Philofobia

Salve,volevo un consulto per un problema che non riesco a risolvere,io credevo che dipendesse semplicemente dal fatto che ad oggi non avevo ancora trovato la ragazza giusta,che mi facesse perdere la testa,e che tutte le storielle che avevo vissuto dalla quale sono scappato erano la causa del atto che io non mi innamorassi,ma adesso che ho incontrato una ragazza che veramente mi prende,mi ritrovo con lo stesso problema.
Vi spiego:io ormai ho 31 anni,e a 19 anni ho avuto la mia prima storia,essendo stato sempre libero,in quella storia presa come esperienza ho vissuto male maggior parte delle sensazioni ,io mi annoiavo e non era una gran cosa quel fidanzamento che sin da bambini desideriamo,un passo indietro però,quando ero piccolo io ero un pò emarginato per via della mia vivacità e il rapporto con le ragazze l'ho sempre sofferto perchè tendevano,quelle del mio paese,a ignorarmi e allontanarmi perchè ero un po emarginato,e da questo punto di vista l'infanzia l' ho un pò sofferta,e purtroppo ho avuto le prime relazioni già da grande,cosa che ormai era un pò più difficile da vivere in quanto ormai mi ero abituato a vivere solo con me stesso e mi sono un pò allontanato da quella che è la società di tutti i giorni.Premetto che non ho problemi a socializzare ,anzi mi piace molto e nelle relazioni mi strigo abbastanza bene,solo che da quella storia di 19 anni,quando mi lasciai,lasciai io,soffrii tantissimo ed era la prima volta che facevo i conti con la depressione,io la lasciai perchè,anche se mi piaceva tanto,non era quello che volevo e non sentivo quel bisogno di una donna vicino,anche perchè mi annoiavo e non vivevamo niente di granchè emozionante,e allora io credendo che non era la mollai,ma mi ritrovai a soffrire perchè mi mancava,e da li cominciarono i casini,non capivo perchè mi mancava se non provavo nulla,e per ben 11 volte c'abbiamo riprovato fino a quando nel 2004 chiudemmo perbene,per me fu un atroce sofferenza,enorme a tal punto da sviluppare un enorme anoressia sentimentale,non volevo mai più legarmi,io non volevo mai più innamorarmi,solo che poi piano piano è calata la cosa e ho avuto altre storielle ,solo che ho sempre mollato perchè,e da qui inizia il mio problema,dopo un pò non sentivo più nulla e volevo fuggire ,anzi il più delle volte iniziavo le storie senza provare nulla,e quando vedevo che la cosa si intensificava io mollavo,mi saliva come un ansia che dove rendere conto a quella ragazza e che dovevo mollarla ,partivo già con quell'idea e ovviamente non mi denudavo nella storia perche tanto l avrei dovuta mollare e vivere delle belle emozioni con lei sarebbe stato peggio,la mia risposta a questo è stata che forze non mi sono mai innamorato ,ma oggi che ho trovato una ragazza che mi prende davvero mi succede la stessa cosa e allora è un mio problema,e non so come risolvere quest'anzia ,anche perchè ogni volta che ho mollato la mia sofferenza nel vederle piangere è sempre stata grandissima,io devo risolvere non so come fare .Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
"era la prima volta che facevo i conti con la depressione"

La depressione Le è stata diagnosticata in passato?
Dal medico o psicologo?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile ragazzo,

il vissuto che ci narra implica complessi meccanismi, che possono incorrere nel suo vissuto relazione ed affettivo.

Non dimentichiamo l'infanzia, inoltre, momento decisivo, dove si vengono a creare e a stabilizzare "legami" fondamentali e il rafforzo della propria autostima.

Il suo è un vissuto che merita attenzione: dietro a questa difficoltà a "sentire" un sentimento, un'emozione, si nasconde un disagio ed una mancanza, che meritano di essere identificati ed elaborati attraverso, anche, il suo vissuto depressivo in un setting terapeutico, con ascolto, empatia e senza giudizio.


Ritengo, inoltre, importante una valutazione diagnostica accurata: può rivolgersi al Consultorio della sua città e iniziare a fare un po' di chiarezza dentro di se' eva prendersene cura...


