cose che manco so perché le ho fatte, non riesco ad appassionarmi a niente e non riesco a provare sentimenti (a parte per i miei cari) ed emozioni e sono sempre stanchissimo che sia mattina o sera! (Ho fatto tutti gli esami possibili immaginabili ma non mi trovano nulla, io sono sano fisicamente) insomma i giorni e le ore passano e io penso che dall'oggi al domani finisca tutto ma in realtà non e' così! E' come vivere la vita in terza persona, poi essendo anche omosessuale e non essendo accettato dai miei genitori ho un blocco verso le persone omosessuali, vorrei prima l'approvazione dei miei genitori ma penso che questo non avvenga neppure in un altra vita! Vorrei un consiglio su come procedere sulla situazione e ringrazio in anticipo per la risposta! Cordiali saluti, Marco.
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Dr.ssa Giovanna Tatti Psicologo, Psicoterapeuta 41
Caro Marco,
forse nell'ultima parte del suo messaggio c'è buona parte del senso del suo malessere. sembra guardare la vita dalla finestra, senza poterla fare propria e goderla così per come è e per come la sceglie, forse proprio per la mancanza di un'autorizzazione interna (che lei sembra dirci derivi dalla mancanza di approvazione della sua famiglia), come se un giudice interno la punisse per il torto fatto, impedendole, quindi, di vivere anche la sua vita quotidiana, tanto che il poco (a suo parere) che fa diventa automatico, ossia impersonale.
i sintomi di ansia sono più che comprensibili e credo che potrebbe trarre giovamento da un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla e sostenerla nel cercare una legittimazione e autorizzazione interna, per le sue scelte di vita, quali che siano.
auguri

Dr.ssa Giovanna Tatti
psicologa-psicoterapeuta-terapeuta EMDR-milano
giovannatatti@gmail.com
www.psicologamilano.net

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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Gentile Marco,
Concordo con la Collega rispetto al fatto che il suo orientamento omosessuale non vissuto possa essere un motivo del suo stato di malessere e disagio attuale. E' come se lei non si potesse dare il permesso di vivere ed esperire pienamente la sua omosessualità, per timore di non essere accettato dai suoi. Credo anche io, pertanto, che potrebbe essere opportuno effettuare un percorso mirato all'accettazione di se' come individuo e allo svincolo dall'approvazione degli altri. Mi rendo conto delle difficoltà che sta attraversando, e proprio per questo sarebbe opportuno affiancare uno psicologo che la aiuti a superare l'impasse e le restituisca capacità decisionale ed autonomia.
Un caro saluto

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentilissima Dr Giovanna Tatti e gentilissima Dr Elisabetta Scolamacchia , vi ringrazio tantissimo per i consigli e mi affiancherò ad uno psicologo che mi sappia reindirizzare sulla strada giusta! Spero di risolvere questa situazione una volta per tutte perché e' davvero difficile come situazione! Grazie ancora! Cordiali saluti, Marco
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