Rapporto di coppia

Buona sera,ho un rapporto con un ragazzo da 1anno,ma in questo anno ci sono stati diversi problemi e sono arrivata al punto che non so più cosa fare, perché nonostante tutto ci tengo e sono certa anche lui,però purtroppo non facciamo altro che litigare ferocemente quasi ogni giorno.Sin dal primo momento in cui ci siamo conosciuti lui voleva andare a convivere con me,perché aveva capito che io fossi la sua anima gemella,ma io mi sono opposta,perché avrei voluto conoscerlo prima e poi fare un passo del genere (nonostante non sia un matrimonio do' pur sempre un certo valore),cosi lui ha iniziato ad accusarmi, affermando che io non fossi matura, che io fossi bigotta, che io non volessi aiutarlo in un momento un po' delicato (dal punto di vista economico della sua vita).Pur non di meno il sentimento verso me è più grande e di conseguenza ha deciso di aspettare che io fossi pronta.Ma in questo anno ho ricevuto le offese più impensabili da lui, su ogni singolo aspetto della mia vita e di ciò che mi circonda,ricevendo degli insulti più pesanti che ci possano essere. E' arrivato ad insinuare anche cose spiacevoli riguardo alcune persone a me vicine,come uno zio che vive con me e la mia famiglia,ed un mio collaboratore lavorativo il quale in un momento davvero difficile per me,un paio di anni fa,mi ha dato fiducia dandomi la possibilità di introdurmi appunto nel mondo del lavoro.
Non fa altro che denigrare la mia famiglia, i miei amici (con i quali ci vuole avere davvero poco a che fare) e si lamenta del fatto che io non faccio altro che volermi approfittare di lui (in quanto io svolgo una libera professione, come consulente aziendale - alle prime armi é vero, ma credo pur sempre una professione rispettabile - a differenza sua il quale è co-titolare di una piccola azienda commerciale e che reputa migliore del mio).Tutte queste cose vengono dette in momenti di rabbia e nervosismo,dopo i suoi sfoghi "furiosi" (che nelle ultime due liti sono sfociate anche in delle sberle da parte sua) arrivano puntuali le scuse e prova a rimediare in ogni modo. Cerca di essere più dolce, più comprensibile e riconosce di aver esagerato.Io so che ci tiene a me, progetta una vita con me, mi ha portato all'interno della sua famiglia (la quale ovviamente per lui è perfetta e quindi io ho il privilegio di poterne fare parte, a differenza della mia che gli fa venire il voltastomaco).Lui vorrebbe che io entrassi a lavorare anche nella sua azienda, trasferendomi cosi nel suo paese (distante dal mio circa 200km) perché nel caso da me non verrebbe mai e poi mai (anche se la posizione sarebbe più ottimale per entrambi).Mente spesso riguardo una sua amica (ex) e non ha mai voglia di fare nulla,se non uscire con i suoi amici.Si giustifica di tutto questo dando la colpa alla non convivenza, che crede sia causa dei miei genitori (bigotti) e del mio "non lavoro", ma non capisce che non riesco a trovare la forza da questi suoi comportamenti. Sono esagerata io?Grazie mille
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Sono esagerata io?>

Gentile Utente,
secondo quanto riferisce sui comportamenti del suo ragazzo, non direi proprio.
Non mi pare che il suo rifiuto di convivere in una fase precoce del rapporto possa giustificare un tale comportamento da parte del suo lui.

Sembrerebbe come minimo problematica questa persona, le dinamiche che lei descrive paiono incentrate su potere e controllo nei suoi confronti, con tentativi di ledere la sua autostima, isolarla da parenti e amici, dalla sua attività.

<nelle ultime due liti sono sfociate anche in delle sberle da parte sua) arrivano puntuali le scuse e prova a rimediare in ogni modo.>
Un episodio da non sottovalutare, insieme agli altri comportamenti che sembrano proprio non promettere nulla di buono, dal mio punto di vista. Non è mai giustificabile la violenza, né psicologica, né fisica. I pentimenti, in genere, hanno vita breve poiché tali comportamenti tendono a trattenere l'altro nel rapporto, a confonderlo, in modo tale da ricominciare daccapo nel ripeterli anche peggio di prima.

Le suggerirei di valutare attentamente la situazione e di riflettere su quanto sta accadendo, se le convenga davvero continuare in questo rapporto.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile ragazza,

accolgo le riflessioni di non sottovalutare questo comportamento "instabile" del ragazzo e di non essere frettolosa nella scelta di una possibile convivenza, perché il "sentire" deve essere comune!

Andare a lavorare nella sua azienda, oltretutto, le impedirebbe di mantenere una sua autonomia, così da farla cadere nella trappola del possesso che, immancabilmente, manifesta già nei suoi approcci.


< Io so che ci tiene a me, progetta una vita con me, mi ha portato all'interno della sua famiglia (la quale ovviamente per lui è perfetta e quindi io ho il privilegio di poterne fare parte, a differenza della mia che gli fa venire il voltastomaco)...>


Si ma questo non è necessariamente positivo, in quanto esistono diverse famiglie disfunzionali e in simbiosi, che non vivono realmente la loro vita e lei, probabilmente, rischierebbe di sentirsi "ingabbiata"!


Rifletta e si dia tempo... tempo debito per conoscerlo meglio (anche se ci sono "segnali" che non vanno ignorati) e comprendere se e quali sono i suoi bisogni, sia individuali che di coppia.


Provi, eventualmente, a rivolgersi ad un Consultorio, se le diventa difficile gestire la relazione e a rendersi più consapevole di ciò che desidererebbe.


Un augurio, di cuore.
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dopo
Utente
Utente
Grazie per le risposte ! Ma ciò che mi chiedo io: è possibile che in momenti di rabbia dica e faccia quelle cose e poi in momenti di "normalità" mi dice che non è ciò che pensa realmente ? Io sono convinta del fatto che proprio nei momenti di rabbia si dica ciò che si pensa realmente di una persona, forse in modo esagerato ed usando termini inappropriati, ma si dica la verità di fondo ! Quando mi denigra, mi dice che io non gli offro nulla (perché non ho una casa di proprietà tutta mia), che non sono una Donna, che sono una nullafacente (perché appunto svolgo una libera professione e non riesce a comprendere fino in fondo) gli chiedo perché sta con me se pensa tutte queste cose, nel momento di ira inveisce ancora di più contro di me (e come ho già scritto negli ultimi due litigi sfociati in sberle), ma quando passa la tempesta afferma che non pensa affatto quelle cose e che invece ha rispetto di me ... tutto questo mi porta un'estrema confusione !!!
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
< gli chiedo perché sta con me se pensa tutte queste cose >

Proverei a focalizzarmi su di lei: perché sta con lui?


< nel momento di ira inveisce ancora di più contro di me (e come ho già scritto negli ultimi due litigi sfociati in sberle), ma quando passa la tempesta afferma che non pensa affatto quelle cose e che invece ha rispetto di me ... tutto questo mi porta un'estrema confusione !!! >


Non è rispetto, ma mancanza di questo....

la sua confusione merita di essere accolta, ma anche di essere elaborata e la sollecito per una sua vita futura sana e soddisfacente.


Un augurio,

di cuore