Problemi familiari, accidia, smarrimento e depressione

Salve a tutti,
Sono una ragazza di 24 anni, personalità creativa, schizoide e leggermente sociopatica. Posso dirlo per certo dato che sono stata in cura da uno psicologo per circa due anni, che mi ha, tra le varie cose, sottoposto ad un test che ha portato i suddetti risultati. Ho smesso per motivi economici.
L'ansia divenne insopportabile per me ed i miei genitori al secondo anno di università, e mi rivolsi ad uno psicologo privato con cui mi trovai molto bene. Gli incontri non erano molti, ma almeno uno dei miei problemi ero riuscita ad affrontarlo. Conclusi gli ultimi esami con fatica ma senza più ansia. Nel 2013 mi laureo, coronamento di questo percorso di studi faticoso, intrapreso in una università mal predisposta, infatti purtroppo, forse troppo tardi, mi sono resa conto che non mi avevano preparato come speravo. Mi sembrava di aver scalato una credenza, di essere arrivata alla tanto agognata scatola di biscotti e averla poi trovata....vuota. Decisi di non intraprendere gli altri 2 anni di specialistica perchè stufa di studiare e del pessimo programma che aveva.
Ho lavorato part-time come segretaria per 5-6 mesi, dove mi occupavo di molte cose dato che stavo in un ufficio con sole 3 persone, me compresa. Tante, troppe responsabilità forse per una come me, che non sa neanche cosa siano, che ha ancora il cuore di una bambina. Mi ritornò l'ansia, soffrivo di una orticaria debilitante con vistose zone irritate e sanguinamenti, anche sulla cute dei capelli. Smisi di lavorare, e mi sembrò di avere un sospiro di sollievo.
In realtà io sin da piccola non ho mai saputo cosa fare, perchè io non voglio fare nulla. Non voglio marcire anonimamente in un ufficio. Ho avuto anche nostalgia della vita universitaria. In tutti questi anni volevo fare tante cose, ma non le ho fatte. Volevo cambiare, ho provato e non ci riesco. Perchè? Come si cambia? Come si fa? Cosa devo cambiare? Il mio psicologo disse che la mia mancanza di autostima era l'origine dei miei problemi.
Ho rapporti conflittuali con i miei, so di essere un peso perchè non lavoro, vorrei tanto andarmene, ma non trovo soluzioni. Ho poca pazienza con i bambini e dato che ho 4 nipoti la cosa ha più volte degenerato perchè ai miei non sta bene, mi hanno fatto varie minacce. Incolpo i miei genitori di avermi fatta nascere, di non aver capito che ero "speciale" e dovevo essere incoraggiata a fare grandi cose, di non aver capito prima i miei problemi, sento di essere stata in qualche modo "anestetizzata", perchè dovevo essere una noiosa persona normale come loro.
Non ho mai avuto un ragazzo ma la cosa non mi pesava. Ora invece vorrei essere amata ed amare, ma nonostante ciò sono quasi sempre chiusa in casa perchè odio l'umanità, sono bruttina e non mi curo. Nonostante tutto ho amici che mi vogliono bene e con cui esco volentieri.

Scusate se sono stata prolissa e grazie dell'attenzione.
[#1]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
dati i disagi riportati, le ricadute sulla sua qualità di vita e sulle sue relazioni sarebbe davvero opportuno riprendere il percorso psicoterapico forse interrotto troppo precocemente.

Se sono i motivi economici ad impedirglielo, si può rivolgere al servizi pubblico presso le strutture ASL del suo territorio (CIM, ospedali ecc.)

Non attenda a prendersi nuovamente cura di sé , un nostro collega la può accompagnare ad affrontare le difficoltà esposte, a conquistare miglior benessere personale e relazionale, a vivere in modo più piena ed appagante.

Cari auguri
[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile D.ssa Rinella, grazie della celere risposta.

Come dice Lei, si, dovrei riprendere il percorso abbandonato e rivolgermi alla ASL, perchè sento di non riuscire più a mantenere questo equilibrio fittizio in cui cerco di andare d'accordo con i miei e non litigare anche solo per avere un'atmosfera più rilassata a casa che mi permette di "riposarmi sugli allori" senza troppi sensi di colpa. Il mio psicologo mi ha consigliato di fare sedute assieme ai miei genitori, ma mia madre in particolare non crede molto in queste cose. E' una persona terra-terra, anche troppo, non ha la minima empatia. Ha sempre detto: "Se il problema è in testa, puoi risolverlo da sola".

Piccola domanda; il fatto che io voglia essere indipendente e libera, ma al dunque non faccio nulla perchè forse in cuor mio mi fa comodo questa situazione, può dipendere dal fatto che da piccola sono sempre stata un po' "viziata", coccolata, protetta molto?

Grazie ancora della cortese attenzione.
[#3]
Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Certo cara ragazza, che si può ipotizzare un'infanzia troppo protetta , una scarsa tolleranza alle frustrazioni, però adesso è grande deve lei domandarsi cosa vuol fare della sua vita, se decidere, provare, stancarsi anche e credersi, o star lì un pò annoiata , un pò rimproverata, ma protetta.
Tutto e il contrario di tutto non si può.. Cerchi contatto con le Asl , ma subito , che il tempo passa e si prenda cura di sè, da .. bruttina come dice lei .. a fantastica . volendo è un passo..
Lo prenda come una bella sfida, la prima !

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile D.ssa Fregonese, grazie della sua risposta
Come immaginavo l'infanzia troppo protetta mi ha in qualche modo "rovinato". Mia madre non mi ha neanche mandata all'asilo.
Sarò ripetitiva, ma il problema è che non so cosa fare, ho paura di fallire e rovinarmi peggio di prima, ho paura di perdere i pochi interessi che mi sono rimasti, di perdere il mio mondo personale. Non voglio oscurarmi totalmente in esso perchè so che è sbagliato, ma siccome è un qualcosa che mi accompagna sin da piccola e mi ha aiutato a superare grandi e piccoli disagi, ho sempre pensato che crescendo l'avrei perso, e ne sono terrorizzata. Il mio psicologo mi disse che è non c'è nulla di male ad avere un proprio mondo e che fa anche bene, se non si esagera.
Lei ha perfettamente ragione nel consigliarmi di contattare la ASL, so di non poter andare avanti così....in realtà ho dei sogni che però ho sempre nascosto e represso, vorrei tentare di diventare una stuntwoman o una modella, o anche scrittrice...ma nel mio cammino mi sono fermata e rimasta lì ferma, piangendomi addosso su quanto io sia una poveretta infelice.

Grazie dell'attenzione.
[#5]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<...ma nel mio cammino mi sono fermata e rimasta lì ferma,>
ma ora può riprendere a percorrere la sua vita in avanti, verso la costruzione di un futuro che non la veda più piangersi addosso ma diventare protagonista della sua vita e della sua realizzazione.
Le sue potenzialitàù e risorse soio dentro lei, pronte per essere riscoperte e utilizzate, un nostro collega la può accompagnare in questo percorso.

Un caro saluto


[#6]
Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Ecco. brava, bisogna credere ai sogni, come no, magari decidendosi , tenendo conto del possibile, insomma un pò di principio di realtà ci vuole.. per scegliere bene .. ma la motivazione è fondamentale e fondamentale è anche , tirar fuori la rabbia, qualla che sta in fondo al cuore e usarla come benzina.. Spero che ci creda e vada davvero all'ASL..perchè ci vuole un rapporto, un colloquio de visu..
Auguri, con simpatia..
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