Un augurio,
di cuore
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Sarebbe opportuno distinguere tra timore della perdita dell'altro e timore dell'invischiamento, tutto rientra nella possibilità di mettere le giuste distanze tra il se e l'altro da se.

Talvolta in questi casi si nasconde una eccessiva tendenza al controllo, forse di matrice ossessiva (o depressiva), che le impedisce di vivere serenamente le relazioni affettive. L'amore vissuto pienamente necessita di una "perdita dei propri confini", almeno temporanea, per permettere al partner di concedersi e avvicinarsi.

La tendenza all'ipercontrollo blocca tutto questo, mettendo in dubbio sentimenti ed emozioni. Chiaramente la storia di vita ha un peso, così come l'idea che lei si è fatto della vita di coppia e dello "stare insieme".






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
vi ringrazio della vostra attenzione,ne sono davvero felice ,io comunque ho pensato per l'appunto di andare a qualche consulto con qualche esperto perchè io credoche il mio non è un problema che "da solo "potrei risolvere e siccome non voglio più aver timore di avere una storia e non voglio più perdere ragazze alla quale poi alla fine comunque mi lego ho deciso che è il momento di affrontare la cosa .ad oggi vi dico che mi sale l'ansia a vedermi con questa ragazza ma non perchè non mi piaccia ,anzi ,ma perchè ho timore delle mie paranoie che mi impediscano di buttarmi e viverla in pieno.Forze per tutte le vicende che il mondo di oggi ci mostra ,litigi ,separazioni ,depressioni ecc ,o semplicemente perchè non ho una gran autostima!eppure nel mondo del lavoro sono sicurissimo ,nella fotografia sono eccellente e sicuro di me così come nel ciclismo e in ogni altra attività che faccio per non affrontare legami!Quando sono vicino a una probabile relazione entro in crisi interiore e ancora prima di iniziare il tutto ,anche a momenti la conoscenza ,il pensiero di dovermi fidanzare e poi lasciarmi per mia colpa mi destabilizza e mi spaventa a tal punto che sparisco e non mi faccio più sentire !Ho provato una volta a spingermi oltre senza fare nulla sopportando e basta e mi sono ritrvato a tremare ,piangere ,fissarmi in continazione ,non fare più nulla non mangiare e sentirmi completamente estraneo da me stesso!Una sensazione potente che non sopporto quando mi succede questo è il sentirmi completamente esternato dalle mie solite sensazioni e emozioni ,più o meno come una persona che viene messa in gabbia e l'unica via di fuga appunto è la fuga stessa !ora voglio risolvere questo perchè voglio una storia vera e ho bisogno di affrontare questa mia cosa !Io comunque di mio sono una persona molto positiva ,ma tutto questo mi diverge ,mi spossa ,mi devia dallo stadard quotidiano .C'è chi mi dice che il problema forze è legato al legame che ho avuto con mia madre ma io so che non è questo ,perchè mia madre è stata un po insistente nella mia vita ma io ho sempre seguito le mie strade .poi c'è chi sostiene che io non abbia superato quella prima storia d'amore che d'amore non era a una forte attrazione ,c'è chi sostiene che ancora devo incontrare quella giusta ,ma interiormente io so che ho dentro di me ,nel mio passato ,qualche falla enorme irrisolta che devo riaffrontare e volevo usare l'ipnosi per questo,tecniche regressive .grazie per la vostra risposta
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dopo
Utente
Utente
comunque la depressione non mi era stata diagnosticata ma sentivo io di averla autodiagnosi ,e mi recai da uno psicologo ,ma non rislosi nulla
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>non è un problema che "da solo "potrei risolvere e siccome non voglio più aver timore di avere una storia e non voglio più perdere ragazze alla quale poi alla fine comunque mi lego ho deciso che è il momento di affrontare la cosa <<
I modelli di interazione nei rapporti di coppia sono spesso inconsapevoli e automatici, per questo condivido la sua riflessione in merito all'intervento psicologico, soprattutto se il suo modo di relazionarsi con l'altro sesso tende a ripetersi in maniera disfunzionale.





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