Paura di crescere ed insicurezza

Salve, sono Arianna, nn so se scrivo in cerca di consigli o conferme, ma so che una visione un po' più lucida della mia vita non mi farebbe male, allora iniz da qui.
Ho 30 anni, vivo ancora cn i miei,son splendide persone ma è ovvio che ciò complichi la mia ricerca di autonomia, o di "identità" direi.A breve questo cambierà,ma ci sono tante cose che non vanno. Ad, es., sto per laurearmi ma sono fuori corso da una vita e me ne vergogno, se mi sto dando una mossa lo devo solo al mio fidanzato, il mio angelo custode.
Il rapporto con lui è un altro dei miei problemi. Per la verità, nn lo è il rapporto in sè (che è fantastico) ma è il mio modo di viverlo che non va troppo bene.
Ho avuto vari flirt in passato,tutte storie ridicole finite male,alcune mi hanno lasciato strascichi enormi. Credo d'aver la sindrome di candy candy, la crocerossina che salva gli stronzi che la trattano male, ho un'indole x questo. Mio padre, che tra alti e bassi vive ancora cn mamma (e so che si vogliono bene), però nn ha mai dimenticato la sua ex dell'adolescenza, e mi ha cresciuta a suon di "nn star mai cn qualcuno se nn senti il cuore che ti scoppia in petto, se no vuol dire che nn è amore”. So che i genitori non si posson incolpare a vita per i nostri sbagli, ma è anche vero che quella frase l'ho tenuta dentro come un tesoro, sono andata in cerca dell'amore solo seguendo questa massima, non vi dico che tranvate ho preso. Ora capisco d’aver tentato di dare a mio padre tutto l'amore che credevo gli mancasse, ho cercato lui in ogni ragazzo, col risultato di soffrire nel tentativo di dare loro ciò che mancava a mio padre in realtà. Un complesso di elettra con gli attributi.
Molte cose le ho comprese da quando c'è C., il mio attuale compagno. E’ arrivato così, 5 anni fa, all'improvviso, era tutto quello che NON avevo mai cercato, nn è mai scattato per lui "l'innamoramento" adolescenziale tanto auspicato da mio papà, però..era intelligente, profondo, ma sopratt simpatico,autoironico, sensibile.. così simili ma diversi, cioè in grado di incastrarci perfettamente dando all'altro il meglio di sè. Da quando c'è lui mi son resa conto del rapporto sbagliato che ho cn mio padre, della paura di crescere(ora litigo cn papà,cosa impensabile prima), ho ripreso l'università e sto per dare la tesi, sto facendo casa cn lui..lui è la mia casa.
Solo che ora ho il panico.Il pensiero di sposarmi o far famiglia mi terrorizza a morte.Da li scattano altre paure:”se mi sento così significa che non lo amo?nn dovrei esser feliciss all’idea di sposarmi?allora sono come mio padre che nn ha mai davv amato mia madre?” tutto ciò, ogni tanto, si trasforma in attacchi di panico ed è terribile. Io non so se C. è “quello giusto”, so solo che le cose più belle della mia vita le ho fatte e le faccio cn lui, e da quando c’è sono una persona persona migliore. La domanda è “quali sono le domande giuste da porsi? Devo continuare a far progetti cn C. o i miei dubbi sui miei sentimenti dovrebbero frenarmi?”
Grazie
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Cara Arianna, " so solo che le cose più belle della mia vita lr ho fatte e le faccio con lui, e da quando c'è sono una persona migliore"..continua a tratti in lei la paura di crescere, l'attesa -- della magia.. ?mi pare che la sua vita ora abbia avuto una bella svolta e che questo lui , che la fa star bne , sia .. quello giusto.. ma lei ha ancora paura , paura di decidere, di scegliere..così lucida e intelligente cominci a pensare che il papà ha fatto e detto quel che ha potuto , con gli strumenti e la storia che aveva..credo che sia anche giunta l'ora di decidere, a volte se non si decide , la vita decide per noi, non voglio essere direttiva, ma la invito a riflettere.. ha detto .. siamo in grado di incastrarci perfettamente dando all'altro il meglio di sè.. lui è la mia casa..mi sembra splendido.. mi sembra un amore adulto.. finalmente.
Cosa ne pensa..?

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>se mi sento così significa che non lo amo?nn dovrei esser feliciss all’idea di sposarmi?allora sono come mio padre che nn ha mai davv amato mia madre?”<<
lei è una cosa diversa da suo padre e sarebbe il caso di tagliare questo "cordone" che vi lega. Il modo in cui suo padre ha gestito le relazioni affettive è sostanzialmente diverso da come le ha gestite e le sta gestendo lei.

>>"nn star mai cn qualcuno se nn senti il cuore che ti scoppia in petto, se no vuol dire che nn è amore”<<
questo è uno stereotipo che purtroppo non funziona, ossia ricreare l'amore adolescenziale in età adulta, come se fosse quello il vero amore. La realtà è molto diversa.

Suo padre probabilmente ha dei rimpianti e questo in parte giustifica il rapporto privilegiato che ha con lei, confidenziale e invischiante.





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#3]
Attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile ragazza,

" quali sono le domande giuste da porsi"?

Forse non ci sono domande giuste... ma solo la capacità di dare ascolto ai suoi bisogni e alle sue emozioni... iniziando a spiccare il volo verso l'autonomia e l indipendenza.

Insicurezza ed autostima fragili, che ci impediscono di "essere" come realmente desideriamo.


Un disagio, quindi, arcaico...che va " rivisto", con la possibilità di una ristrutturazione del quotidiano.. in un confronto con un collega.

Iniziare a voler essere e non a " dover" essere.


Siamo in ascolto.

