Psicologia infantile - bambini senza genitori

Buona sera a tutti,
sono Michael e lavoro in un bar di una struttura alberghiera frequentata da tante famiglie e gruppi vari.
Tra questi anche una casa famiglia che accoglie bambini abbandonati o allontanati dalle rispettive famiglie.

Dato che la "regola" generale è quella di non dare bicchieri d'acqua del rubinetto ai tanti bambini che corrono e giocano (d'altra parte il bar è lì per vendere i prodotti e i giochi all'esterno hanno anche una funzione commerciale), ho sempre mantenuto la stessa linea anche con i bambini della casa famiglia, poichè accompagnati dai propri educatori che spesso comprano loro acqua e gelati.
Inoltre mi è sembrato opportuno comportarmi così dato che non vorrei creare una "differenza" tra loro e gli altri bambini che giocano con loro, per non essere messi nella condizione di apparire diversi.
Questa cosa ha però creato lo sdegno in alcune clienti anziane e benpensanti che da allora hanno tormentato la direzione con proteste nei miei confronti.

Dato che mi preme soprattutto la salute di questi piccoli, vorrei chiedere il vostro parere circa il comportamento più adatto da tenere in questo caso, dato che continuerò a pormi il problema nelle prossime settimane.
Grazie, saluti,
Michael
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Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Caro ragazzo,
il suo ragionamento non lo trovo affatto sbagliato. A mio avviso fa bene a non creare discriminazioni tra i bambini inseriti in una famiglia tradizionale e quelli costretti a vivere in casa famiglia. Inoltre credo che lei debba rendere conto solamente al suo Direttore.
Sia sereno.

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino