Fobia sociale e eritrofobia

Buongiorno,vi scrivo per cercare di capire quale possa essere la terapia giusta da seguire per il mio problema.
Ho 39 anni e soffro di questo problema da quasi sempre con la differenza che in eta' diciamo piu govanile ,quindi fin verso i 27/29 anni ,non mi creava grossi problemi e potevo classificarla come una normale timidezza occasionale, successivamente invece i miei disagi sono diventati sempre piu "iingombranti" e a parer mio meno giustificabili data l'eta adulta.
Vorrei sottilineare il fatto che conduco una vita piu o meno regolare , ho amici, faccio sport , un buon lavoro al pubblico ,un fidanzata con cui convivo etc.
Finche ho vissuto da solo gestivo la mia vita in modo autonomo in relazione al problema che avevo evitando piu o meno situazioni che mi potevano creare fastidio/imbarazzo/ansia senza per questo pensare di aver rinunciato a qualcosa per via del mio problema.
Quando invece ho iniziato ad avere relazioni piu serie e impegnative,quando la vita lavorativa si e' fatta piu importante e tante altre cose non ho piu potuto gestire la cosa in modo autonomo dovendo appunto andare incontro alle esigenze di una compagna in primis ,e via via tutto il resto lavoro ,famiglia etc e quindi partecipando a situazioni che magari in passato io avrei evitato .Ho fatto questa premessa per far capire che la relazione con la mia attuale compagna mi ha messo davanti all'evidenza di non poter piu sfuggire a mio piacimento alle situazioni per me disagevoli come facevo prima ,ma di doverle affrontare(cosa che faccio regolarmente per avere una vita "Normale") con mio grande sacrificio .Mi capita spesso di avere un ansia anticipatoria ,rossore in viso (ingiustificato) palpitazioni ,mani fredde etc quando mi trovo nella situazione.
Ultimamente mi e' capitato di dovere andare ad una cena con igenitori di lei e ho inziato a pensarci in maniera lieve una settimana prima fno al giorno dell'evento in cui ho toccato il culmine e la voglia di scappare rinunciare ,mollare tutto per poi violentarmi andando a questa cena e vivere in uno stato di allerta, rossore ,tremore , secchezza ,palpitazioni etc per la prima mezzora buona per poi invece rilassarmi totalmente e non avere quasi piu nessun sintomo ...anzi.....
Detto questo in maniera forse un po caotica spero di essere riuscito a spiegarmi affinche qualcuno mi dica che tipo di terapia sarebbe consigliata.Premetto che ho avuto a che fare una volta con uno psicologo per un totale di 6/7 sedute dove parlavo solo io e lui ascoltava e dopo 40 minuti anche nel bel mezzo di un discorso mi interrompeva dicendo per oggi basta la seduta e' finita (cosa che non mi e' piaciuta assolutamente).Avrei bisogno di una terapia dove c'e' interazione e non molto lunga non vorrei raccontare tutto di me partendo dal mio primo dentino .
grazie saluti
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Il suo problema sembra decisamente il classico quadro - da un punto di vista breve strategico - di una fobia con sfumature ossessive, e pertanto beneficerebbe di una terapia attiva e prescrittiva. Non di quelle dove "si parla e basta", per intendersi, ma dove si ricevono compiti e prescrizioni precise da mettere in atto. Ci sono buone prospettive di superare completamente il problema.

Esempi di tali forme di terapia sono la breve strategica e la comportamentale.

La breve strategica in particolare dispone di protocolli specifici per l'eritrofobia.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
a quanto le ha già detto il collega aggiungo che l'eritrofobia può utilmente giovarsi anche di tecniche della psicoterapia della Gestalt, che vanno a correggere i fattori profondi che la sostengono, motivo per cui la combinazione di due approcci può essere particolarmente giovevole.

Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
Breve Strategica-Gestalt-Seduta Singola
Disturbi psicologici e mente-corpo

[#3]
Dr. Gianluigi Basile Psicologo, Psicoterapeuta 104 2 7
Gentile Utente,
è stato molto chiaro nell'esporre il problema e credo che non ci sia una terapia d'elezione per le sue difficoltà. Che sia una terapia comportamentale, psicodinamica, interpersonale o transazionale, la cosa più importante è sperimentare con il terapeuta che sceglie una relazione di fiducia in cui si senta sicuro nel poter esprimere le proprie difficoltà e con cui stabilire nello spazio della terapia gli obiettivi che intendete raggiungere insieme.
Non è necessario che parli della sua infanzia ma è importante che il professionista che sceglie la conosca a fondo per avere un quadro più chiaro e completo della situazione e di come poterla aiutare.

Resto in ascolto

Dr. Gianluigi Basile - Psicologo - Roma
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica Integrata
www.psicologobasile.it

[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile utente,

accolgo le riflessioni dei Colleghi, aggiungendo un mio pensiero...


Credo sia importante la motivazione al cambiamento e la disponibilità a concedersi tempo... un tempo tutto per noi, così da prendercene cura!

Non avere fretta e "assaporare" momento per momento della terapia, perché infonde crescita e consapevolezza!


Questo il mio augurio!


Di cuore.
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