Convivere con l'ansia

Gentile Dottore, sono un ragazzo di 23 anni e da 5 vivo con la mia famiglia fuori dall'Italia, per questioni di lavoro. Ho 4 fratelli più piccoli.
All'inizio la vita in un paese estero mi affascinava, ma dopo un anno circa anche il mio lavoro è iniziato ad andar male, e in ogni caso i problemi economici che abbiamo in famiglia non si potevano risolvere. Ho fatto svariati lavori per contribuire alle spese familiari, ho fatto il possibile. Da 4 anni sto con una ragazza, mi ha sempre aiutato e mi è sempre stata vicina, ma ogni volta che ho una crisi me la prendo con lei, la sgrido, le dico che in fondo lei non mi vuole aiutare perchè non le sto a cuore, parlo solo ed esclusivamente con lei, perchè non mi sento capito dai miei e non ho amici, infatti non esco mai. Da Febbraio ho avuto un problema ad una gamba che mi ha costretto ad assentarmi e a mollare il lavoro, ma ora sto bene. Mi veniva spesso da piangere al lavoro e quasi ogni notte prima di addormentarmi. Inoltre ho paura di tutto ormai, di guidare, di ritirare la posta che ci recapitano perchè non so cosa aspettarmi, di dormire da solo, in più sto curando la psoriasi, e presumo che questa malattia non mi sia proprio stata d'aiuto, mi vergogno anche ad andare al supermercato o di impiegare tanto tempo al banco degli affettati, per paura che le gente che aspetta il suo turno mi possa odiare.
Vorrei risollevarmi e non trattare più male la mia ragazza. Grazie mille
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile utente,
dalla descrizione dei Suoi sintomi, essi appaiono come molto invalidanti per la vita che conduce; sta trascurando il corpo, la psiche, la relazione con la ragazza...
Considero importante e urgente che Lei si rivolga ad uno psicologo della zona. Lei dirà "E con la lingua come faccio?". Tenga conto che esistono ora anche gli "Psicologi europei" (il cui Albo internazionale trova in Internet, http://www.inpa-europsy.it/), molti dei quali sono bi o tri lingui.
Non aspetti altro tempo, Le raccomando.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Grazie mille Dottoressa di aver risposto alla mia domanda. La mia ragazza nonostante i miei frequenti sbalzi di umore non mi fa pesare nulla e spesso mi appoggia e mi sostiene, dopo averci litigato me ne pento sempre.
Credo che la cosa che mi faccia più male di tutti è il fatto che i miei genitori non si chiedano mai di cosa ho bisogno.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Non sottovaluterei la pesantezza che porta alla Sua compagna! Le donne incassano a lungo, ma poi talvolta ... scoppiano. In maniera incomprensibile, se non si considera tutto l'antefatto.

Riguardo ai genitori,
"da 5 vivo con la mia famiglia fuori dall'Italia, per questioni di lavoro. Ho 4 fratelli più piccoli."
Forse sono presi da tutto quanto comporta figli piccoli e vivere in un paese straniero. Lei è il più grande e dunque...
[#4]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Ho sempre sentito il peso della responsabilità, perchè non ho avuto il tempo di abituarmi all'essere grande, forse un giorno ringrazierò i miei di avermi responsabilizzato ma credo che avrei dovuto avere il tempo di metabolizzare, quando sono rimasto senza amici, dopo la scuola loro comunque non mi davano lo spazio di cercarmene degli altri, perchè ho lavorato sempre. Poi, perchè ogni volta che io esprimo un parere trovo mio padre in disaccordo? Fa di tutto per contraddirmi, anche se lui intende quello che intendo io, per non darmi soddisfazione elabora con parole diverse il pensiero, aggiungendoci davanti un "No, non è così....".
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