Vivo tanto per...

Ho 23 anni
Non so cosa mi stia accadendo...in quest'ultimo anno sono molto peggiorata.
Quella sensazione di vivere,ma senza un motivo valido,non ho progetti,non sono soddisfatta di nulla,una sorta di apatia verso qualunque cosa.Non mi sento viva,sembra di essere sempre in attesa di un qualcosa che cambi la mia vita,un qualcosa che mi indichi la strada giusta da prendere per stare bene.
Ho un lavoro che non mi soddisfa per niente,da poco convivo con il mio ragazzo,stiamo insieme da dieci anni...e a volte mi vengono dei dubbi anche su questa storia...sembra di non essere mai sicura di quello che voglio,delle decisioni che prendo.
Sono stanca,non vivo,sto sempre nervosa il mio umore è pessimo.
Sto facendo gia un percorso con il mio psicologo,ho fatto circa cinque sedute,ma ho troppa paura di non riuscire a superare..avrei bisogno di sentirmi dire un qualcosa,che mi faccia cambiare il modo di vedere la vita,sono troppo negativa su tutto.
[#1]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
cinque sedute con lo psicologo sono davvero troppo poche per riuscire ad apprezzare benefici.
Cosa le ha prospettato il suo curante? Diagnosi, un percorso terapeutico con obiettivi condivisi, è seguita in ambito pubblico o privato?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>..avrei bisogno di sentirmi dire un qualcosa,che mi faccia cambiare il modo di vedere la vita,sono troppo negativa su tutto..<<
Lei ha appena iniziato un percorso, ci vuole del tempo soprattutto se il suo disagio è così pervasivo come lei lo descrive.





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Vado tramite consultorio...il mio curante apparentemente molto bravo,ma ovviamente non ho termini di paragone,essendo la prima volta che mi rivolgo ad uno psicologo...quando vado lì mi ascolta mi tira su il morale,non so precisamente cosa dovrebbe fare uno specialista,forse sì sono poche cinque sedute,per notare miglioramenti...vorrei che mi aiutasse a fare un pò d'ordine,capire me stessa i miei bisogni...invece analizziamo solo la mia vita,quello che faccio ma in modo molto superficiale secondo me.Molte volte ho difficoltà ad esprimermi quindi porto con me dei diari,li lascio a lui...e la volta dopo,insieme,ne parliamo.Adesso non vado da più di un mese,mi sono un pò scoraggiata ho paura di non essere capita,di non riuscire ad uscirne.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Mi associo ai colleghi nella risposta
Per ritrovare la dimensione del piacere, che sembra essere smarrita, dovrebbe proseguire con il lavoro effettuato.
Se non si trova bene con il collega che la sta seguendo, può sempre cambiare orientamento e terapeuta

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#5]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Esprima chiaramente i suoi bisogni al suo curante, se lo trova molto bravo significa che si trova bene con lui e avete instaurato una buona relazione terapeutica.
Prosegua con fiducia il percorso in atto, è davvero troppo presto per apprezzare benefici, saprà valutare meglio più avanti.

Un caro saluto
[#6]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>Molte volte ho difficoltà ad esprimermi..<<
ha pensato che forse il lavoro che state facendo le sembra "superficiale" proprio perché lei ha difficoltà ad esprimersi?

>>ho paura di non essere capita,di non riuscire ad uscirne.<<
ne dovrebbe parlare con il Collega.
Cosa si aspetta dal trattamento?






