Mio marito: le delusioni e l'alcol

Gentili dottori,
Vi scrivo perché ho bisogno dei vostri pareri......
Da 4 anni viviamo un periodo difficile, causato dalla famiglia d'origine di mio marito; lui ha sempre riposto grande fiducia in loro e si è trovato spesso e volentieri tradito in varie misure, soprattutto nei confronti dei nostri figli.....differenze, parole........senza ragione apparente.
Vedeva me sempre nervosa e sempre pronta a lamentarmi; aiuti non ne avevamo e così (credendo di fare un tentativo per salvare la nostra famiglia) ha deciso che sarebbe stato opportuno trasferirci a 400 km da loro; cosa che apparentemente ha sollevato lui, mentre ha buttato a terra me..... Purtroppo per questa scelta "in extremis" mi sento sola, mi manca la mia famiglia( con la quale però parlo spesso per tel) e sfogo la cosa lamentandomi con lui. Lui invece lavora tanto, fa i turni, cerca di non farci mancare nulla e non si sfoga mai. Dice sempre:" va tutto bene".........."sto bene"......"cosa me ne frega"........"però non parlare più de miei", cosa che invece ho continuato a fare. Abbiamo passato una splendida giornata, fino a stasera, quando l'ho messo al corrente di un battibecco, l'ennesimo, avuto per tel con una sua sorella. Era di turno a lavoro e vedendo che non rientrava, l'ho chiamato e mi ha detto che il suo comandante gli aveva chiesto di fermarsi di più per fare un extra. Non era vero. È tornato a casa ubriaco perso, ha vomitato e i bambini si sono spaventati. Io sono delusa da lui......in 4 anni è la seconda volta che lo vedo messo tanto male, sempre quando capita qualcosa tra me e la sua famiglia . So di avere la mia bella fetta di responsabilità; che se stessi zitta e non mettessi il dito nella piaga non accadrebbe mai nulla, ma mi chiedo : se non si fa scrupoli a mentirmi, come posso fidarmi d'ora in poi? Non si può nemmeno più parlare per paura? E se peggiora? Non voglio che la mia famiglia salti in aria; ho dei bimbi piccoli che adoro, che meritano serenità. E poi lo amo. Non so cosa fare.......aiutatemi perché mi trovo ad un bivio.........credevo nella nostra famiglia; è tutto ciò che ho!
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile utente,

comprendo il Suo smarrimento di fronte alle difficoltà del marito.
Tuttavia, riprendendo il Suo consulto, faccio notare che lui ha avuto il coraggio di allontanersi dalla famiglia per di aiutarLa nelle Sue difficoltà relazionali con loro; di cambiare situazione lavorativa; che lavora tanto per non farvi mancare nullea.

E quando, stanco, arriva a casa... viene messo al corrente dell'ultimo battibecco.

L'alcol, l'abuso di alcol è una spia di un disagio, forse di uno scoraggiamento, che comprendo.

Ma Lei non ha un lavoro?
di che si occupa durante la giornata?
Quali tentativi ha fatto per instaurare nuovi rapporti?
Come fronteggia il Suo rimuginare attorno alle stesse cose?


Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
Grazie dottoressa.
Io prima lavoravo, poi, dati i turni di mio marito (fa il carabiniere e non ha orari fissi) abbiamo deciso di comune accordo di lasciare per occuparmi a tempo pieno dei bambini; abbiamo un figlio di 10 anni e uno di 7. Ho provato a cercare un posto di lavoro, ma ora non è così semplice........
Dice spesso che non ho fatto nulla per integrarmi; ci ho provato ma non è semplice.
Purtroppo il mio errore è proprio quello di rimuginare molto sulla situazione.....ci soffro da morire, mi creda.....mi sento in colpa per i miei che sono rimasti su, per i nipotini che a causa di quelle persone vedono poco gli unici nonni che li adorano.....mentre gli altri sono circondati dalle 3 figlie e da altri 6 nipotini. Lo trovo ingiusto.
Non riesco granchè a farmene una ragione e spesso glielo rinfaccio. Lui in passato ha avuto un divorzio, causato dal tradimento dell'ex moglie; infatti è sempre stato molto geloso con me. Poi è arrivato il "tradimento" della famiglia.....
Dice che comunque non può farci nulla; che sono sempre i suoi e che devo essere grata del fatto che è riuscito a fare un passo così per noi.....ma io non me la sentivo.
Per lui non c'erano alternative........per me si.
Io vorrei solo che riuscissimo a superare questo muro, perché ho davvero paura per come possa andare a finire.......
Lei pensa che molta causa sia mia? Ma perché bere.....perché si tiene tutto dentro??
Ha quasi 46 anni.....se reagisce così per un battibecco, Cielo! Allora non potrò più parlare per paura che possa accadere di peggio!
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
<<Lei pensa che molta causa sia mia? <<
Se devo essere franca, ritengo che anche Lei ci metta "del suo", nell'infelicità di quest'uomo, per i motivi che elenca anche in #1.
Certo che la vita della casalinga dà ampio spezio e tempo alle ruminazioni, se non trova/si inventa dell'altro da fare: volontariato ecc.

<<Ma perché bere.....perché si tiene tutto dentro??
Ha quasi 46 anni.....se reagisce così per un battibecco, Cielo!<<

Se si tiene tutto dentro, i motivi possono essere tanti: il carattere, il non aver vicino una persona empatica che ascolti senza dare giudizi ecc. Lei lo potrà identificare meglio di me.

