Panico ansia depressione

Salve a tutti, vi ringrazio in anticipo per il servizio che offrite. Mi scuso se mi dilungherò, diciamo che è anche una sorta di sfogo personale.
Sono un ragazzo di 29 anni, impegnato sul lavoro (ho una piccola attività) e nella vita (sarei vicino al passo della convivenza con la mia ragazza con cui sto da quasi due anni). Ho il vizio delle sigarette (almeno 20 al giorno) e ho sempre sottovalutato l'alcol (non meno di un paio di litri di birra al giorno, e per un lunghissimo tempo -anni- ne ho abusato). Ho fatto uso di cannabis in maniera molto moderata e ho smesso a luglio scorso perché mi causava sensazioni simili al panico a cui non ho mai dato troppo peso essendo confinate nei momenti di consumo. Da nove mesi a questa parte mi sento profondamente turbato.
Esattamente ad agosto mio nonno, che vive con me, ha avuto un ictus dalla quale si è ripreso ma che lo costringe a letto e lentamente a spegnersi. Esattamente un mese dopo è iniziato il mio calvario con un attacco di panico improvviso che mi ha costretto al pronto soccorso; tutto superato, credevo...una settimana dopo mi ritrovo a subire un altro attacco di panico che però evolve in un forte senso di ansia che perdura per quasi due settimane. Credevo di impazzire e mi sono aiutato con fiori di Bach e valeriana...improvvisamente tutto sembrava essere tornato alla normalità da un giorno all'altro e ho vissuto mesi sereni e costruttivi in tutti gli aspetti della mia vita (lavoro, famiglia, ragazza). Solo sporadicamente sentivo il panico che stava per riprendere il controllo su di me ma sono stato sempre capace di allontanarlo. A febbraio inizio a sentire fitte al patto e dolorini e parestesie al braccio sinistro ritrovandomi di colpo a soffrire di ipocondria, con il risultato di far tornare l'ansia (molto più leggera in vero) e di eseguire numerosi controlli: esami del sangue, ecg, visita cardiologica, ecg sotto sforzo, visita endocrinologica.
Tutto bene, a parte colesterolo e trigliceridi leggermente alti e ipotiroidismo subclinico con sospetto di tiroidite autoimmune di Hashimoto. Mi sono rasserenato e ho trascorso un mese di marzo davvero al top, come non mi accadeva da mesi! Ad aprile le cose sono improvvisamente precipitate: a seguito di una serata in cui ho abusato di alcolici mi sono ritrovato al risveglio con la tipica depressione da postumi, solo che non se ne è andata per dieci giorni! Da questo momento in poi la mia vita è un susseguirsi di "settimane" in cui sono e mi sento me stesso e settimane in cui la depressione e l'ansia non mi danno tregua: zero stimoli (faccio fatica ad alzarmi dal letto la mattina ma non vedo l'ora di fiondarmici la sera), zero piacere nel fare pensare progettare, paura di trascorrere del tempo con la mia ragazza, poca concentrazione, denti sempre serrati e incapacità nel rilassarmi. Se in un intervallo sereno abuso di alcol riprecipito.
Chiedo se potrebbe essere secondo voi stress, ansia, depressione, alcolismo...troppa confusione!
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
al di là di ogni diagnosi che da qui non possiamo fare, è davvero necessario che lei si prenda cura di sé e del suo benessere.

Dipendenza da tabacco, alcol e cannabis, sono la spia di un disagio interiore che si cerca così di tenere a bada. Senza risolvere nulla, ma peggiorando la situazione con conseguenze anche a lungo termine sulla propria salute.

Secondo quanto ci espone, la malattia di suo nonno sembra avere complicato una certa quota di malessere preesistente, esitato nei sintomi che ci riferisce e che inficiano la sua qualità di vita.
I rimedi naturali con i quali ha cercato di tamponare la situazione, non hanno benefici avvalorati da evidenze scientifiche e iI quadro di sé che ci fornisce con relativo corredo sintomatologico rendono opportuna una valutazione specialistica e cure appropriate.

E' opportuno dunque che si rivolga a uno psicologo psicoterapeuta che possa valutare attentamente e di persona la sua condizione e stabilire quale il percorso più opportuno per far fronte in modo efficace ai suoi disagi.
< a parte colesterolo e trigliceridi leggermente alti e ipotiroidismo subclinico con sospetto di tiroidite autoimmune di Hashimoto.>
Che sta facendo in merito? Cosa le ha suggerito il medico o lo specialista? Da chi (non il nome) è seguito ora?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa innanzitutto La ringrazio per la risposta.
Mi sono accorto che terminato il mio percorso universitario le scelte che ho fatto per me stesso non sono state delle migliori, non credo però che queste fossero prese per tenere a bada un disagio interiore...probabilmente solo scelte poco mature, fatte per "ingannare il tempo" e sentirmi in parte ancora un adolescente. Da circa un mese sto seguendo degli incontri con un counselor, Lei crede debba rivolgermi subito ad uno psicologo-psicoterapeuta?
Per quanto riguarda trigliceridi e colesterolo sto cercando di seguire una dieta apposita che comprende ovviamente un calo drastico nell'uso di alcol, ed è stato il mio medico di base a prescrivermela.
Per quanto riguarda la situazione tiroidea l'endocrinologo al quale mi sono riferito mi ha prescritto di attendere ulteriori analisi da fare a sei mesi di distanza (ormai ne mancano meno di due) prima di ricorrere all'eutirox.
Tutto questo mio malessere, questo ritrovarmi in un'altalena per quanto riguarda l'umore, secondo Lei potrebbe realmente essere colpa soprattutto del mio stile di vita e di questa situazione tiroidea?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Da circa un mese sto seguendo degli incontri con un counselor, Lei crede debba rivolgermi subito ad uno psicologo-psicoterapeuta?>

Il counselor - se non è psicologo - non è la figura adatta poiché non ha i titoli nè le competenze per occuparsi di diagnosi, percorsi psicologici e psicoterapia differentemente dallo psicologo/ psicoterapeuta . Oltretutto la questione è regolamentata dalla normativa vigente, dunque eviterei di investire tempo e danaro in un percorso inutile al suo caso e in contrasto con la legge.

Una diagnosi corretta fatta da uno specialista è necessaria per poi seguire la strada opportuna per curarsi, come potrebbe essere quella psicoterapica.

Segua le prescrizioni mediche e faccia gli accertamenti opportuni, ma si rivolga comunque a un nostro collega.

Cordialità

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Utente
Utente
La ringrazio dottoressa, seguirò i consigli...ho solo un po' di paura di dover magari ricorrere a farmaci.

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Utente
Utente
La ringrazio dottoressa, seguirò i consigli...ho solo un po' di paura di dover magari ricorrere a farmaci. Su prescrizione medica ho fatto sporadicamente uso di xanax al bisogno, mezza compressa da 0,50. Esclusa la sonnolenza non ho riscontrato minimi benefici per quanto riguarda i miei momenti di ansia...e sono circondato da amici nel settore medico che mi consigliano di aspettare ed evitare finché mi è possibile gli antidepressivi.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Intanto lo psicologo non prescrive farmaci poiché non di sua competenza, ma del medico/specialista (psichiatra) al quale lo psicologo invia il paziente nel caso fosse opportuno valutare un trattamento farmacologico da associare al percorso psicoterapico.

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