Un caro saluto
[#4]
dopo
Utente
Utente
Penso che Lei abbia ragione, come penso che ho paura. E' il terrore di fare gli stessi sbagli di papà, paura di far la scelta sbagliata e di chiudere per sempre la porta alla "magia", non poteva usare termine più azzeccato.
La verità è che quando si cresce con un'ideale, rendersi conto che sia sbagliato è come dover buttar giù un pilastro, bisogna trovare nuovi equilibri. E io non ci sono ancora riuscita.
Cosa devo fare quando mi prende il panico? Quando sto così male arrivo metter in discussione tutto, a credere che non lo ami. E paura e senso di colpa si mischiano in un cocktail micidiale che mi butta già per settimane. Possibile che la paura abbia questo potere su di me? Ed ecco la domanda.. "allora non lo amo davvero?"
Ma poi, quello che sento dentro è..come potrei mai rinunciare all'unica cosa davvero bella e "normale" della mia vita?
Sa forse qual è il mio problema? Che sono troppo insicura per fidarmi delle mie scelte. Anche quando qualcosa mi rende felice, la metto in discussione.
E vivo così..guardo le vetrine di abiti da sposa, e appena mi ci immagino dentro mi prende il nodo alla gola.
E pur vero che prima anche il pensiero di fare casa insieme mi faceva lo stesso effetto. Ci sono voluti forse tre anni prima che l'affrontassi. Ora stiamo chiedendo il mutuo assieme.. è strano, davvero.
Vorrei solo capirmi un po' di più!
Grazie molte per la sua risposta.
Ary
[#5]
Attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Ary,

< Sa forse qual è il mio problema? Che sono troppo insicura per fidarmi delle mie scelte. Anche quando qualcosa mi rende felice, la metto in discussione.

E vivo così..guardo le vetrine di abiti da sposa, e appena mi ci immagino dentro mi prende il nodo alla gola.

E pur vero che prima anche il pensiero di fare casa insieme mi faceva lo stesso effetto. Ci sono voluti forse tre anni prima che l'affrontassi. Ora stiamo chiedendo il mutuo assieme.. è strano, davvero.. >


La capacità di essere qualcosa " altro " da quello che dovremmo, invece, essere ci porta a confrontarci con il disorientamento e il timore di sbagliare... soprattutto se qualcuno non ha mai creduto in noi e ci troviamo a dover soddisfare certe aspettative.


Coraggio... coraggio nel rischio di vivere!


Questo le auguro!

Un caro saluto
[#6]
dopo
Utente
Utente
Grazie di cuore a voi tutti per le risposte, ne avevo vista soltanto una!
Cara Dr. Antonietta Albano, il suo augurio mi tocca particolarmente, perché è sempre il coraggio che mi è mancato nella vita per far tutto. Mi sono privata di tante cose "per paura". Non ho scelto l'università che volevo (volevo far psicologia!), ho scelto un ripiego per non andar via da casa.. ho rinunciato a fare esperienze fuori, a dire ad una vecchia amica che le ho sempre voluto bene, ad impormi quando sapevo di aver ragione nonostante io sia una gran testarda!
Ho sempre lasciato che la vita mi trascinasse.. era più facile rimandare le scelte al destino che a me stessa. Non è tutta colpa dei miei, hanno fatto molti sbagli ma sono figli di un'epoca, un'educazione e un contesto diverso dal mio.
E' che prima tutto girava intorno a loro per me, al renderli felici, al non deluderli.
Adesso devo scegliere per me stessa.

Allora non devo dar troppo peso a questi attacchi di panico? Cioè credere che arrivino per il motivo giusto? Ho sempre creduto che il panico ti sbattesse in faccia la verità, che in qualche modo "fosse giusto", pur nell'assurdità del suo manifestarsi. Ho pensato "se ho il panico pensando al mio futuro di coppia, automaticamente ciò significa che non provo le cose giuste per il mio C".
E questo mi ha devastata più del panico in sé stesso.
Vorrei mettere in stanby i "se". E se quello..e se l'altro.. e se sbaglio... e se non ce la faccio... E' tutto un sé.
Dovrei fare quel che dice sempre il mio C: "l'unico modo per smettere di aver paura di fare qualcosa, è farla!"

Al momento, vorrei intanto imparare a gestire la paura. Per me sarebbe già un mega traguardo. Per il resto, ci sto lavorando! :)

Grazie a tutti voi per il contributo, approfitto per augurarvi felici festività!
[#7]
Attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentilissima,

< Ho sempre creduto che il panico ti sbattesse in faccia la verità, che in qualche modo "fosse giusto", pur nell'assurdità del suo manifestarsi >

La manifestazione del panico, infatti, ci permette di capire che il nostro corpo sta gridando aiuto.

Necessità di essere ascoltato nei suoi "bisogni" e nel suo mondo emozionale!


Questo disagio può iniziare ad affrontarlo in un setting strutturato e non giudicante, come quello psicoterapeutico, per iniziare a dare voce a questa sua difficoltà, esprimersi per ciò che realmente è!

Può rivolgersi ad un Consultorio della sua città.


Un caro saluto e ricambio di auguri.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Cara Arianna, però mi pare di capire, avete chiesto il mutuo per " fare casa assieme" e lui è la mia casa"..temo che lei non voglia smentire il papà nel credere alla magia di un amore adulto.. come dice giustamente il Collega Del Signore, avete un legame invischiante, lei adora il papà , e la capisco , ma come le dicevo e come lei riprende, era un altro mondo , altri strumenti.. per cui si fidi e si faccia aiutare.. che la vita e' di chi osa.. e certo .. ci vuole coraggio.. ma vede , che , a pelle lei ha fatto la scelta giusta..
Auguri di Buon Natale e di giorni felici..