Concordo con Lei sulla paura di come potrà andare a finire. Ma prima occorre utilizzare tutti i mezzi a disposizione. Nel Suo caso consiglio vivamente un percorso psicologico individuale al momento, che la aiuti ad assumere una altro punto di vista.

Tenga conto che tutti i Suoi numerosi consulti riguardano sempre... altre persone; forse è giunto il momento di guardare dentro di sè.




[#4]
dopo
Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
Io di certo faccio ammenda e so di sbagliare riguardo all' atteggiamento adottato nella situazione;il fatto è che ho sempre riposto piena fiducia negli altri.....ed in cambio ho ottenuto sempre e solo falsità e cattiveria e come me anche mio marito.....una cosa che mi fa stare male e della quale non riesco a farmi una ragione.
Nell'infanzia ho vissuto la stessa cosa con mia nonna: differenze tra me ed i miei cugini ed io che stavo male. .
Quando rimasi incinta, mia suocera mi mise una mano sulla pancia, dicendo che loro sarebbero stati diversi,migliori, con i nostri figli ......che da buoni meridionali riconoscevano il valore della famiglia e che loro sarebbero stati trattati alla pari; invece, figli e figliastri. Noi che non abbiamo mai dato peso a loro,abbiamo sempre portato rispetto, ci siamo sentiti rifiutati e scacciati; .parolacce ai bambini, maltrattamenti; se i bimbi volevano andare un po' da loro, urlavano:" ma che cavolo volete! Qui ci stanno i nostri altri nipoti! Voi andate dagli altri nonni!"
Se avevano bisogno loro, chiamavano mio marito; quando aveva bisogno lui:"chiama i suoceri, la benzina ci costa!"
Per le sorelle però no.
anche quando il maggiore e' stato ricoverato con la broncopolmonite e la febbre a 40, sono stati capaci di dire che non stavano 10 min con lui perché avevano di meglio da fare!
Io sono mamma......non potevo tollerare cose simili.....anche mio marito; giusto appunto ha pensato di disfare tutto e via.
I miei colloqui sono sempre stati incentrati a questo.
So di dover trovare la forza di superare queste delusioni.....lo devo per lui e per i miei figli
Però è dura, mi creda
Io non sono perfetta, ma non ho mai fatto la guerra a nessuno....non ne sono mai stata capace.
Peccato di sincerità però si........un po' troppo. E nel riporre sempre fiducia nelle persone sbagliate.
Ho sempre voluto chiarire, capire i motivi, ed in cambio ho ricevuto o prese in giro o silenzio.
Forse davvero vive bene chi se ne frega di tutto e di tutti. Ma purtroppo non sono io.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Oltre ai disagi familiari e di coppia, l'alcolismo correla, spesso, con una personalità dipendente.

Provi, senza adoperare un tono accusatorio, a suggerire a suo marito una consulenza
, ne trarrà grandi vantaggi in termini di consapevolezza del problema.

È già un promo passo verso la possibile risoluzione.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#6]
dopo
Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
In realtà non è assolutamente un abitudinario.
Grazie a Dio.....
Ma anche se le volte sono poche, mi allarma. Grazie infinite, tornerò ad aggiornarvi
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
L'abuso occasionale di alcol può rappresentare un ansioloitico (toglie l'ansia), un analgesico psichico (toglie il dolore dovuto alla situazione).

Tenga conto anche che lui proviene già da un fallimento matrimoniale; qualche cicatrice gli sarà pure rimasta.

Ma Lei riporta sempre il discorso su di sè.... Forse una maggiore empatia verso di lui non andrebbe male.

...

Quando lo ritiene, ci tenga informati.

Saluti cordiali.







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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Anche una consulenza sarebbe indicata.
Periodicità a parte.
[#9]
dopo
Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
Io ho sempre cercato di comprenderlo, dico sul serio......
Ho passato anni cercando di giustificare la sua gelosia morbosa, la sua mancanza di fiducia ingiustificata nei miei confronti, attribuendo la cosa a ciò che ha passato.....mi controllava il telefono, le password del pc, gli spostamenti....temeva i miei amici, non voleva che mi vestissi con magliette scollate e gonne; sapeva che ci rimanevo male, e puntualmente chiedeva scusa, dicendo che era uno stupido e che era più forte di lui. Non sono stata a raccontare tutto in poche righe, ma ho fatto tutto ciò che era in mio possesso per amore. Ho cercato di fargli capire che le donne non sono tutte uguali e che poteva fidarsi di me. E pian piano la situazione, da quel punto di vista, è migliorata.
Capisco lui, capisco tutto quanto......però apparentemente è sempre parso il più forte tra i due: mai una lamentela, mai un pianto.....anche se so che non vuol sempre dire. Mi ha sempre detto che a lui scivola tutto, che vive alla giornata e credo sia questa la ragione che ha portato me a focalizzarmi soprattutto sul mio, di dolore. Anche se so' che non sempre non lamentarsi e fingere di fregarsene di tutto significa non soffrire.
Vi ringrazio molto per i vostri consigli, di cuore e tornerò ad aggiornarvi.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
<Anche se so' che non sempre non lamentarsi e fingere di fregarsene di tutto significa non soffrire.<<
Proprio così.

<<tornerò ad aggiornarvi.<<
Ci fa piacere se ci aggiorna, però ancor più se decide di prendere in mano la Sua vita come ripetutamente Le abbiamo suggerito.

Saluti cordiali.