[#7]
dopo
Utente
Utente
Mi aspetto delle semplici parole che mi facciano riflettere,che mi facciano reagire...cambiare occhi,vedere la vita come una cosa bella,affrontare ogni giorno con leggerezza e serenità interiore.Non voglio solamente essere ascoltata,ma in un certo senso anche consigliata,mi piacerebbe capire chi sono;a volte ho la sensazione di non sapermi descrivere,vorrei lavorare sulla mia autostima,sono molto insicura...Diciamo che non è uno solo il mio problema!
Insicurezza
Ansia
Momenti di depressione
Tristezza
Invidia verso le donne
Complesso di inferiorità
"Pesantezza"eccessiva...ecc ecc.
Quando vado non so neanche da dove iniziare...
[#8]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Ci voglio mesi, talvolta anni per cambiare prospettiva e risolvere le sue difficoltà che sembrano interessare diversi aspetti della sua personalità.

La costanza nel trattamento è fondamentale, così come la motivazione a cambiare.

>>Diciamo che non è uno solo il mio problema!<<
cosa intende dire?

>>Non voglio solamente essere ascoltata..<<
la psicologia e la psicoterapia non si basano "solo" sull'ascolto, ma creano le condizioni migliori per apportare dei cambiamenti nella vita delle persone.





[#9]
dopo
Utente
Utente
Intendo dire che ho molti "problemi mentali"...quelli descritti,perchè alla fine attualmente se analizzo la mia vita(a parte il passato,separazione genitori,ho cominciato presto a lavorare,per aiutare in casa,conflitti familiari)non avrei molto da lamentarmi,cioè voglio dire,un ragazzo ce l'ho,una casa,un lavoro(anche se non è dei migliori)invece sono sempre annoiata da qualunque cosa...
Il percorso che sto facendo con il mio curante,sembra(per adesso)basato quasi solamente sull'ascolto...a parte qualche parola per tirarmi su.
[#10]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

il lavoro dello psicologo non consiste solo nell'ascolto, tanto meno nell'ascolto passivo dell'interlocutore.
Lo psicologo deve aiutare il pz. a formulare la domanda di aiuto per poi analizzarla insieme, pone le domande giuste per mettere il pz. nella posizione di poter riflettere e diventare consapevole.

Lei scrive: "Mi aspetto delle semplici parole che mi facciano riflettere,che mi facciano reagire...cambiare occhi,vedere la vita come una cosa bella,affrontare ogni giorno con leggerezza e serenità interiore.Non voglio solamente essere ascoltata,ma in un certo senso anche consigliata"

Fermo restando che lo psicologo non dà "consigli" ai propri pz, è importante però -se questo è il Suo bisogno- accedere ad un metodo più attivo, in cui lo psicologo sappia porLe le domande giuste per approfondire il Suo disagio e soprattutto per giungere a quella consapevolezza che Le permetterà di capire e modificare il senso del disagio.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Ciedo scusa per la intrusione in una area di non mia competenza.

Mi viene,tuttavia, spontaneo affermare, da semplice essere umano, che non tutto il "disagio psichico" esistete al mondo debba necessariamente essere medicalizzato.
O forse si può semplicemente voler cambiare?

Alla gentile interlocutrice: ha mai pensato/provato a parlare liberamente delle cose che qui espone con la persona con la quale sta assieme da 10 anni ovveo dalla età di 13 anni?
Se si: quale feedback ha ricevuto.

Ha in alcuni contatti scritto:
"...sembra di essere sempre in attesa di un qualcosa che cambi la mia vita...",
"...ho un lavoro che non mi soddisfa per niente...",
"...convivo con il mio ragazzo,stiamo insieme da dieci anni...e a volte mi vengono dei dubbi anche su questa storia...".

E' così convinta che tutto ciò sia patologico?
O più in generale: è necesariamente indice di malattia ad un certo punto della vita voler modificare la propria esistenza?

Solo domande sulle quali, se crede, riflettere.

Prendo a prestito e decotestualizzo parte di una frase della Dr.ssa Randone, con la quale "mi scuso moltissimo", "...la dimensione del piacere... sembra essere smarrita..."; necessariamente malattia?

Cordialmente.

Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com

[#12]
dopo
Utente
Utente
Ci ho pensato varie volte...a cambiare la mia vita,tanto è vero che l'anno scorso ho lasciato il mio ragazzo,ebbi una crisi,volevo vivere,essere libera,fare tutto quello che mi passava per la testa...è stato per poco circa un mese,ma stavo bene...lui stava male,non mi faceva vivere,mi chiamava di continuo,minacciando di ammazzarsi ecc.sono tornata con lui,pensando che stando insieme lui capisse che io non l'amavo più,e mi avrebbe lasciata lui...ma così non è stato,dopo circa due mesi,mi sono "buttata"in questa convivenza pensando di dare una svolta alla mia vita.Ma il mio malessere continua,a volte penso che sono io a dover cambiare il modo di vedere la vita,altre penso che dovrei cambiare la mia vita...ma quest ultima non è facile,ho paura di pentirmi,paura di perdere una persona che mi ama,una persona per me importante,solo per colpa mia...e soprattutto di tornare a ferire questa persona.
A volte ho come la sensazione di stancarmi in fretta delle cose,delle persone,quel bisogno di cambiare,lo faccio pure con il lavoro,trovo sempre qualcosa che non va,per questo ho paura.Non capisco cosa voglio realmente.
[#13]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>..lui stava male,non mi faceva vivere,mi chiamava di continuo,minacciando di ammazzarsi ecc.sono tornata con lui,pensando che stando insieme lui capisse che io non l'amavo più..<<
questo sembrerebbe un atteggiamento passivo. Assecondare le richieste di una persona che minaccia il suicidio significa farsi "tenere in scacco", un modo di fare manipolativo che non aiuta nessuno dei due.

Non solo c'è una crisi di coppia che non viene affrontata, ma addirittura si inizia una convivenza in un momento che meriterebbe uno spazio di riflessione. E' chiaro che in questo modo avrà la sensazione di essere in "balia" degli eventi e di non comprendere cosa per lei è veramente importante.
Come mai acconsente alle richieste del suo partner?

>>Non capisco cosa voglio realmente<<
se stanno così le cose l'intervento psicologico è molto importante e non per "medicalizzare" (visto che non siamo medici), perché lo psicologo non si occupa solo di psicopatologia (ammesso che lei ne abbia una), ma anche di "disagio" e nel suo caso sembra abbastanza evidente.







[#14]
dopo
Utente
Utente
Io a questa persona sono legata...dopo 10 anni come non potrei volergli bene..è un ragazzo fantastico...non si tratta di acconsentire le sue richieste,in quel momento stavo male per lui...non è bello ferire chi ti ama,e quindi ho pensato di tornarci insieme,poi è accaduto tutto così in fretta,problemi in famiglia che non mi davano tregua;lo so ho sbagliato,certe decisioni vanno prese con molta calma,vanno riflettute,io invece con il mio continuo malessere e insoddisfazione,pensavo che sarebbe cambiato qualcosa.
Molte volte quando vedo persone crearsi una famiglia,provo una sensazione di disagio,non vorrei mai,mettere su famiglia avere dei figli...non mi sento per niente pronta...io addirittura la vedo come la fine della propria vita,ho una visione della famiglia molto negativa,vedo tanta monotonia,noia,e questo mi spaventa da morire...Crescendo ho capito che io e il mio partner siamo totalmente diversi...lui non ama molto uscire,è molto tranquillo,io invece amo divertirmi,uscire con gli amici,conoscere nuove persone...e molte volte questo causa scontri tra noi.
Ho paura perchè lui adesso,sembra pensare soltanto la casa,non esiste altro...la sua priorità è costruirsi un futuro,mettere qualcosa da parte per un eventuale matrimonio,mentre io penso ancora a voler andare in vacanza e girare il mondo!
Purtroppo so bene che la mia infanzia influisce molto,ho "bruciato le tappe" sono cresciuta in fretta,e mi sono occupata sempre di tutto e tutti,e per questo che sono diventata molto egoista,penso sempre e solo a me stessa.